IL CONCERTO

Il Brescia Summer Music travolto dal «ciclone» Achille Lauro e oggi sul palco sale Mahmood

Achille Lauro live ieri sera a Campo Marte con band e orchestra Only Crew/Simone Venezia Momento di pura adrenalina dell’Achille Lauro Superstar-Electric Orchestra Tour» Quasi duemila persone ieri sera a Brescia hanno partecipato alla vulcanica «Achilleide» Only Crew Simone Venezia
Achille Lauro live ieri sera a Campo Marte con band e orchestra Only Crew/Simone Venezia Momento di pura adrenalina dell’Achille Lauro Superstar-Electric Orchestra Tour» Quasi duemila persone ieri sera a Brescia hanno partecipato alla vulcanica «Achilleide» Only Crew Simone Venezia
Achille Lauro a Brescia, Campo Marte

È il grande punto interrogativo della scena musicale italiana contemporanea. Amato e sbeffeggiato. Idolatrato ma anche e spesso gratuitamente bersagliato. Ma chi è veramente Achille Lauro? Un fenomeno astutamente costruito o un artista che genuinamente cerca di sovvertire regole e gerarchie, abbattendo i confini tra i generi per creare un mondo solo suo? La parola all’Arena Campo Marte, dove ieri sera l’«Achille Lauro Superstar-Electric Orchestra Tour» ha fatto tappa nell’ambito del Brescia Summer Music: in platea quasi 2000 persone entusiaste hanno alzato il pollice per dare il proprio assenso entusiasta a questo show magniloquente, sfarzoso, spettinato e rockettaro, divertentissimo come pochi se ne sono visti negli ultimi tempi fra i nuovi virgulti pop del Belpaese. Il tutto sulla scorta del clamoroso successo riscosso martedì nel grande spazio dell’Ippodromo di Milano, di fronte a 12 mila spettatori: ai quali Lauro ha anche presentato in anteprima il suo progetto Nft per la produzione di opere d’arte generativa «sound reactive» che in autunno verranno messe all’asta per raccogliere fondi contro la leucemia infantile. Un ulteriore, significativo frammento del Lauro world, ad ingigantire ulteriormente il quadro del semi-musical allestito ieri sera anche a Brescia: un eclettico show in cinque atti, preceduti dai monologhi del protagonista, prima di lasciar spazio alla musica. Reinventata da un organico che, ad un classico quintetto rock ha abbinato verso metà concerto l’Orchestra della Magna Grecia, ensemble con cui Lauro aveva suonato per la prima volta lo scorso anno al teatro degli Arcimboldi di Milano. «Un’esperienza che mi ha davvero cambiato l’idea di live - ha spiegato il protagonista -. La connessione è avvenuta quasi automaticamente: suonare con loro cambia proprio la prospettiva». Insomma, di carne al fuoco in questo show ce n’è quanto basta per mettere da parte i pregiudizi, ascoltare attentamente la musica e soprattutto divertirsi: per scoprire magari che in fondo l’andamento sghembo, imperfetto e fuori fuoco di molte canzoni dell’Achille non è poi così lontano da quello che attraversava come un filo di sovversiva follia le canzoni del primo Vasco. La scaletta ha spremuto oltre trenta pezzi in una sorta di febbrile remix che è durato due ore, ricorrendo spesso all’artificio del medley per includere quanto più materiale possibile in questa specie di istantanea su una carriera passata per varie fasi: dal pop al rap, dalla canzone classica italiana al rock con tutte le sue sfumature glam e punk. Con quell’accento un po’ così e quell’espressione un po’ così di chi si tuffa gagliardo e senza rete nella vita e nella musica: da «Generazione X» a «Me ne frego», dalla travolgente «Stripper» (gran pezzo, checchè se ne dica) a «Barrilete Cosmico», da «Domenica» a «Roma»fino all’autentica apoteosi di «Bam Bam twist». Gli inni di una travolgente notte bresciana finita in gloria. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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