Pinguini Tattici a Montichiari e il pop riprende il suo posto

di Vincenzo Spinoso
La carica - e l’atletismo - di Riccardo Zanotti ieri sera sul palco del PalaGeorge SERVIZIO ONLY CREW / Riccardo BortolottiIl palco di Montichiari   per i Pinguini Tattici Nucleari: un successo annunciato AGENZIA ONLY CREW/Riccardo Bortolotti
La carica - e l’atletismo - di Riccardo Zanotti ieri sera sul palco del PalaGeorge SERVIZIO ONLY CREW / Riccardo BortolottiIl palco di Montichiari per i Pinguini Tattici Nucleari: un successo annunciato AGENZIA ONLY CREW/Riccardo Bortolotti
La carica - e l’atletismo - di Riccardo Zanotti ieri sera sul palco del PalaGeorge SERVIZIO ONLY CREW / Riccardo BortolottiIl palco di Montichiari   per i Pinguini Tattici Nucleari: un successo annunciato AGENZIA ONLY CREW/Riccardo Bortolotti
La carica - e l’atletismo - di Riccardo Zanotti ieri sera sul palco del PalaGeorge SERVIZIO ONLY CREW / Riccardo BortolottiIl palco di Montichiari per i Pinguini Tattici Nucleari: un successo annunciato AGENZIA ONLY CREW/Riccardo Bortolotti

Staccate la spina musicale che collega timpano e neuroni, e lasciatevi andare a note spensierate e avventure senza peso. A quasi 3 anni di distanza dal concerto in piazza Loggia, i Pinguini Tattici Nucleari sono tornati nel bresciano con la loro filosofia fatta di leggerezza e motivetti ultrapop. E il successo della terza tappa del «Dove eravamo rimasti Tour», ieri al PalaGeorge di Montichiari, era praticamente già segnato dal sold-out registrato 2 anni fa, quando il programma fu originariamente annunciato sull’onda del boom post-Sanremo. Se, per salire sul podio del Festival, i PTN avevano allora scomodato il batterista dei Beatles, stavolta, per confermare la riuscita del progetto, a Riccardo Zanotti e compagni basta molto meno; dalle carinerie dell’apertura con «Ridere», ai fumi vagamente caraibici di «No no no», i Pinguini dimostrano di essere dei campioni della musica leggera e senza altro fine, se non quello di suscitare un vago ricordo a chi, come loro, ha vissuto infanzia o adolescenza a cavallo dei millenni. Oltre alle canoniche strofe che parlano di amori passati, presenti, svaniti o immaginari, quest’anno la band bergamasca prova anche a inserirsi nella serrata lotta dei tormentoni estivi con «Giovani wannabe», pezzo che vuole vagamente denunciare l’impossibilità di crescere, e che anticipa l’omaggio alla propria città con l’orecchiabile «Bergamo» e il successo di «Scrivile scemo», che conta qualcosa come 62 milioni di ascolti su Spotify e 15 milioni su YouTube. Insomma, nei numeri il successo è innegabile. Nonostante abbiano visi puliti, Riccardo e compagni, nello specifico Nicola Buttafuoco (chitarra), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso), Matteo Locati (batteria) e Elio Biffi (tastiere, e fisarmonica) attirano eccome, e un PalaGeorge delirante conferma il successo di quella che è una vera e propria operazione simpatia, capace peraltro di resistere allo stop forzato dei concerti: «Sono passati 2 anni da quando avremmo dovuto venire qui, ricordo ancora quella sera in cui andammo da Fazio, e da quel momento cominciò un tempo di m… - ha così scherzato Riccardo col pubblico bresciano -. So che tra le nostre città c’è un campanilismo di ataviche origini, ma ci sono anche tante cose che ci uniscono, come un’autostrada, i casoncelli, la polenta». Nonostante il nome contorto, che forse nasconde uno dei segreti del successo, i Pinguini Tattici Nucleari vincono con la forza della semplicità, con l’umiltà di chi si «accontenta» di essere il «Ringo Starr» alle spalle di Paul e John; oppure musicando una scena banale come un pasto a base di «Verdura», una scena ordinaria trasposta in modo ordinario. Dell’impegno c’è, se solo si aspettano le metafore sociali e i giochi di parole di «Cancelleria», ma la strada maestra rimane sempre e solo quella dello svago o dell’amore, messo su un piedistallo con «La storia infinita» e «Irene». A colorare lo sfondo, la scenografia video della visual artist Giulia Argenziano, studente all’Accademia Santa Giulia di Brescia. Se impegnarsi è un dovere, lo sono anche giocare e parlare d’amore: la chiusura con «Pastello bianco» è dedicata ai romantici, e con questa mossa i Pinguini vanno sempre a segno.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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