La Coppa Italia è stata un antipasto, molto saporito peraltro. Ma il campionato ha tutto un altro gusto, soprattutto una diversa consistenza. Il primo esame per il Brescia è con la matricola Sudtirol, al debutto assoluto in B: si gioca domenica 14 agosto al Rigamonti dalle ore 20.45 e i numeri della prevendita (vicini a quota 6.000 tra abbonamenti e biglietti) fanno presagire un discreto colpo d’occhio nonostante si giochi alla vigilia di ferragosto. Si riparte da casa e sulla panchina biancazzurra si rivede Pep Clotet. Tra le tante cose ad alta densità filosofica dette in conferenza stampa colpisce «le difficoltà forgiano la squadra». L’uso del verbo «forgiano» per uno che italiano non è, merita adeguata sottolineatura e un giusto compiacimento. Soprattutto il catalano non ha parlato minimamente di progetto, non si è lagnato del mercato aperto e delle rosa ancora da puntellare, anzi ha affermato che è un piacere non solo allenare ma trascorrere del tempo con questo gruppo. E non è mai uscito dalla sua bocca l’aggettivo «importante», che ormai si usa anche per definire il condimento per l’insalata.
Nessuno vuole idolatrare un allenatore, che pure qualcosa ha dimostrato da quando è a Brescia (34 punti in 17 partite nel 2020-21) e a Pisa in Coppa Italia ha messo in campo una squadra già in palla fisicamente e spietata sottoporta. Qui il buongiorno non si vede solo dal mattino, ma anche dall’approccio che Clotet ha alle partite, dal lavoro quotidiano impostato sul campo che non è leggero e alla lunga darà frutti. Clotet sfugge per il momento al cliché dell’allenatore medio, quello che dopo 2-3 settimane si potrebbe fare a meno di presenziare alle conferenze stampa che tanto sono fotocopie di banalità assortite, stimolate dalle domande dei giornalisti che, via via, diventano sempre le stesse. No, il catalano stimola anche chi le domande deve porle. Si va in profondità e non c’è pericolo di ricevere una risposta malmostosa o, peggio, stizzosa.
La speranza è che Clotet abbia tutto il tempo per sviluppare le sue idee, che possa contare sul supporto continuo del presidente Cellino, e il supporto non esclude il confronto con il numero uno, che di calcio ne capisce eccome. Contro il Sudtirol, ci sono un paio di dubbi che verranno chiariti dopo la rifinitura di questa mattina cui seguirà la lista dei convocati. In difesa Huard dovrebbe riprendere il posto a sinistra, con il ballottaggio Adorni-Mangraviti per il posto da centrale al fianco di Cistana. In mediana si dovrebbe rivedere Bisoli, che a Pisa ha iniziato in panchina. Con lui van de Looi in regia e Ndoj mezzala sinistra. In attacco il trio Moreo-Ayé-Bianchi. Il Brescia 2022-2023 parte a fari spenti. Il 4-1 di Pisa giustamente genera l’acquolina in bocca ma non illuda. L’antipasto saporito alla pisana va digerito. Il pane duro del campionato è alle porte. Tocca al Brescia di Clotet renderlo appetitoso fin dalla prima portata.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA
