CALCIO

Brescia, che scossa: esonerato Inzaghi. Ora ritocca a Lopez

di Vincenzo Corbetta e Gian Paolo Laffranchi
L'allenatore uruguayano è atteso a Torbole Casaglia già oggi nel pomeriggio

La decisione di Massimo Cellino è doppiamente clamorosa: per chi va e per chi viene. L’esonero di Filippo Inzaghi, deciso nella tarda serata di ieri, è un fulmine a ciel sereno in casa Brescia: la squadra è terza in classifica, a un solo punto dalla zona promozione diretta e a 2 dalla volta. Ma il «doppiamente clamoroso» sta nel nome del sostituto, Diego Lopez. Sì, proprio l’uruguayano capitano del Cagliari celliniano, soprattutto l’allenatore biancazzurro sia in Serie A nel 2019-20, sia nella scorsa stagione quando durò in pratica due mesi.

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In soldoni: Inzaghi paga nonostante sia in piena lotta per la Serie A; Lopez torna in sella a dispetto dei flop delle due precedenti esperienze biancazzurre. In A e come in B. Paradossi celliniani. A dispetto della (apparente? speriamo) follia di questa scelta, si può capire la delusione del presidente per come è maturato lo 0-0 di Cosenza, che lascia più dell’amaro in bocca. Un errore madornale pensare che ora si possa fare un sol boccone di ogni avversario, ma è altrettanto sbagliato mettere le mani avanti e sottovalutare l’incapacità del Brescia, limitandosi alle ultime due partite, di far valere la propria superiorità a Ternana e Cosenza, squadre rispettivamente con 14 e 25 punti in meno in classifica. L’incapacità non è solo nell’esito: qualche volta succede di non vincere partite contro rivali inferiori sulla carta. Il problema è che, ultimamente, sta diventando la norma. E per fortuna che le avversarie, soprattutto la capolista Lecce e il Pisa secondo, non stanno scappando. L’obiettivo della promozione diretta rimane alla portata, ma evidentemente questo non basta a Cellino. Che, quindi, ha deciso di non lasciare a Inzaghi il tempo di conoscere in modo più approfondito bene la rosa, rinforzatissima al mercato di gennaio.

Tocca a Lopez, dunque, atteso già nel pomeriggio a Torbole Casaglia. Il presidente lo chiama per la prima volta sulla panchina biancazzurra ai primi di febbraio 2020, pochi giorni prima dello scoppio della pandemia. Gli fa posto Eugenio Corini, l’allenatore della promozione in A, licenziato per la seconda volta (nella prima lo avva sostituito Grosso) dopo la sconfitta di Bologna, maturata nel recupero. Lopez inizia con un pari casalingo contro l’Udinese, 1-1: la vittoria sfuma al 92’. Con l’uruguayano in sella il Brescia non sarà mai realmente in lotta per la salvezza. Prima dello stop per l’ondata del Coronavirus, solo un punto in 4 gare. Alla ripresa in giugno 2 vittorie (contro Verona e Spal) e l’umiliante 2-6 nel derby con l’Atalanta. Il Brescia retrocede con abbondante anticipo. Cellino in estate chiama Gigi Delneri per l’immediata risalita. Ma nemmeno all’esperto tecnico friulano viene lasciato il tempo di lavorare: dopo 2 sole giornate e un punto (1-1 con l’Ascoli, 0-3 a Cittadella), Delneri viene licenziato e Cellino richiama Lopez. Che inizia con il botto (3-0 al Lecce di Corini e il primo gol biancazzurro di Ayé). Il prologo di un periodo fortunato? Macché! Il Brescia annaspa, non ha un gioco, né capo né coda. E ai primi di dicembre, dopo la sconfitta di Reggio Calabria, Cellino dà il benservito anche al suo pupillo. Si credeva (sperava) definitivo. Ma non è così. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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