Brescia, Cellino va o rimane? La situazione resta delicata

di Alessandro Maffessoli
Lo striscione comparso ieri fuori dalla sede biancazzurra di via Ferramola firmato dagli Ultras Brescia 1911-Ex Curva Nord: i tifosi chiedono chiarezza per il futuro della societàMassimo Cellino, 66 anni, è diventato proprietario del Brescia il 10 agosto 2017: è al quinto campionato di Serie B
Lo striscione comparso ieri fuori dalla sede biancazzurra di via Ferramola firmato dagli Ultras Brescia 1911-Ex Curva Nord: i tifosi chiedono chiarezza per il futuro della societàMassimo Cellino, 66 anni, è diventato proprietario del Brescia il 10 agosto 2017: è al quinto campionato di Serie B
Lo striscione comparso ieri fuori dalla sede biancazzurra di via Ferramola firmato dagli Ultras Brescia 1911-Ex Curva Nord: i tifosi chiedono chiarezza per il futuro della societàMassimo Cellino, 66 anni, è diventato proprietario del Brescia il 10 agosto 2017: è al quinto campionato di Serie B
Lo striscione comparso ieri fuori dalla sede biancazzurra di via Ferramola firmato dagli Ultras Brescia 1911-Ex Curva Nord: i tifosi chiedono chiarezza per il futuro della societàMassimo Cellino, 66 anni, è diventato proprietario del Brescia il 10 agosto 2017: è al quinto campionato di Serie B

La situazione in casa Brescia resta bloccata e più che mai delicata. La prossima parola spetta a Massimo Cellino. Proprietario nonché presidente già dimissionario in due occasioni, ma al quale il consiglio di amministrazione biancazzurro ha chiesto formalmente di fare un passo indietro. «Valuterò se rientrare - aveva spiegato Cellino nel pomeriggio di venerdì, poche ore dopo la conclusione del Cda nella sede di via Ferramola -. Se lo farò, sarà solamente per gestire la cessione del club e mantenerne il valore patrimoniale. Non posso difendermi in tribunale e nello stesso tempo dedicarmi con il giusto impegno alla squadra. Perciò sentirò i miei legali e deciderò nei prossimi giorni, senza farmi coinvolgere emotivamente. Sono sicuro di aver ragione... Ma i tempi della giustizia italiana non consentono molto ottimismo». Dichiarazioni che non chiariscono ancora quale strada deciderà di percorrere Massimo Cellino, che lascia aperte più soluzioni per il futuro. Prossimo e anteriore. Ma è il tempo a essere tiranno. Perché mentre si cerca di ridare ordine e organizzazione a un assetto societario, c’è anche una squadra che tra una settimana esatta tornerà in campo per affrontare un nuovo capitolo della Serie B, al Rigamonti contro la Spal. Senza dimenticarsi di un mercato alle porte che vedrà, almeno in entrata (salvo clamorosi sviluppi), una situazione piuttosto ferma. Toccherà a Pep Clotet caricarsi la squadra e isolarla da quanto accade fuori dal rettangolo verde. E ai giocatori, molti dei quali giovani, continuare a lavorare con impegno e spensieratezza. Perché la salvezza tanto decantata è tutta da conquistare, al netto della buona posizione attuale di classifica ma in un campionato molto più equilibrato di quanto non dicano i nomi di squadre e protagonisti. Nell’ultimo mese sono diverse le date da ricordare nella cronistoria biancazzurra. Partendo dal 24 ottobre, giorno del primo Cda e della decisione di Cellino di lasciare per la prima volta la presidenza del club: tutto rientrato immediatamente. Sabato 5 novembre è arrivata la prima contestazione al termine della sfida pareggiata contro l’Ascoli al Rigamonti: «Guarda che partita, oh Cellino guarda che partita!». Sette giorni più tardi, a Terni, cori contro la società dopo lo 0-0 e applausi per i giocatori che si sono fermati a salutare i 257 tifosi presenti. Venerdì il Cda, mentre ieri, fuori dalla sede del club, è comparso uno striscione posizionato dagli Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord. Il prossimo consiglio è fissato per il 29 novembre, ma la speranza è che qualche buona notizia possa arrivare prima.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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