LA SCOMPARSA

La grazia di Irene Fargo, che fino alla fine cantava «La vita è bella»: i ricordi di Leali e Zero

di Massimiliano Magli e Sara Centenari
«Il mondo è più vuoto e triste adesso. Ma dove andrai ci sarà sole sempre» ha scritto l'artista romano. «Era una bella persona, sono davvero dispiaciuto», le parole del collega bresciano. Lunedì i funerali nel duomo di Chiari
La cantante Irene Fargo
La cantante Irene Fargo
La cantante Irene Fargo
La cantante Irene Fargo

«Cara Irene, so che sei andata via. Il mondo è più vuoto e triste adesso. Ma dove andrai ci sarà sole sempre» ha detto Renato Zero appena appresa la notizia della scomparsa dell'artista Irene Fargo. «Tante anime immacolate come la tua ti accoglieranno. Tu da lì potrai vederci e magari alleviarci il dolore della tua assenza. Io ti penserò e farò in modo che la tua musica ti arrivi e ti tenga compagnia. Arrivederci tesoro!» il dolce commiato su Facebook, sommerso di condivisioni e «mi piace».

A Chiari la commozione è profonda: a fianco del feretro ci sono i due trofei sanremesi, con l'inconfondibile leone rampante a corteggiare la palma. Una poesia per simboli quasi ad alleggerire il dolore e ad arricchire il ricordo. Gli amanti della canzone italiana saluteranno lunedì 4 luglio, alle 15.15, in duomo a Chiari una grande della canzone italiana. L'addio a Flavia Pozzaglio, in arte Irene Fargo, verrà dato a partire dalla casa del commiato di via Rudiano, officerà monsignor Gian Maria Fattorini nella parrocchiale di piazza Zanardelli: sarà allestita una trasmissione esterna.

Sulle colonne del Corriere della Sera di oggi fa sentire il suo cordoglio anche il bresciano Fausto Leali: «Io e Irene Fargo ci siamo frequentati per lavoro anni fa, era una bella persona e aver saputo della sua scomparsa mi ha colpito molto, sono davvero dispiaciuto. Mia moglie ha lavorato come corista di Irene, quindi abbiamo conservato tutti un ottimo ricordo».

Nata all'ospedale di Palazzolo sull'Oglio, ma clarense da sempre, Fargo è stata una protagonista della canzone italiana per tantissimi anni e fino all'ultimo non ha mancato di cimentarsi nella sua passione, finché le forze glielo hanno consentito. Un fiore bello e dolce della canzone, un fiore fortissimo, come confermano gli amici e le persone care che l'hanno accompagnata fino all'ultimo. Le sue condizioni di salute negli ultimi giorni erano precipitate, eppure spiazzava tutti cantando «la vita è bella».

La struggente rivelazione arriva dal clarense Guerino Lorini, amico di Flavia da 30 anni, una sorta di zio acquisito: «Sono stato dalla mamma Francesca – spiega Lorini, storico locale e promotore di Irene nell'Ovest bresciano – ed è stata lei, tra le lacrime, a dirmi della forza della figlia».

Il Comune di Chiari ha espresso sui social istituzionali la propria commozione con una breve nota: «Il sindaco, l'Amministrazione e il personale del Comune di Chiari esprimono il loro cordoglio e la loro vicinanza alla famiglia per la perdita di Flavia Pozzaglio. Conosciuta nel mondo della musica leggera col nome d'arte di Irene Fargo, è stata e continuerà ad essere motivo di orgoglio per tutta la città di Chiari». Ieri, nella camera ardente, con la mamma Francesca, anche le figlie Eleonora e Isabella, il fratello Flavio (dipendente comunale, pure musicista). E i trofei, che testimoniano di quando giovanissima Irene ha affrontato il palco dell'Ariston, dove si aggiudicò due secondi posti tra le Nuove proposte con «La donna di Ibsen» e «Come una Turandot» (1991 1992).

«Salire sul palco di Sanremo fa tremare i polsi a tutti – spiega Lorini –. Remo, il padre di Flavia, mi contattò chiedendomi di aiutarla a vincere la paura. Furono la neve, le piste nere e la seggiovia, sabotata per farle prendere qualche scossone, ad aiutarla a superarle». Lorini era istruttore in Presolana: «Il risultato? Andò bene a Sanremo ma al contempo Flavia divenne una sciatrice straordinaria».

Dopo aver fatto parte di un coro polifonico, andò da solista sul palco del Festival di Castrocaro nel 1987 con il suo nome d’anagrafe con la canzone «Fretta di te». Dall'incontro con Enzo Miceli nacque l'idea del nome d’arte e di un personaggio sofisticato che iniziò a farsi conoscere a livello nazionale. Negli anni del doppio secondo posto a Sanremo nelle nuove proposte, interpreta anche un duetto con Grazia di Michele

I mille volti artistici di Flavia Pozzaglio: la cantante Irene Fargo

Nel '92 il  terzo posto al Cantagiro. Dopo la  collaborazione con il produttore Enzo Miceli che fu autore con Gaetano Lorefice di quasi tutte le canzoni fino ad allora incise), Irene/Flavia diventa un'interprete pura, di brani di Mariella Nava, Roby Facchinetti, Kaballà, Daniele Fossati.

Tra il 1997 e il 1999 Irene Fargo pubblica altri tre dischi ed è spesso invitata come ospite nei programmi di Paolo Limiti. È del 2005 l’ultimo disco: una serie di cover dal titolo «Insieme» contenente alcuni inediti, tra i quali il tema portante del film «Nel mio amore», esordio alla regia della scrittrice Susanna Tamaro. Protagonista in alcuni musical, nel 2012 L'artista bresciana torna in radio con il singolo «Acrobati» dal nuovo album «Crescendo», dopo aver riscosso notevole successo all’estero. Il brano è composto da Konrad Pulè e Alessandro Hellmann ed è il terzo di un album che comprende anche un omaggio all'amico scomparso, Lucio Dalla: un'intensa interpretazione in spagnolo del brano Caruso.
Il 15 dicembre 2012 le viene conferito il premio «One Media Awards» per i 25 anni di carriera.

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