La Marsiglia degli sconfitti raccontata da Guédiguian

L’amata Marsiglia e il proletariato moderno nell’ultimo film di Guédiguian
L’amata Marsiglia e il proletariato moderno nell’ultimo film di Guédiguian
L’amata Marsiglia e il proletariato moderno nell’ultimo film di Guédiguian
L’amata Marsiglia e il proletariato moderno nell’ultimo film di Guédiguian

Robert Guédiguian è un maestro di cinema, di coerenza artistica, sociale e soprattutto umana nel rappresentare con comprensione e compassione vite difficili e sovente senza speranza. Da quando uscì nel 1997 «Marius e Jeannette», il suo film più noto, Guédiguian non ha fatto altro che mettere in scena le vicissitudini del proletariato marsigliese. E Marius e Jeannette, interpretati da Gérard Meylan e Ariane Ascaride, sono anche sullo sfondo di «Gloria mundi», ultimo film del regista di origini armene. Nel quale, assieme alla necessità di confrontarsi coi problemi della vita quotidiana, non si avverte più la voglia di vivere e di amare, soffocata com’è dall’amarezza e dal senso di una sconfitta storica; in una società dove l’unica regola è quella del profitto, e dove una donna come Sylvie (Ariane Ascaride), con un passato da combattente, si rifiuta di partecipare alle lotte sindacali nell’impresa di pulizie dove lavora. Nel film c’è anche, ombra costante, il tema di Jules e Jim, la voglia di una donna di amare due uomini: voglia tenera e senile nel caso di Sylvie; pratica tutta sesso e accensioni erotiche nei confronti del cognato Bruno in Mathilda, sua figlia di primo letto che, nel bell’incipit del film, partorisce la piccola Gloria. Nel frattempo Daniel (Gérard Meylan), il grande amore giovanile di Sylvie e padre di Mathilda, esce dal carcere e si reca da Sylvie per vedere la nipotina. Lì conosce e subito stima Richard (Jean-Pierre Darroussin) che è diventato il compagno di Sylvie e le ha dato un’altra figlia, Aurore. I genitori di Gloria, cioè Mathilda e Nicolas, navigano in cattive acque: lei è commessa e lui fatica per Uber. Aurore e Bruno gestiscono un negozio di oggetti usati: disinvolti e cinici, sono loro i vincenti in un mondo di perdenti.•. F.Bon. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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