Brescia, 4-3... e fantasia Un attacco imprevedibile e tante soluzioni vincenti

di Alessandro Maffessoli
L’abbraccio tra Florian Ayé e Stefano Moreo:  i due attaccanti sono stati tra i protagonisti dell’esordio vincente in Coppa Italia contro il Pisa PH/Only CrewLa grinta di Flavio Junior Bianchi, classe 2000: l’ex Genoa ha chiuso i conti all’«Arena Garibaldi-Romeo Anconetani»Emanuele Ndoj, match-winner al debutto stagionale, festeggiato da Moreo, Labojko e Niemejer dopo il golLa soddisfazione dipinta sui volti dei protagonisti biancazzurri dopo il poker di Coppa Italia rifilato al Pisa
L’abbraccio tra Florian Ayé e Stefano Moreo: i due attaccanti sono stati tra i protagonisti dell’esordio vincente in Coppa Italia contro il Pisa PH/Only CrewLa grinta di Flavio Junior Bianchi, classe 2000: l’ex Genoa ha chiuso i conti all’«Arena Garibaldi-Romeo Anconetani»Emanuele Ndoj, match-winner al debutto stagionale, festeggiato da Moreo, Labojko e Niemejer dopo il golLa soddisfazione dipinta sui volti dei protagonisti biancazzurri dopo il poker di Coppa Italia rifilato al Pisa
L’abbraccio tra Florian Ayé e Stefano Moreo:  i due attaccanti sono stati tra i protagonisti dell’esordio vincente in Coppa Italia contro il Pisa PH/Only CrewLa grinta di Flavio Junior Bianchi, classe 2000: l’ex Genoa ha chiuso i conti all’«Arena Garibaldi-Romeo Anconetani»Emanuele Ndoj, match-winner al debutto stagionale, festeggiato da Moreo, Labojko e Niemejer dopo il golLa soddisfazione dipinta sui volti dei protagonisti biancazzurri dopo il poker di Coppa Italia rifilato al Pisa
L’abbraccio tra Florian Ayé e Stefano Moreo: i due attaccanti sono stati tra i protagonisti dell’esordio vincente in Coppa Italia contro il Pisa PH/Only CrewLa grinta di Flavio Junior Bianchi, classe 2000: l’ex Genoa ha chiuso i conti all’«Arena Garibaldi-Romeo Anconetani»Emanuele Ndoj, match-winner al debutto stagionale, festeggiato da Moreo, Labojko e Niemejer dopo il golLa soddisfazione dipinta sui volti dei protagonisti biancazzurri dopo il poker di Coppa Italia rifilato al Pisa

Quattro gol di pregevole fattura e altrettante reti mancate al termine di azioni ben costruite. Come prima uscita non si poteva chiedere di più al nuovo Brescia. È calcio d’agosto, è solo Coppa Italia, tutto vero, ma partire col piede giusto lancia un segnale inequivocabile. Alle avversarie, ma soprattutto a sé stessi. Contro il Pisa i biancazzurri hanno avuto un’ulteriore della propria forza, fisica e mentale, allenata con sudore e fatica sul campo oltre che nelle proprie convinzioni. Pep Clotet osserva attentamente, applaude e sfoglia la margherita di un attacco tanto pungente quanto spettacolare. Trovando i primi meritati applausi stagionali del pubblico di fede biancazzurra e del presidente Massimo Cellino che, poco più di un mese fa, aveva spiegato come sia la qualità del gioco ad attrarre i tifosi. La «prima» stagionale di Coppa sotto la torre pendente ha promosso a pieni voti il Brescia, ora atteso al caldo (meteorologicamente parlando rovente) abbraccio del «suo» Rigamonti. L’obiettivo del tecnico biancazzurro è quello di cercare di coinvolgere il più possibile, e al meglio, tutti gli interpreti a disposizione. Se dietro le scelte paiono quasi obbligate, dalla trequarti in su il Brescia può contare su tanta qualità e svariate soluzioni tattiche. Il merito va condiviso tra lo stratega Clotet e i suoi ragazzi, pronti a dare la massima disponibilità all’interno del nuovo progetto. Un esempio su tutti? Moreo. Chi mai avrebbe scommesso su un centravanti di 191 centimetri adattato a trequartista? Sabato a Pisa l’ex empolese ha fatto suoi tutti i palloni alti, smistandoli con sapienza per i compagni di reparto. Su tutti Ayé, che ha potuto beneficiare almeno di due sponde perfette. Niemeijer ha confermato quanto di buono si era detto su di lui: tocco di palla felpato, mai banale e, soprattutto, decisivo. Detto, fatto: appoggio per Ndoj e il tris è servito. Davanti Ayé si è redento dopo due sbagli sottoporta piuttosto grossolani: con umiltà si è lasciato alle spalle gli errori commessi, sostituendo le precedenti conclusioni con l’appoggio del sorpasso. Un gol determinante per ribaltare la situazione in campo e permettere al Brescia di imporre il proprio predominio. Bianchi, centravanti o seconda punta dal fisico esplosivo, trova gloria nel finale dopo una partita di sacrificio e corsa. A coronamento dell’ottimo lavoro svolto durante il primo mese abbondante di preparazione. Appena dietro c’è Ndoj, giocatore che tecnicamente c’entra ben poco con la Serie B: mezz’ala di sostanza o trequartista suggeritore, a prescindere dal ruolo sa sempre accendere la luce e risolvere la situazione con giocate, gol e assist. In attesa di veder fiorire del tutto anche il talento di Olzer, completamente ritrovato dopo una stagione falcidiata dagli infortuni. Il classe 2001 di scuola Milan scalda il motore: nel nuovo Brescia a trazione offensiva ci sarà spazio anche per le sue indiscutibili qualità.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti