Brescia, è tempo di scattare per dribblare anche il virus

di Gian Paolo Laffranchi
Ernesto Torregrossa, al Brescia dal 2016, in azione 7 giorni fa contro il Venezia.Il rientro dell’attaccante fondamentale per ripartire AGENZIA FOTOLIVE/Filippo Venezia
Ernesto Torregrossa, al Brescia dal 2016, in azione 7 giorni fa contro il Venezia.Il rientro dell’attaccante fondamentale per ripartire AGENZIA FOTOLIVE/Filippo Venezia
Ernesto Torregrossa, al Brescia dal 2016, in azione 7 giorni fa contro il Venezia.Il rientro dell’attaccante fondamentale per ripartire AGENZIA FOTOLIVE/Filippo Venezia
Ernesto Torregrossa, al Brescia dal 2016, in azione 7 giorni fa contro il Venezia.Il rientro dell’attaccante fondamentale per ripartire AGENZIA FOTOLIVE/Filippo Venezia

Come formazione non è male, si tratterebbe solo di scegliere il Primavera da aggregare: Andrenacci fra i pali, Cistana, Papetti, Mangraviti e Semprini in difesa, Bisoli, Ndoj e X a centrocampo, Skrabb con Fridjonsson e Donnarumma in attacco. Modulo 4-3-1-2. È il Brescia degli assenti, quello che non si vedrà in campo contro il Frosinone (fischio d’inizio alle 14). Una squadra niente male, simile alla titolare. Il che rende l’idea dell’emergenza che sta vivendo la squadra di Diego Lopez. Fra giocatori indisponibili per infortunio e isolati dopo una settimana di tamponi, l’allenatore uruguaiano più che scegliere un undici deve preoccuparsi di fare la conta: servirebbero più di 8 casi per chiedere il rinvio, ma i contagiati alla fine sono «solo» 6 (non valgono i 2 dello staff). Fra questi elementi, un big che ha deciso di uscire allo scoperto su Instagram: Alfredo Donnarumma. «È TOCCATO anche a me: positivo al Covid 19 - ha scritto AD9 -. Intanto ci tengo a rassicurare tutti, sto bene e non ho alcun sintomo. Sono a casa, purtroppo isolato da mia moglie e dai miei figli. Mi manca il contatto con loro, ma so che questo brutto periodo passerà presto. Mi manca il campo e mi manca il pallone, ma tornerò ad allenarmi nei prossimi giorni quando questo maledetto virus mi avrà abbandonato. È un momento delicato per tutti e bisogna fare attenzione, rispettiamo le regole e seguiamo i vari protocolli. Solo impegnandoci tutti insieme ne potremo uscire al più presto». Una perdita grossa, per il Brescia. Il capocannoniere della Serie B ’18/19 non ci sarà: ancora più importante il rilancio dal 1’ del suo gemello Ernesto Torregrossa, chiamato a fare reparto con Ayé (e Spalek trequartista). Esistono anche soluzioni diverse in attacco (Spalek e Jagiello a sostegno di Ayé, per esempio, oppure Spalek e Ragusa ai fianchi del francese), ma chi ha ancora negli occhi la metamorfosi del Brescia dal suo ingresso nella ripresa della gara con il Venezia non può avere dubbi: a questa squadra una punta come ET11 serve come l’aria. A centrocampo Labojko sarà preferito a Van de Looi, mentre Jagiello pare destinato a ricoprire il ruolo che preferisce (mezz’ala). In difesa la coppia centrale sarà l’unica possibile: Chancellor-Mateju; Sabelli potrebbe essere dirottato a sinistra, con il debutto del giovane Verzeni (2002) a destra, visto che il redivivo Martella ha pochi allenamenti alle spalle. In porta Joronen. Fra le alternative in panchina Bjarnason, che tanto bene ha fatto una settimana fa. Se si esclude l’eliminazione a tavolino rimediata per la scelta di rinunciare alla trasferta di Coppa Italia a Empoli 3 giorni fa, il Brescia non perde sul campo dal 20 ottobre (1-0 A Verona contro il Chievo). Da allora ha battuto il Perugia in Coppa (3-0), pareggiato con Entella e Venezia in casa (doppio 2-2), espugnato Cosenza (1-2). Una serie positiva coincisa col rientro di Bisoli, che però oggi non ci sarà. Un problema nel problema da risolvere. Servirà uno scatto d’orgoglio, una prova d’orchestra convincente per andare oltre il momento di grande difficoltà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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