Lopez applaude la reazione «Brescia bravo a crederci»

di Alberto Armanini
L’esultanza volante di Andrea Papetti con Tom Van de Looi dopo il 2-2 SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Filippo VeneziaDiego Lopez dà indicazioni ad Ernesto Torregrossa AGENZIA FOTOLIVE
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L’esultanza volante di Andrea Papetti con Tom Van de Looi dopo il 2-2 SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Filippo VeneziaDiego Lopez dà indicazioni ad Ernesto Torregrossa AGENZIA FOTOLIVE
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Due a due. Stesso risultato della gara con l’Entella ma dinamica opposta. Là il pari fu subìto, qui invece è stato raggiunto. «È un pari completamente diverso rispetto a quello - conferma Diego Lopez a fine partita -. Stavolta la squadra è stata brava a crederci fino alla fine e ritengo una cosa positiva che il gol sia arrivato negli ultimi istanti. Molte volte lo abbiamo preso, stavolta lo abbiamo fatto». Ciò che resta invariato, però, è il contenuto della prestazione, con il Brescia che ha lasciato il pallino del gioco agli ospiti. E qui si innesca il vero dibattito. Nella conferenza stampa a distanza post-gara si chiede al tecnico se non abbia qualche rimpianto per aver lasciato in panchina Torregrossa, essersi privato di una buona dose di qualità e aver concesso al Venezia il controllo della gara fino almeno al 65’. Corollario: giocando così dall’inizio si poteva vincere? «Ma nel primo tempo le palle gol sono arrivate - ribatte Lopez -. Oltre al gol abbiamo avuto un’altra occasione con Bisoli e abbiamo fatto complessivamente bene, soprattutto a sinistra. Sono però dispiaciuto anche di una cosa. Molte volte sento dire che quando noi andiamo in rete su punizione o su calcio d’angolo non vale. Oggi il Venezia che gol ha fatto? Su angolo! Sento dire che il Venezia ha fatto qua ha fatto là ma una delle due reti l’ha fatta su angolo e vale comunque. Piuttosto credo che loro abbiano giocato meglio il secondo tempo». Come? «Dovevamo tenere più la palla e soprattutto giocarla più velocemente - dice l’uruguaiano -. Il secondo gol del Venezia viene da una palla persa vicino all’area. Questo ci dice che bisogna continuare a lavorare e cercare di migliorare perché la B è difficile. Il Frosinone pensava di vincere facile con il Cosenza ma ha perso. In B le partite non sono mai scontate». POI LOPEZ, parlando di Torregrossa e Bjarnason, torna al tema principale. «Sono entrati bene, avevamo bisogno di qualità e loro ce l’hanno data. A volte un allenatore sceglie di mettere prima la quantità e poi la qualità, altre volte il contrario. Sono decisioni che si prendono e si prenderanno ancora». Di Ragusa, invece, non si parla. «Queste sono le scelte che ho fatto. Lui è un giocatore che deve migliorare ancora fisicamente». Ad altra precisa domanda, cioè se la gioventù di Papetti e Mangraviti abbia tolto qualcosa al reparto difensivo e non andasse inserito Chancellor, Lopez risponde che «in altre partite, quando abbiamo preso gol, Chancellor c’era. Chi non gioca è sempre il migliore». Chiusura d’obbligo sulla questione playmaker. Un problema o no? «Il play? Non c’è nessun problema. Uno sceglie in base agli allenamenti e a quello che vede sul campo. A volte giocherà uno, in altri casi giocherà l’altro. Si vedrà». Si vedrà già a partire dal Frosinone, secondo avversario consecutivo che fa visita al Brescia al Rigamonti. Poi il resto del tour de force. La testa della classifica non è lontanissima, ma perdere altri punti potrebbe costare veramente caro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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