Brescia, fantasia e lucidità per un attacco più incisivo

di Alessandro Maffessoli
Stefano Moreo, 29 anni: 10 reti l’anno scorso tra campionato e play-offGiacomo Olzer, 21 anni: praticamente un nuovo acquisto per il BresciaFlorian Ayé, 25 anni: 21 centri a referto nelle due stagioni in maglia biancazzurra. La speranza è che ritrovi la verve del campionato 2020-2021
Stefano Moreo, 29 anni: 10 reti l’anno scorso tra campionato e play-offGiacomo Olzer, 21 anni: praticamente un nuovo acquisto per il BresciaFlorian Ayé, 25 anni: 21 centri a referto nelle due stagioni in maglia biancazzurra. La speranza è che ritrovi la verve del campionato 2020-2021
Stefano Moreo, 29 anni: 10 reti l’anno scorso tra campionato e play-offGiacomo Olzer, 21 anni: praticamente un nuovo acquisto per il BresciaFlorian Ayé, 25 anni: 21 centri a referto nelle due stagioni in maglia biancazzurra. La speranza è che ritrovi la verve del campionato 2020-2021
Stefano Moreo, 29 anni: 10 reti l’anno scorso tra campionato e play-offGiacomo Olzer, 21 anni: praticamente un nuovo acquisto per il BresciaFlorian Ayé, 25 anni: 21 centri a referto nelle due stagioni in maglia biancazzurra. La speranza è che ritrovi la verve del campionato 2020-2021

I problemi di abbondanza sono da sempre quelli preferiti dagli allenatori. Ma bisogna fare attenzione, perché un’errata gestione dell’organico può trasformarsi in un effetto boomerang molto pericoloso. Facciamo un passo indietro e pensiamo a quanto accaduto nella scorsa stagione. Quando in rosa figuravano ancora trequartisti del calibro di Léris e Tramoni, e attaccanti come Bajic e Palacio. Con Ayé, Bianchi (arrivato a gennaio) e Moreo il pacchetto offensivo era più che completo. Le soluzioni non mancavano: torri centrali, seconde punte rapide, rifinitori capaci di dettare l’ultimo passaggio o di inserirsi per andare a bersaglio. Tanti riferimenti in grado di scardinare le difese di una Serie B che, al netto di Gatti (Frosinone, ora Juventus) e Cistana, non ha messo in evidenza i futuri Baresi, Nesta o Cannavaro. Tutto insomma lasciava presagire un campionato divertente. Sarebbe bastato forse osare un po’ di più in certe situazioni, evitando di accontentarsi di quel «punticino» che forse sarebbe andato bene fino a metà anni ’90, quando la vittoria ne valeva due. Con i tre punti però la mentalità deve (così come doveva) essere diversa. In avvio di stagione, quando le rivali non avevano ancora preso le misure all’attacco biancazzurro, il Brescia aveva segnato 19 reti nelle prime 7 gare, compresa la sfida «sliding-doors» persa in casa contro il Como. Al netto delle 8 reti realizzate negli ultimi sette incontri con Eugenio Corini al timone il bilancio non è stato propriamente da top team: 28 gol segnati in 24 gare. Il totale? 55 reti in 38 appuntamenti. Troppo pochi per puntare alla A. Riportando il nastro temporale al ritiro di Ronzone, concluso ieri, e al Pep Clotet 2.0, si può dire che il nuovo Brescia sta cercando di mettere in pratica le nozioni del tecnico catalano. Seguendo le orme di Bielsa, l’obiettivo è quello di dare un gioco e un’identità alla squadra, partendo da un recupero palla alto, e aggressivo, puntando poi sulla prolificità dei terminali offensivi. Un gioco spumeggiante e divertente come da Dna dell’allenatore. E come piace al presidente Massimo Cellino. Pochi ma buoni. Nella nuova area di rigore ci saranno indubbiamente meno assembramenti o confusione. Al netto degli addii di Léris, Tramoni, Bajic e Palacio, il Brescia ha risposto con l’inserimento di Reuven Niemeijer, talento olandese classe ’95 che nelle prime uscite ha ben figurato, dimostrando ampiamente di essere un valido jolly offensivo. Trequartista al pari di Giacomo Olzer, considerabile a sua volta come nuovo acquisto dopo i guai fisici che lo hanno limitato nella passata stagione. Ma anche seconda punta come Flavio Bianchi, in appoggio ai due centravanti di riferimento, ovvero Florian Ayé e Stefano Moreo. L’obiettivo di Clotet è quello di coinvolgere nel nuovo modo di giocare (4-3-1-2, trasformabile in 4-3-2-1) ogni singolo elemento, affidando loro importanti responsabilità. Nelle prime uscite, contro i dilettanti di Alta Anaunia e Settaurense, sono arrivati gol a grappoli. Sono 31 quelli complessivi, 18 dei quali realizzati dagli attaccanti. E molti altri messi a segno grazie alle sponde delle punte per gli inserimenti delle mezz’ali. Il meccanismo sembra funzionare, le idee sono chiare, anche se poi c’è sempre la variabile mercato. Si parla con insistenza dell’interesse del Brescia per giocatori come Patrick Ciurria, reduce da 34 presenze condite da 5 reti con il Monza, e Mattia Aramu, che negli ultimi tre campionati ha vestito la maglia del Venezia dividendosi tra Serie B e massimo campionato (31 presenze e 7 gol con i Lagunari nell’ultima Serie A, compreso quello - meraviglioso - segnato allo Stadium nell’1-1 con la Juventus). Altra fantasia cercasi?•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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