Ritorna Metheny In valigia il disco «atteso una vita»

di Claudio Andrizzi

A Brescia è ormai un ospite abituale: l'ultimo suo concerto nell'estate 2018, quarta apparizione al festival Tener-A-Mente del Vittoriale a Gardone Riviera su un totale di otto edizioni. Finisce il 2019, e riecco Pat Metheny, atteso questa sera al Palasport San Bernardino di Chiari in via Palazzolo 1 (inizio alle 20.30, biglietti 60 euro posto unico, informazioni al 3493589244). A QUESTO GIRO Patrick Bruce Metheny, classe 1954, da Lee’s Summit, Missouri, sarà accompagnato da Derek Oleszkiewicz al basso e Jonathan Barber alla batteria, trio con il quale spazierà come sempre a ruota libera tra i vertici di una carriera costellata da oltre 20 Grammy Awards, numerosi riconoscimenti come «best jazz guitarist» ed una discografia monumentale che il 21 febbraio si arricchirà di un nuovo capitolo con l'uscita per Nonesuch dell'album «From this place». Disco molto atteso, 10 composizioni inedite firmate dall'autore e registrate con la formazione davvero straordinaria vista in azione anche l'anno scorso al Vittoriale: il suo fedelissimo batterista Antonio Sanchez, la bassista di origini malesi Linda May Han Oh e il pianista inglese Gwilym Simcock, con i quali comincerà un nuovo tour estensivo in tutto il mondo con debutto il 4 marzo a Perth in Australia (e data già annunciata a Roma per l'11 maggio). All'incisione di «From this place», primo lavoro di nuovo materiale da «Kin» del 2014, hanno partecipato anche la Hollywood Studio Symphony Orchestra diretta da Joel McNeely oltre ad ospiti come la cantautrice Meshell Ndegeocello, l'armonicista Gregoire Maret ed il percussionista Luis Conte. «È uno di quei dischi che ho aspettato di registrare per tutta la vita - dice Metheny -. Lo considero come una specie di alchimia musicale tra tutte le varie espressioni e i linguaggi che mi hanno appassionato nel corso degli anni, presentata su larga scala in una modalità che credo possa essere raggiunta solo da un gruppo di musicisti che, come noi, hanno condiviso centinaia di notti sul palcoscenico». Ma questo è forse anche il disco più politico che Metheny abbia mai inciso. «L'8 novembre del 2016 il mio Paese ha purtroppo rivelato al mondo un proprio lato che fino ad allora era rimasto nascosto – ha detto il musicista -. Ho scritto il brano “From this place” nelle prime ore del giorno dopo, quando i risultati delle ultime elezioni presidenziali sono apparsi tristemente evidenti. Sono riuscito a pensare solo ad una musicista che potesse cantarla: Me Shell Ndegeocello, una delle più grandi artiste del nostro tempo». Insomma, un traguardo importante per un musicista che, dopo quasi 50 anni di musica in studio e dal vivo, rimane amatissimo dai jazzofili italiani. «Vero, c'è sempre stato un legame particolare con l'Italia, Paese dalla grande tradizione melodica, anche se in fondo la mia musica rimane sempre profondamente legata alle atmosfere del Midwest americano». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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