Fabrizio Moro «Nato in cantina vivo per il palco»

di Claudio Andrizzi

Torna a Brescia Fabrizio Moro: ad oltre un anno dalla sua esibizione in piazza Loggia dell'estate 2018, il cantautore romano approda questa sera al teatro Dis_Play del Brixia Forum con la seconda tappa del «Figli di nessuno tour», partito mercoledì da Firenze. Con lui Claudio Junior Bielli (pianoforte, tastiere), Roberto Maccaroni (chitarra e cori), Davide Gobello (chitarra), Alessandro Inolti (batteria), Andrea Ra (basso e cori). Inizio alle 21, biglietti alle casse a 55, 45 e 35 euro. Anticipato in ottobre da 4 appuntamenti nei palasport di Acireale, Roma, e Milano, il nuovo show parte ora per un più strutturato giro d'Italia che riporta in palcoscenico questo artista dalla carriera ormai ultraventennale, costellata dalla pubblicazione di 10 album in studio, 1 dal vivo e 2 raccolte. Sono 6 le partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 2007 la vittoria nella sezione Giovani con «Pensa», l'anno scorso il trionfo tra i big con «Non mi avete fatto niente», in coppia con Ermal Meta. «Una collaborazione positiva per una vittoria che mi ha cambiato la vita – racconta Moro, vero nome Fabrizio Mobrici, classe 1975 -. Sono stato io a cercare Ermal, avevo bisogno della sua energia per ripartire: poi è nata l’idea di una raccolta con i miei brani più significativi risuonati e riarrangiati, per la quale si è mobilitato anche Ultimo, uno dei migliori nomi della nuova generazione. Con lui abbiamo riletto un mio brano del 2013, “L'inizio”». Lo scorso 12 aprile è stata invece la volta del nuovo album «Figli di nessuno», anticipato in marzo dal singolo «Ho bisogno di credere». «I Figli di nessuno del titolo mi ricordano un po' i tanti ragazzi del mio quartiere: persone un po' abbandonate a se stesse, che hanno cercato di inseguire i propri sogni da soli, senza avere mani tese, ma che hanno sempre combattuto». LA TITLE TRACK è stata rilanciata in una versione alternativa («Figli di nessuno-Amianto») registrata con il feat di Anastasio: da poco è online il video del terzo estratto «Per me», una celebrazione della sua carriera. «Sono nato in cantina, a 17 anni, suonando cover dei Matallica: sono stato indipendente per tanti anni – spiega Fabrizio-. Negli ultimi tempi le cose sono cambiate, ma il palco rimane la parte più bella del mio lavoro. Vitale». Fra i concerti più emozionanti, per Moro ha un posto speciale quello che il 16 giugno 2018 lo ha visto esibirsi per la prima volta come headliner allo stadio Olimpico di Roma: «Mi è passata davanti tutta la vita. Mio padre aveva un banco di gadget sotto la curva Sud, lavorava durante le partite e i grandi concerti di Zero, Venditti, Ligabue: non avrei mai pensato che un giorno su quel palco ci sarei arrivato anche io». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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