l'intervista

Elia Moutamid: «Recitare con Raoul Bova una sorpresa e una gioia»

di Gian Paolo Laffranchi
Dal 18 maggio su Canale 5 in «Giustizia per tutti»
Raoul Bova ed Elia Moutamid: insieme hanno recitato in «Giustizia per tutti», la nuova serie Mediaset in onda su Canale 5 dal 18 maggio
Raoul Bova ed Elia Moutamid: insieme hanno recitato in «Giustizia per tutti», la nuova serie Mediaset in onda su Canale 5 dal 18 maggio
Raoul Bova ed Elia Moutamid: insieme hanno recitato in «Giustizia per tutti», la nuova serie Mediaset in onda su Canale 5 dal 18 maggio
Raoul Bova ed Elia Moutamid: insieme hanno recitato in «Giustizia per tutti», la nuova serie Mediaset in onda su Canale 5 dal 18 maggio

«Giustizia per tutti». E riflettori su Elia Moutamid: regista pluripremiato, attore sempre più lanciato come dimostra il ruolo importante nel cast principale della nuova serie targata Mediaset in onda da mercoledì 18 maggio su Canale 5. Sei puntate da 50’, due per serata, con Raoul Bova (fresco di successone con «Don Matteo») a vestire i panni del protagonista. E il bresciano Elia, nato a Fès e cresciuto a Rovato, a interpretare la parte del suo migliore amico. «Sono il titolare di una piola, così chiamano le trattorie a Torino dove la serie è ambientata. La mia è una trattoria-enoteca: tutto un programma per me, che nella vita sono astemio...».

Il regista-attore bresciano è nato a Fès nel 1983 FOTO MARIA VERNETTI
Il regista-attore bresciano è nato a Fès nel 1983 FOTO MARIA VERNETTI

Per fortuna il vino che si vede non è vino, giusto?

No, infatti: è un miracolo degli attrezzisti, che fanno il vino mischiando succo d’ananas e succo di mirtillo.

Il regista è una sua vecchia conoscenza.

Maurizio Zaccaro, sì: avevamo già collaborato in «Nour», è un amico e collega che stimo, con cui si sta consolidando un percorso condiviso. Maurizio è un regista che partecipa alla sceneggiatura, se una cosa non gli piace non la gira.

Il feeling sul set con il regista Maurizio Zaccaro FOTO MARIA VERNETTI
Il feeling sul set con il regista Maurizio Zaccaro FOTO MARIA VERNETTI

Quando avete girato «Giustizia per tutti»?

Due anni fa: siamo riusciti a concludere le riprese una settimana prima della pandemia. Poi la messa in onda è slittata per 2 anni. Il protagonista è Roberto Beltrami, un ex galeotto che era finito in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie. Un’accusa infondata. Io sono il suo migliore amico, Fabio. Ho sempre creduto nella sua innocenza. La serie si basa su dossier tratti dalla realtà, seppur romanzata. Ogni puntata è un caso che si risolve.

Com’è lavorare con Bova?

Ero arrivato sul set con tanti preconcetti. Invece ho conosciuto una persona gentile, umile, ironica. Sono entrato in camerino e poco dopo il primo a bussare per salutarmi è stato lui. Poi siamo andati a pranzo insieme. Con Raoul è nata una sintonia incredibile, come se lavorassimo da una vita, col gusto anche di prenderci in giro. Una grande sorpresa.

Com’è recitare per un regista?

Quando faccio l’attore, percorso assolutamente non pianificato della mia carriera, entro in un laboratorio che alimenta anche l’altra dimensione, quella registica. Imparo un sacco di cose.

Nella vita ha sposato un’attrice di teatro, Valeria Battaini.

Viviamo insieme e non mi ha ancora scannato... È orgogliosa dei miei progressi cinematografici. Mi piace eh, perché evidentemente funziono e non voglio fare il modesto. Nei film che giro io la faccia l’ho sempre messa perché era funzionale alla narrazione. Ho imparato col tempo che mi piace studiare il copione, anche se poi i registi non mi fanno mai recitare quello che c’è scritto. Con me tutti i registi fanno così: «Elia, falla un po’ tua...». Ok! È la scuola di Olmi, che di prima mattina ti cambiava lo spartito. Me l’aveva detto anche il mio primo insegnante di teatro: «Guai a metterti in posizione comoda, è nella scomodità che funzioni». Ora posso definirmi un attore cinematografico.

Ha recitato con Castellitto, Bova...

Sì, da qualche anno sto giocando in Serie A. E una cosa mi piace sottolineare: in questa serie recito la parte di un italiano. Non un nordafricano in Italia: un italiano in tutto e per tutto. Mediaset e Zaccaro hanno avuto il coraggio di fotografare il nostro mondo che cambia. Un passo avanti notevole.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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