La classe di Mario Biondi festeggia un grande ritorno

di Claudio Andrizzi
Trascinante: Mario Biondi in concerto ieri sera al Dis_Play del Brixia Forum AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliIl pubblico bresciano che ha assistito allo show: 400 gli spettatori dell’esibizione del soulman FOTOLIVE/Zanardelli
Trascinante: Mario Biondi in concerto ieri sera al Dis_Play del Brixia Forum AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliIl pubblico bresciano che ha assistito allo show: 400 gli spettatori dell’esibizione del soulman FOTOLIVE/Zanardelli
Trascinante: Mario Biondi in concerto ieri sera al Dis_Play del Brixia Forum AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliIl pubblico bresciano che ha assistito allo show: 400 gli spettatori dell’esibizione del soulman FOTOLIVE/Zanardelli
Trascinante: Mario Biondi in concerto ieri sera al Dis_Play del Brixia Forum AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliIl pubblico bresciano che ha assistito allo show: 400 gli spettatori dell’esibizione del soulman FOTOLIVE/Zanardelli

Mario Biondi è arrivato di nuovo in città: proclamandosi fieramente «Romantic», a dispetto del cinismo urlato e del clima di propaganda battagliera di questi tempi oscuri e complicati. Scelta di campo non facile, ma assolutamente organica al nuovo, raffinatissimo show, partito il 5 maggio da Enna, approdato ieri sera al Dis_Play del Brixia Forum davanti ad una ristretta platea di 400 spettatori entusiasti. Mister Mario mancava ormai da qualche tempo sui palcoscenici cittadini, anche se di recente, tra il 2014 e il 2017, si era esibito per ben due estati di fila al Vittoriale e per due inverni al Palabrescia: la conferma di un rapporto assolutamente privilegiato con una provincia che ha rappresentato un crocevia importante agli inizi della sua carriera, e che oggi rimane centrale anche per motivi sentimentali (la compagna del cantante è originaria della Valle Camonica). Per festeggiare il ritorno, Biondi ha messo a punto uno show quasi liberatorio, sontuoso, senza risparmio né di mezzi né di pezzi, né di note né di energia. Band in gran spolvero di otto elementi con tanto di sezione fiati rimpolpata, tanta voglia di suonare, di respirare musica sull’onda del nuovo album «Romantic», stranamente poco presente nella scaletta dello spettacolo di ieri ma definito dall’autore come il suo più intimo e personale: 6 inediti e 9 reinterpretazioni di classici più o meno noti, a costruire un mondo dove il Mediterraneo incontra la cultura afroamericana, l’inglese si mischia all’italiano incrociando il dialetto siciliano e quello napoletano, segnando una nuova tappa nell’universo espressivo di un artista che si è sempre smarcato dalla tradizione tricolore, rivendicando in pieno il suo ruolo di soulman. Non a caso, prima del debutto siciliano, questo tour ha avuto un’anteprima europea con una serie di date di grande successo particolarmente in Inghilterra. «È fantastico essere di nuovo qui nella mia bella e socievole Brescia – ha esordito Mario -. Vi siamo grati di essere usciti per venire a vederci in un momento così difficile per la musica: questo millennio ci sta mettendo davvero a dura prova, ogni giorno non possiamo far altro che chiederci cosa sta succedendo». Poi via con «Fino all’ultimo respiro», uno dei brani più intensi dell’ultimo lavoro insieme alla cover rallentata di «What’s going on», per l’appunto «Che sta succedendo?», il classico pacifista dell’immenso Marvin Gaye. Ancora indietro nel tempo per il groove sempre irresistibile di «Love is a temple», altra preziosa scheggia di collegamento bresciano per il suo video girato al Vittoriale di Gardone Riviera, o per «Something that was beautiful», il singolo che Burt Bacharach scrisse per mister Biondi nel 2010. «Ha da pochissimo compiuto 94 anni, ma io lo festeggio ogni giorno perché ha scritto veri miracoli della musica», ha detto il cantante, avvolgendo l’atmosfera in una sorta di alone languido e sentimentale, cifra espressiva del concerto: che prosegue alzando il tiro con i ritmi funk di «Be lonely», «Lov Lov Love» e «Lowdown», lanciandosi in sinuose riletture soul jazz di classici come «Smooth operator» di Sade o «Cantaloupe Island». Fra i vertici di una serata coronata da un clima di piena, armoniosa sintonia tra palco e platea.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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