calcio

Brescia con l’usato sicuro per aumentare la velocità

di Vincenzo Corbetta
La celeberrima esultanza di Davide Possanzini contro il TorinoDaniele Gastaldello, 39 anni, e Pep Clotet, 45: in panchina si ricompone una coppia che nel 2021 funzionò
La celeberrima esultanza di Davide Possanzini contro il TorinoDaniele Gastaldello, 39 anni, e Pep Clotet, 45: in panchina si ricompone una coppia che nel 2021 funzionò
La celeberrima esultanza di Davide Possanzini contro il TorinoDaniele Gastaldello, 39 anni, e Pep Clotet, 45: in panchina si ricompone una coppia che nel 2021 funzionò
La celeberrima esultanza di Davide Possanzini contro il TorinoDaniele Gastaldello, 39 anni, e Pep Clotet, 45: in panchina si ricompone una coppia che nel 2021 funzionò

Chi va piano... con quel che ne consegue? No, non è proprio nel modo di comportarsi di Massimo Cellino. Il presidente vorrebbe sempre che il suo Brescia andasse ad alta velocità. E ultimamente, per aumentare i giri nel motore, tende ad affidarsi al passato. I primi tentativi non sono stati fortunati. In ottobre ha riaffidato l’area tecnica a Francesco Marroccu. Tra gli acquisti di gennaio ecco Stefano Sabelli, copia sbiadita del pendolino che sulla fascia destra nell’anno della promozione in A (2018-19) macinava chilometri e triturava avversari. A fine marzo riecco Eugenio Corini, chiamato a 7 giornate dalla fine per sostituire Filippo Inzaghi. Ma le cose non sono cambiate: Corini ha preso in mano il Brescia al 5° posto e l’ha lasciato in identica posizione. Poi la delusione dell’eliminazione ai play-off in semifinale contro il Monza. Di sicuro più memorabile la prima esperienza. E Marroccu, a fine stagione, ha risalutato il suo vecchio presidente e accettato l’offerta del Verona. Cellino, però, vuole riprovarci. E, sulla falsariga di Marroccu-Corini, ha ricomposto una coppia direttore dell’area tecnica-allenatore che, nella seconda parte del 2021, aveva fatto sognare tutti. Giorgio Perinetti dietro la scrivania, Pep Clotet in panchina.

Nel girone di ritorno dell’anno scorso, il tecnico catalano prese in mano una squadra disorientata dai troppi cambi di allenatore: Delneri, Lopez, Gastaldello per una giornata (a proposito: anche l’ex difensore tornerà come vice di Clotet), Dionigi, ancora Gastaldello per 90 minuti. E, dall’orlo del baratro con la zona play-out incombente, ecco la cavalcata da 2 punti a partita (34 in 17) che portò alla qualificazione per i play-off, acciuffata grazie al 2-0 a Monza all’ultima giornata. Cellino spera che Perinetti e Clotet ricreino quella magia, favorita - non va dimenticato - dal basso profilo del presidente in quel trimestre in cui passò dalla paura di retrocedere all’illusione di una clamorosa risalita, svanita nel turno preliminare degli spareggi-promozione a Cittadella. Cellino scelse il silenzio, mai così d’oro. Certo, allora Clotet aveva una squadra niente male: con il rientro di Cistana, fermo da un anno per infortunio, blindò la difesa. Trai pali Joronen era in stato di grazia, idem Ayé in attacco: 12 reti nelle 18 gare della gestione del catalano. Mai visto il francese così micidiale in area altrui. E ancora: Bisoli a tutta, Bjarnason determinante da quando Dionigi lo tolse dalla naftalina in cui era stato costretto da una iniziale scelta societaria. Quella rosa, non va dimenticato, a gennaio perse Sabelli e Torregrossa. Si diceva, si scriveva che il Brescia si era indebolito.

In realtà quella mosse di Cellino servì a sbloccarla e al presidente va dato atto di aver visto lungo, solo contro tutti. E a proposito di ritorni, oggi pomeriggio a Torbole Casaglia verrà presentato Davide Possanzini. Dopo l’esperienza come vice di Roberto De Zerbi al Sassuolo e allo Shakhtar, guiderà la Primavera. Il Possa fa venire in mente la fascia di capitano brandita con orgoglio al pubblico di un Rigamonti straboccante la sera del 13 giugno 2010, il gol al Torino nella finale-bis dei play-off. Una notte restata nel cuore, una promozione in A liberatoria dopo gli anni bui di Tangentopoli. Chissà che il Brescia dell’usato sicuro non regali un epilogo del genere. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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