Atletica e F1

Bolt e Jacobs, sorrisi nel selfie tra velocisti a bordo pista del Gp degli Emirati

di Alessandro Gatta
Il detentore del record del mondo sui 100 e il campione gardesano che vorrebbe strapparglielo: rivali a distanza sui blocchi di partenza, amici nella vita
Bolt e Jacobs nel selfie di Abu Dhabi
Bolt e Jacobs nel selfie di Abu Dhabi
Il video-selfie di Bolt con Jacobs

Uno scherzo del destino, chissà: Marcell Jacobs ha incontrato Usain Bolt. Già di per sé una notizia, ma ancora più notizia se pensiamo che solo un paio di giorni fa il 28enne gardesano, in un’intervista ad Atletica TV, aveva dichiarato di riflettere, eccome, sul record del mondo dei 100 metri: «Sarei un bugiardo a dire di no».

Il siparietto ad Abu Dhabi

Manco a farlo apposta, il siparietto è di quelli memorabili: Jacobs e Bolt - è suo il primato della specialità: 9”58 registrato nel 2009 ai Mondiali di Berlino - si sono incrociati a bordo pista ad Abu Dhabi, con loro anche il cantante Usher, per assistere all’ultimo Gran Premio della stagione di Formula 1. Come da prassi, tutto ripreso e pubblicato su Instagram (direttamente da Bolt): un euforico «reel» da poche decine di secondi, ma almeno per ora non è dato sapere il loro scambio di battute a microfoni (e fotocamere) spenti.

Il video-selfie di Bolt con Jacobs

Di cosa hanno parlato

Avranno parlato del record? Bello pensare sia così, attendendo magari qualche ragguaglio social (dove anche il nostro Jacobs è particolarmente attivo). Tra i due non sono mancati, in passato, gli scambi di complimenti e di stima reciproca: grande orgoglio per Jacobs quando Bolt lo aveva consacrato quale suo erede. Erede sì, ma con riserva: il mitico ex velocista giamaicano, parlando del suo record sui 100, non ha esitato a blindarlo ribadendo che «il mio 9”58 non è in discussione».

Il primato da inseguire

Che sia vero o no, presto per dirlo: «Certo che ci penso al record, così come pensavo a vincere le Olimpiadi - ha detto Jacobs nell’intervista di cui parlavamo qualche riga fa - ma so che è un’impresa difficilissima, e pochi ci sono andati vicino, anzi nemmeno tanto, perché nei 100 metri anche solo un decimo è davvero molto. Ma i sogni sono fatti per essere grandissimi, altrimenti che sogni sarebbero: non porsi limiti è il modo più corretto per superarli». Comunque vada, Usain Bolt rimane il velocista più grande di sempre: 8 ori olimpici in tre edizioni consecutive dei Giochi e 11 ori iridati in tre diverse edizioni dei campionati mondiali, i record del mondo nei 100 (9”58), nei 200 (19”19), entrambi ai Mondiali di Berlino del 2009, e nella 4x100 (36”84), alle Olimpiadi di Londra nel 2012.

Due ori olimpici a Desenzano

Certo anche il nostro Marcell finora non se l’è cavata male: negli ultimi due anni ha vinto due ori olimpici (a Tokyo 2020: nei 100, con il primato europeo di 9”80, e nella 4x100), Europei e Mondiali indoor, gli Europei all’aperto la scorsa estate (correndo la finale in 9”95, record dei campionati, nonostante i postumi di un infortunio). A testa bassa verso i prossimi traguardi: mondanità a parte - lo sprinter delle Fiamme Oro, accompagnato dalla moglie Nicole, in questi giorni ha incontrato anche Felipe Massa e Shaquille O’Neal e assistito al concerto di Kendrick Lamar -, Jacobs anche ad Abu Dhabi continua ad allenarsi, in pista e in palestra, insieme al golden coach Paolo Camossi.

I programmi d'allenamento

Entro fine anno volerà a Tenerife (anche se a metà dicembre è atteso a Brescia e sul suo lago di Garda): la prima gara del 2023 sarà probabilmente il 4 febbraio (al chiuso: a Lodz oppure a Val-de-Reuil), ma il calendario si farà bollente già ai primi di marzo per gli Europei indoor di Istanbul. Il primo obiettivo stagionale restano i Mondiali all’aperto, a Budapest dal 19 al 27 agosto: «Voglio confermarmi campione europeo nei 60 - dice Jacobs - e qualificare la staffetta 4x100 ai Mondiali: siamo i campioni olimpici e a Budapest non potrà non esserci l’Italia. Poi mi giocherò tutto sui 100 metri: la medaglia mondiale è l’unica che mi manca». La strada è tracciata. E con un tifoso in più. Almeno finché non si parla di record del mondo. Perché a quel 9“58 Bolt ci tiene eccome.

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