il caso

Polemiche per la pianista filo-russa alla Fenice, il Teatro annulla i concerti

di Paola Buizza
paola.buizza@bresciaoggi.it
Ira social per la musicista ucraina Valentina Lisitsa che aveva suonato nella Mariupol bombardata e da anni critica verso la linea di Kiev
La pianista ucraina Valentina Lisitsa
La pianista ucraina Valentina Lisitsa
La pianista ucraina Valentina Lisitsa
La pianista ucraina Valentina Lisitsa

Una polemica nata e conclusa sui social ma con un impatto nella vita reale quella relativa alla pianista Valentina Lisitsa, che avrebbe dovuto tenere due concerti al Teatro La Fenice di Venezia il 4 e 5 aprile 2023. L'indignazione per l'esibizione della musicista di origine ucraina di fama mondiale ma critica verso Kiev,  ha fatto il giro del mondo (social) con una serie di reazioni a catena arrivate fino in Italia.

A mettere la parola fine è stato proprio il Teatro che il 26 dicembre, con un post su Twitter, ha comunicato: «Il concerto è stato cancellato. Grazie a tutti». «La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli», ha detto all'Ansa la presidente di Musikamera Sonia Finzi, precisando che la sua associazione si è sempre dichiarata super partes. Estraneo alla vicenda il teatro veneziano che prestava solo le sale. Ma qual è stato il motivo del contendere? Tutto sarebbe nato da un precedente post  pubblicato il 23 dicembre dalla giovane ricercatrice ucraina, Mariia Kramarenko

Cosa c'è scritto nel post contro Valentina Lisitsa

«Questa è Valentina Lisitsa e pare che stia per fare un concerto al prestigioso Teatro La Fenice di Venezia. È conosciuta per le sue posizioni pro Putin e ha perfino fatto un concerto in maggio nella Mariupol occupata». Sono bastate queste parole scritte da Mariia Kramarenko per scatenare la polemica,  la rete di Twitter ha fatto il resto con 432 condivisione.

La polemica in Italia e la cancellazione del concerto

Il giornalista de La Stampa, Jacopo Iacoboni, sempre sul social ha rilanciato il post in data 26 dicembre, quando la pagina del Teatro La Fenice con l'annuncio dei due concerti era però già stata cancellata. 

 

Il dibattito è proseguito nei commenti, tra chi ritiene che si tratti di musica e non di politica internazionale e chi, invece, approva la scelta della cancellazione dei concerti. 

Chi è Valentina Lisitsa

Valentina Lisitsa è  nata in Ucraina nel 1973 e ha origini russe e polacche. Dopo essersi formata nella città natale di Kiev alla Lysenko Music School per bambini di grande talento, ha continuato al Conservatorio della stessa città. Si è poi trasferita negli Stati Uniti e la sua carriera è decollata: stella della musica classica e di YouTube, alcuni suoi video hanno superato i 58milioni di visualizzazioni. Su Instagram la si trova con il nickname queen_of_rachmaninoff .

La polemica nei suoi confronti è nata a causa delle sue opinioni politiche critiche rispetto alla linea di Kiev. Un posizione, quella della pianista, che non è nuova e della quale non  fa mistero. Già in precedenza erano stati cancellati suoi concerti, come nel 2015 in Canada, dove  l'Orchestra sinfonica di Toronto non aveva gradito le sue dichiarazioni in sostegno dei separatisti del Donbass e contro il governo a Kiev definito come "nazista" e pubblicate sui social media. 

«I suoi commenti provocatori hanno gettato ombra sulle sue esibizioni passate», aveva scritto il ceo dell'orchestra Jeff Melanson. Ma Lisitsa aveva denunciato che le esibizioni era state cancellate perché aveva esercitato «il suo diritto di parola».  

Questa volta la sua esibizione a Mariupol bombardata, accanto alle rovine del teatro distrutto, ha inferto un ulteriore colpo alla sua carriera. Nessun concerto a Venezia (rinviato?), sebbene nei mesi scorsi non siano mancate sue esibizioni nel resto d'Italia. 

La spiegazione degli organizzatori

«La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli», ha detto all'Ansa la presidente di Musikamera Sonia Finzi, precisando che la sua associazione si è sempre dichiarata super partes. Estraneo alla vicenda il teatro veneziano che prestava solo le sale.  

 

L'annuncio sulla pagina del Teatro La Fenice che è stato poi cancellato
L'annuncio sulla pagina del Teatro La Fenice che è stato poi cancellato

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