La vedova Socrate sta per arrivare al Teatro Sociale

di Francesco De Leonardis
Lella Costa: l’attrice milanese sarà a Brescia il 27 ottobre per «La vedova Socrate» FOTO LORENZO PIANOFranca Valeri, mancata il 9 agosto, e Lella Costa insieme sul palco
Lella Costa: l’attrice milanese sarà a Brescia il 27 ottobre per «La vedova Socrate» FOTO LORENZO PIANOFranca Valeri, mancata il 9 agosto, e Lella Costa insieme sul palco
Lella Costa: l’attrice milanese sarà a Brescia il 27 ottobre per «La vedova Socrate» FOTO LORENZO PIANOFranca Valeri, mancata il 9 agosto, e Lella Costa insieme sul palco
Lella Costa: l’attrice milanese sarà a Brescia il 27 ottobre per «La vedova Socrate» FOTO LORENZO PIANOFranca Valeri, mancata il 9 agosto, e Lella Costa insieme sul palco

Le prime cose viste al Teatro Sociale nelle settimane scorse erano il recupero di due produzioni che non avevano potuto andare in scena a primavera, ora però apre ufficialmente la nuova Stagione di Prosa del Centro Teatrale Bresciano – la 47ª dalla sua fondazione – con Lella Costa che, martedì 27 ottobre alle 20.30, interpreta «La vedova Socrate», il monologo che Franca Valeri ha scritto nel 2003 ispirandosi liberamente a «La morte di Socrate» di Friedrich Dürrenmatt, in cui la scrittore svizzero aveva descritto in modo irridente la figura del filosofo e anche i suoi rapporti con il mondo ateniese. FRANCA VALERI sposta invece l’attenzione su Santippe, la moglie di Socrate che gli storici hanno bollato come la più insopportabile delle donne dell’antichità. «Mi incuriosiva – ebbe a dire Franca Valeri del suo personaggio – l’idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica. Io ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna forte e intelligente che del marito vede anche i tanti difetti». Nel testo di Franca Valeri, che è un concentrato di ironia corrosiva, Santippe può finalmente dire la sua su tutto quello che è stato il suo matrimonio e su quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate, da Aristofane ad Alcibiade; una banda di buoni a nulla, tra i quali primeggia Platone, che è il suo bersaglio polemico preferito. L’IDEA di riproporre il monologo è nata in occasione dei festeggiamenti fatti in occasione del centesimo compleanno di Franca Valeri. «Subito si è pensato – dice la regista Stefania Bonfadelli – che ad interpretarlo avrebbe dovuto essere Lella Costa, che ha accettato l’invito di raccogliere il testimone. Serviva una funambola della parola, perché il testo è una partitura musicale, fatta di ritmi e pause precise, e la sua comicità non viene dalla pancia, ma dal pensiero». «Ho detto subito di sì – aggiunge Lella Costa – consapevole dell’enorme regalo che mi veniva fatto. Avevo una venerazione per Franca Valeri che deve essere un modello per tutti quanti si avvicinano alla comicità perché la sua è una comicità cerebrale che ti fa veramente ridere. Ma nella sua scrittura c’è anche molto rigore e una rivalutazione del pensiero filosofico femminile che procede con assoluta leggerezza di passo e non si spaventa mai di fronte ai contenuti». «LA VEDOVA SOCRATE» è andato in scena in forma semplificata durante l’estate all’aperto; ora debutta al Sociale, dove replicherà fino a domenica 8 novembre, con le scene disegnate da Rossella Zucchi e le luci di Cesare Agoni. L’abito di scena di Lella Costa è di Issey Miyake. Lo spettacolo dura 60 minuti e non ci sono pertanto problemi per il rientro a casa prima delle 23, condizione comune a tutti in questo periodo di coprifuoco per la seconda ondata di pandemia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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