la partita

Brescia, che forza! Con quattro spallate butta il Pisa dalla torre

di Vincenzo Corbetta
La gioia a fine gara dei giocatori del Brescia: a Pisa un successo clamoroso  SERVIZIO ONLY CREW /Filippo VeneziaFlavio Bianchi esulta con Tom van De Looi dopo il definitivo 4-1
La gioia a fine gara dei giocatori del Brescia: a Pisa un successo clamoroso SERVIZIO ONLY CREW /Filippo VeneziaFlavio Bianchi esulta con Tom van De Looi dopo il definitivo 4-1
La gioia a fine gara dei giocatori del Brescia: a Pisa un successo clamoroso  SERVIZIO ONLY CREW /Filippo VeneziaFlavio Bianchi esulta con Tom van De Looi dopo il definitivo 4-1
La gioia a fine gara dei giocatori del Brescia: a Pisa un successo clamoroso SERVIZIO ONLY CREW /Filippo VeneziaFlavio Bianchi esulta con Tom van De Looi dopo il definitivo 4-1

La prova di forza è di una bellezza talmente disarmante da lasciare a bocca aperta. Come quando appare piazza dei Miracoli in tutto il suo splendore. A una settimana dal debutto in campionato (domenica 14 in casa contro il Sudtirol), il Brescia demolisce il Pisa in casa sua, supera in scioltezza il turno di Coppa Italia e si regala una sfida da Serie A: il 19 ottobre sarà di scena in Liguria contro lo Spezia, che a sua volta liquida il Como (5-1). L’Arena Garibaldi è a pochi passi da piazza dei Miracoli. Ma miracolo non sono affatto le 4 spallate con cui il Brescia butta il Pisa giù dalla torre. Il 4-1 è il frutto di una gara condotta a piacimento, con poco nerazzurro e biancazzurro pressochè totale. Il vantaggio pisano dopo 20 minuti è un incidente di percorso. Da una rimessa laterale Adorni si fa sorprendere dallo scatto di Mastinu, pallonetto, traversa e inzuccata a porta vuota di Masucci. Prima del momento di distrazione di massa, il Brescia spreca due gol in un’occasione sola. Ayé dall’area piccola spara su Nicholas e, sulla respinta, Bianchi da un metro manda il pallone ad altezza torre pendente. Poco male. La mentalità di Clotet è basata sui principi, di gioco e morali, sulla estrema mobilità delle punte e non solo, sulla duttilità dei centrocampisti.

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L’azione del doppio errore nasce da un tackle rabbioso di Ndoj, che nel rialzarsi di esterno aziona van de Looi, da un lancio perfetto dell’olandese finalmente volante per Moreo che smarca Ayé. Il francese con Bianchi vanifica tutto ma proprio perché basata sui principi morali e di gioco, la banda Clotet non sbanda. E al 25’ Ndoj, con una punizione ciclonica, centra il palo e il pallone entra in rete carambolando sulla schiena di Nicholas. Ndoj è sontuoso: cuce l’azione, la riavvia. E cerca pure la gloria personale con un destro a giro che timbra il secondo legno della giornata. Ayé, servito da Bertagnoli, si divora un’altra occasione a porta sguarnita ma l’impressione netta è questa: al francese, che con il Clotet I si scoprì goleador implacabile nella sua mattonella, i palloni arrivano e lui a sua volta è nella posizione giusta. Mai avulso dal gioco, il francese, favorito dal movimento perpetuo e intelligente di Moreo, che del tridente è il più arretrato, e di Bianchi che ha potenzialità non indifferenti. Tutta la squadra gira a meraviglia. Il trio di centrocampo è assortito come meglio non potrebbe.

Si balla in difesa, un reparto che spesso deve intervenire in prima battuta visto il baricentro alto della squadra. Ma così si domina, si vince più spesso. Clotet ha sangue (calcistico) catalano formato in Inghilterra: tecnica e movimento. E nella ripresa questo mix di calcio anglo-catalano fa la differenza. Il Brescia ne fa 3 con altrettante azioni dal manuale. Sul 2-1 il cross di destro di Ndoj è telecomandato, l’assist aereo di Moreo è intelligente, la stoccata di Ayé stavolta vincente. Il 3-1 è un ricamo di Bertagnoli per Niemeijer, assist al bacio per il sinistro capolavoro di Ndoj, che il gol lo strameritava per tutto il campionario di meraviglie messo in campo. E il 4-1, preceduto dalla traversa centrata da Galazzi, è un guizzo da attaccante vero di Bianchi su centro di van de Looi, un altro che pare rinato. Altre considerazioni sono rinviate ai prossimi giorni. Per ora prevale la meraviglia per una prova di forza che lascia a bocca aperta. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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