«Stranger Things 4», il finale Luci, ombre e tante incognite

di Luca Canini
Il personaggio di Max si conferma tra i più azzeccati  e riusciti della quarta stagione: la quinta sarà anche l’ultimaRobin e Steve con Eddie, altro personaggio riuscitissimo della quarta: l’ultima stagione dovrebbe arrivare nel 2024
Il personaggio di Max si conferma tra i più azzeccati e riusciti della quarta stagione: la quinta sarà anche l’ultimaRobin e Steve con Eddie, altro personaggio riuscitissimo della quarta: l’ultima stagione dovrebbe arrivare nel 2024
Il personaggio di Max si conferma tra i più azzeccati  e riusciti della quarta stagione: la quinta sarà anche l’ultimaRobin e Steve con Eddie, altro personaggio riuscitissimo della quarta: l’ultima stagione dovrebbe arrivare nel 2024
Il personaggio di Max si conferma tra i più azzeccati e riusciti della quarta stagione: la quinta sarà anche l’ultimaRobin e Steve con Eddie, altro personaggio riuscitissimo della quarta: l’ultima stagione dovrebbe arrivare nel 2024

Due episodi in formato extra large: il primo da un’ora e venticinque, il secondo da due ore e mezza; una lunghissima maratona da notte in bianco per chiudere il cerchio con il ritorno a Hawkins della truppa al completo dopo i primi sette capitoli. Il sipario è finalmente calato sulla quarta stagione di «Stranger Things», spezzata in due tronconi dai diabolici Duffer Brothers per un effetto attesa/ansia/chiacchiericcio ancora più dirompente. Applausi e arrivederci alla prossima dose di Sottosopra, che come da programma e da annunci ufficiali sarà anche l’ultima per i pischelli più amati del piccolo schermo. Prima di andare al dunque però un avviso ai naviganti: da qui in poi fioccheranno spoiler, per cui se siete ancora a totale digiuno il consiglio è di non spingervi oltre. Per tutti gli altri invece iniziamo dicendo che l’impressione con la quale ci eravamo lasciati dopo la sessione di maggio, ovvero che la quarta stagione fosse addirittura la migliore del lotto, si è un tantino indebolita. Non che gli ultimi due episodi-fiume abbiano difetti o mancanze gravi, ma per la prima volta da quando abbiamo fatto capolino nel Sottosopra, «Stranger Things» si chiude senza un vero finale, con un cliffangher clamoroso che sposta tutto il peso delle attese sulla quinta. Una scelta inusuale che probabilmente pagherà in futuro, quando ci ritroveremo nel bel mezzo della battaglia con Vecna e il Mind Flayer senza passare dal via. Tra l’altro, il rapporto di forze tra i due è completamente mutato: l’idea che Vecna fosse una sorta di generale a cinque stelle del Mind Flayer (Dustin dixit) è stata ribaltata dalla rivelazione che in realtà è stato Vecna trattino Uno trattino Henry (Robin dixit) a «inventare» il Mind Flayer (e quindi anche il Demogorgone e tutta la batteria di cerberi e bestie infernali?); o quanto meno a spingerlo a passare all’attacco, rompendo l’equilibrio sul quale si reggeva il rapporto tra la nostra dimensione e il sottosopra grazie ai portali aperti da Undici. Un bel casino, insomma, anche perché il quadro non è del tutto chiaro e non si escludono future rivelazioni altrettanto clamorose sulla gerarchia dei cattivi. Nel frattempo dispiace per il triste destino toccato a Max (che comunque ne uscirà alla grande: siamo pronti a scommetterci) e soprattutto per la morte di Eddie, il personaggio più azzeccato in assoluto della quarta stagione. L’assolo di chitarra sulle note di «Master of Puppets» dei Metallica resterà negli annali di «Stranger Things», così come l’eroico sacrificio nel corpo a corpo con l’orda di pipistrelli-vampiri. Peccato: il ragazzo meritava una seconda chance. Ma evidentemente il ritorno in blocco dei volti storici - con Joyce, Jim e Murray rientrati dalla missione in Unione Sovietica, e con Mike, Undici, Jonathan e Will fuggiti dalla California con lo stralunato Argyle -, ha imposto dei tagli qua e là; o forse, più semplicemente, un caduto da fiumi di lacrime aggiunge sempre il giusto tocco di pathos, soprattutto se si tratta di qualcuno a cui i fan si sono affezionati (il che esclude inesorabilmente l’insopportabile papà trattino Martin Brenner trattino Matthew Modine, crivellato di colpi dai militari nel bel mezzo del deserto e del quale, in tutta onestà, non sentiremo la mancanza). Che altro dire? Ottima anche in questo finale-non finale la gestione dei numerosi piani narrativi, compreso il vorticoso crescendo culminato nell’uccisione-non uccisione di Vecna: il momento dell’apoteosi per Nancy, in versione lady Terminator con tanto di immancabile fucile a pompa. Promossi a pieni voti anche Dustin, Lucas, Robin, Erica e Steve, mentre continuano la parabola discendente Will e Mike, intrappolati in un gioco delle parti stucchevole e noioso. Si spera in un riscatto a venire, quando la battaglia si sposterà dal Sottosopra al nostro mondo. Come nell’ultima stagione di «Buffy», la bocca dell’inferno si è spalancata sotto i nostri piedi.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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