Ecco i Barkee Bay alla fermata M1-M3

I Barkee Bay ossia Giulio Barkee, Davide Tarragoni e Gabriele ConsiglioLa locandina dell’evento alle 22.30  cui seguirà il dj set di  Edgy
I Barkee Bay ossia Giulio Barkee, Davide Tarragoni e Gabriele ConsiglioLa locandina dell’evento alle 22.30 cui seguirà il dj set di Edgy
I Barkee Bay ossia Giulio Barkee, Davide Tarragoni e Gabriele ConsiglioLa locandina dell’evento alle 22.30  cui seguirà il dj set di  Edgy
I Barkee Bay ossia Giulio Barkee, Davide Tarragoni e Gabriele ConsiglioLa locandina dell’evento alle 22.30 cui seguirà il dj set di Edgy

Dopo il primo contatto della settimana scorsa, al binario underground del Carmen Town torna a transitare il progetto M1-M3, sigla con assonanze metropolitane ad abbagliare in penombra un nuovo format «che vuole accogliere ogni tipo di passeggero, puntando soprattutto ai giovani asfissiati dalla rabbia, dalla frustrazione e dalla voglia di creare». Dando forma a un luogo di aggregazione e appartenenza «che porti uno scambio creativo attraverso l'evento live». Così, dopo i Listrea, i cerimonieri sconsacrati del secondo appuntamento saranno Barkee Bay, «macchinisti» che azioneranno il vagone da una Brescia fredda e natalizia verso un’estate tiepida fatta di chitarre sulla spiaggia e nottate passate ad ascoltare il sound malinconico della New York anni 00’s. Sul palco del locale di via Fratelli Bandiera, zona Carmine appunto, per presentare l’ep di debutto intitolato «Shoefiti», Barkee Bay è una band del circuito local formata da Giulio Barkee (autore e chitarrista, noto anche per le apparizioni dello scorso anno a X Factor), Davide Tarragoni (produttore) e Gabriele Consiglio (chitarrista e produttore). Oscillando lungo le rispettive influenze musicali-esistenziali che spaziano fra l’hip hop e i cerchi di freestyle nel pacchetto sotto casa, il sudore del post punk di provincia e l’acidità della drum’n’bass/elettronica dei rave internazionali, il gruppo trasuda voglia di fare rumore e inneggiare come un grido di protesta in un mondo indifferente, non senza un velo di malinconia per le situazioni che cambiano e i ricordi che svaniscono ad avvolgere brani e atmosfere. Subito dopo il concerto, in programma alle 22.30 (ingresso 5 euro contributo artisti più consumazione obbligatoria al banco), spazio alla selecta in consolle di Edgy Soul, il quale alternerà pezzi spacca dancefloor e stilettate industrial, tra molteplici sfumature di musica elettronica, dalla techno-Detroit agli albori house, dalla trance alla garage passando per sonorità ambient-sperimentali «fino a riaccompagnarci gradualmente verso le zone d'ombra che segneranno la fine della corsa». Quella appunto tracciata contestualmente e simbioticamente dalla neonata associazione M1-M3, «un ordigno per tentare di far esplodere la realtà tossica che ci pervade» innescato da Paolo Bulgari onde evitare, come mette in guardia senza peli sulla lingua il manifesto programmatico dell’associazione, di doversi rassegnare all’inquietante realtà per cui «Brescia si trova in un momento critico per quanto riguarda la musica live...Locali e organizzatori che promuovono eventi utili da un punto di vista sociale sono davvero pochi, impiegare un'intera mano per contarli sarebbe già un successo. Ci si limita a organizzare serate di intrattenimento spicciolo, frequentate da persone che non hanno altro interesse se non “lobotomizzarsi“, completamente indifferenti all'artista proposto. Solo i più perspicaci, prima o poi, realizzeranno che tutto questo non porta a niente, che la sera prima non si è parlato di niente, che non si è cambiati in niente». L’intenzione, invece, è proprio oltrepassare la linea gialla «per riportare al centro la cultura come pilastro portante di una società in cui l'uno ha bisogno dell'altro». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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