Bentornato Ciaramella: «509 giorni di battaglia ma adesso sono felice»

di Claudio Canini
In ospedale dopo l’operazione e con la maglia con dedica della societàDaniele Ciaramella, play classe 1998 della Virtus Lumezzane: dopo 509 giorni di attesa è finalmente tornato a giocare una partita ufficiale
In ospedale dopo l’operazione e con la maglia con dedica della societàDaniele Ciaramella, play classe 1998 della Virtus Lumezzane: dopo 509 giorni di attesa è finalmente tornato a giocare una partita ufficiale
In ospedale dopo l’operazione e con la maglia con dedica della societàDaniele Ciaramella, play classe 1998 della Virtus Lumezzane: dopo 509 giorni di attesa è finalmente tornato a giocare una partita ufficiale
In ospedale dopo l’operazione e con la maglia con dedica della societàDaniele Ciaramella, play classe 1998 della Virtus Lumezzane: dopo 509 giorni di attesa è finalmente tornato a giocare una partita ufficiale

Sono le 17.30 del 24 novembre 2019. Al PalaFiera di Lumezzane tutto è pronto per la super sfida di C Gold tra Virtus e Pizzighettone. All’improvviso però scende il gelo nel palazzetto: tutti i giocatori e lo staff della Virtus si precipitano vicino alla panchina per soccorrere Daniele Ciaramella, vittima di un attacco epilettico. Il giovane play classe 1998 viene subito trasportato al Civile dove gli viene diagnosticato un tumore (benigno) al cervello. Dopo la delicata operazione del 5 dicembre (42 punti di sutura) comincia per lui una lunga riabilitazione che lo tiene in panchina per 509 giorni. La sua storia ha commosso tutti e l’agognato ritorno in campo giovedì scorso, nella trasferta di Soresina contro il Pizzighettone, è stata la vittoria più importante. «È banale dirlo, ma è stato bellissimo e speciale – le parole di Ciaramella -. Era tantissima la voglia di giocare, avevo tanta adrenalina in corpo ed ero molto emozionato. Sono state importanti le parole di coach Fabio Saputo, che mi ha detto che non dovevo dimostrare nulla a nessuno». Bellissimo il rientro, ma in mezzo c'è stato un periodo difficile che il play 23enne ha affrontato con grande forza. «Paradossalmente, non mi sono mai sentito così positivo e così fiducioso come in questa situazione. Non mi sono mai abbattuto, nemmeno quando sono tornato a casa a Venezia una volta uscito dall’ospedale, lasciando la mia squadra. Ringrazio la mia famiglia: mio papà Domenico, mia mamma Franca e mio fratello Giovanni, così come ringrazio i miei compagni, gli allenatori che ho avuto e la società, alla quale sono molto riconoscente, che non mi ha mai lasciato solo e mi ha dato grande fiducia, confermandomi anche per quest’anno. E poi ringrazio tutto il mondo del basket perché ho ricevuto tanti attestati di stima e di affetto e non mi sono mai sentito solo». In un percorso che come ultimo ostacolo gli ha riservato il Covid, che l’ha costretto a saltare le sfide con Soresina, Nbb e Olimpia. «Pensavo di aver pagato il mio conto con la sfortuna e invece il 5 marzo, due giorni prima dell’inizio del campionato, sono risultato positivo. Ho pensato “ci mancava pure questa”, anche se la salute prima di tutto. Fortunatamente sono sempre stato asintomatico». Finalmente giovedì il rientro, proprio contro quel Pizzighettone che non affrontò il 24 novembre del 2019. «Fatalità. Era l’avversario contro cui avrei dovuto giocare prima di sentirmi male e contro il quale sono rientrato 509 giorni dopo». Domenica il bis nella netta vittoria con Romano Lombardo: in 20 minuti 8 punti e un’ottima prestazione per il quarto successo di fila della Virtus e il balzo in vetta. «Mi sento benissimo e sono felice non solo per essere tornato, ma anche per i risultati. Siamo un bellissimo gruppo, ci stiamo allenando tanto e forte, e abbiamo tutto per fare bene». Ciaramella, che compirà 23 anni a giugno, ha davanti a sé ancora una brillante carriera, ma per non lasciare nulla al caso ha pensato al suo futuro a 360 gradi: a giugno infatti diventerà dottore. «Ho finito la tesi triennale in scienze motorie e a giugno la discuterò, poi ci sarà la laurea magistrale. Lo sport e il basket sono la mia vita».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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