Genitori vs Influencer, anzi no Volo: «Si chiama evoluzione»

di Elia Zupelli
Fabio Volo: classe 1972, bresciano, in «Genitori vs influencer» è diretto da Michela Andreozzi
Fabio Volo: classe 1972, bresciano, in «Genitori vs influencer» è diretto da Michela Andreozzi
Fabio Volo: classe 1972, bresciano, in «Genitori vs influencer» è diretto da Michela Andreozzi
Fabio Volo: classe 1972, bresciano, in «Genitori vs influencer» è diretto da Michela Andreozzi

Ok boomer: lo scontro generazionale è servito. «Genitori vs Influencer», nuovo film Sky Original diretto da Michela Andreozzi e con Fabio Volo in prima linea tra i protagonisti, è pronto a debuttare domenica su Sky Cinema e in streaming su Now, annunciato come «un’opera sul mondo dei social che spazia tra vari generi cinematografici e parla in maniera trasversale a tutti, perfetta per portare un po’ di leggerezza e serenità alle famiglie italiane che, per il secondo anno consecutivo, vivono una Pasqua chiuse in casa» (sigh).

Il film vede l’attore, scrittore e conduttore radiofonico, bresciano (1972, al secolo Fabio Luigi Bonetti) nei panni di Paolo, un professore di filosofia, vedovo, che ha cresciuto da solo la figlia Simone - pronuncia alla francese -, interpretata da Ginevra Francesconi, la quale incarna alla perfezione «la sensazione tipica di ogni adolescente: la voglia di crescere e di diventare subito adulti e allo stesso tempo quella di restare ancora un po’ piccoli, dei Peter Pan a cui è ancora concesso di sbagliare». Per tentare di «proteggerla» dagli influencer adolescenti (il suo mito è Ele-O-Nora: 5 milioni di follower su Instagram e il volto di Giulia De Lellis) finirà per diventarlo a sua volta.

Fedele alla linea manifestata dalla stessa regista, ovvero raccontare «quello scontro eterno, biologicamente inevitabile, tra una figlia che cresce e un genitore che invecchia, la storia universale di quel sentimento doloroso che è l’inesorabile distacco dal cordone ombelicale, mai facile, soprattutto per un genitore single; la storia di ogni famiglia in cui l’adolescente di casa viene rapito dallo smartphone, trasformandosi in uno sconosciuto agli occhi degli impotenti genitori».

E se è vero che «i social network sono the new motorino, the new disco, the new piazza o muretto», ecco che il film – di fatto, una commedia romantica su un grande amore non troppo raccontato: quello tra un padre una figlia che non hanno altro che loro stessi - sceglie come ambientazioni i luoghi della vita quotidiana, che diventano a loro volta «personaggi» della trama: il condominio, la scuola e il mondo virtuale, il web. Dentro cui si agitano anche temi d’attualità, come la minaccia degli «hater» e il «revenge porn», che il film affronta con delicatezza e senza mai puntare il dito contro il mezzo tecnologico.

Giacché, come ha sottolineato lo stesso Fabio Volo, «la colpa non è mai dello strumento in sé: la differenza la fa il messaggio che si decide di veicolare! Penso che fare l'influencer sia un lavoro meraviglioso, che lo si faccia sui social o in radio, come capita a me. Ci sono molti influencer che veicolano messaggi positivi, dall'educazione sana a chi fa corsi di filosofia. Credo che l’umanità si sia evoluta proprio perché si influenza a vicenda, grazie a uno scambio reciproco di consigli». Così, nel vortice temporale in cui confluiscono Generazione Z, Millennials e i già citati boomer, dulcis in fundo spunta anche un uomo al di sopra di ogni definizione… L’eroico Nino Frassica, che da buon «rappresentante del condominio» durante la presentazione ha sagacemente ammesso: «L'unica hater che conosco è Heather Parisi».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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