Brescia, il futuro è sulle fasce Dionigi aspetta nuove frecce

di Gian Paolo Laffranchi
Bruno Martella in azione sul campo del Pisa: per il laterale sinistro del Brescia una gara da dimenticareLa grinta di Dimitri Bisoli sotto gli occhi di Jhon Chancellor sabato in Toscana.Il capitano lavora per ritrovare la migliore condizione fisica dopo il Covid FOTOLIVE
Bruno Martella in azione sul campo del Pisa: per il laterale sinistro del Brescia una gara da dimenticareLa grinta di Dimitri Bisoli sotto gli occhi di Jhon Chancellor sabato in Toscana.Il capitano lavora per ritrovare la migliore condizione fisica dopo il Covid FOTOLIVE
Bruno Martella in azione sul campo del Pisa: per il laterale sinistro del Brescia una gara da dimenticareLa grinta di Dimitri Bisoli sotto gli occhi di Jhon Chancellor sabato in Toscana.Il capitano lavora per ritrovare la migliore condizione fisica dopo il Covid FOTOLIVE
Bruno Martella in azione sul campo del Pisa: per il laterale sinistro del Brescia una gara da dimenticareLa grinta di Dimitri Bisoli sotto gli occhi di Jhon Chancellor sabato in Toscana.Il capitano lavora per ritrovare la migliore condizione fisica dopo il Covid FOTOLIVE

Con Ernesto Torregrossa era una cosa, senza un’altra. Vero, certo. Ma il gioco che ha in mente Davide Dionigi per il Brescia non cambia troppo. Giusto la differenza che passa tra il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2: schema più adatto alle caratteristiche di Alfredo Donnarumma e Florian Ayé, che non sono centravanti classici. AD9 che è il bomber designato, il francese che ha scarso fiuto ma è un contropiedista nato. E il nuovo gigante, Holmbert Aron Fridjonsson, può essere la variante del gioco aereo. Antonino Ragusa, che è incostante ma sa essere incisivo, può fare la seconda punta. Con tutte le soluzioni ciò che serve è il dominio sulle fasce: discese, sovrapposizioni, cross bassi e alti. Servono esterni di gamba: è qui che la società sta concentrando i suoi sforzi, adesso che la sessione invernale di mercato entra nel vivo. DOPO LA SCONFITTA di Pisa, la terza nelle ultime 4 giornate, Dionigi ha detto a chiare lettere di avere bisogno di elementi «in grado di coprire la fascia di continuo per settanta metri». Gente capace di difendere e attaccare senza sosta, anche a costo di un po’ d’imprecisione. Gente come Stefano Sabelli, che non a caso era lo stakanovista delle scorse stagioni: inamovibile nella cavalcata-promozione del ’18/19, inamovibile nell’annata scorsa finita in retrocessione. E quest’anno? Quando c’è stato, il Brescia di Dionigi ha ottenuto la bellezza di 3 vittorie e 2 pareggi. Una media da Serie A direttissima. Senza Sabelli, 3 sconfitte in 3 partite. Un passo da Serie C garantita. Sabelli non c’è e quando il Brescia perde a Pisa si diletta con Call of Duty. È in scadenza, partirà e se non sarà subito sarà comunque fuori dai piani. Peccato, perché al Brescia di Sabelli ne occorrerebbero due. L’anno scorso Dionigi ha salvato l’Ascoli subentrando nel finale di stagione con la spinta di Andreoni e Sernicola. Due che non hanno la qualità di Sabelli (destinato alla Serie A), ma le pile per reggere a tutta fascia sì. DUNQUE IL BRESCIA cerca un paio di rinforzi del genere. Non è un caso che il primo arrivo sia stato Fran Karacic: il croato naturalizzato australiano è il primo rimedio alla mancanza di Sabelli sulla destra. Deve ancora debuttare, potrebbe farlo col Monza. A sinistra c’è Bruno Martella. Altri esterni? Non pervenuti (ad eccezione di Nicolò Verzeni, ancora acerbo, e di Andrea Ghezzi, più centrocampista). Si cercano alternative che siano plausibili anche come titolari. Dopodiché, qualcosa potrà muoversi anche in altri reparti (magari in difesa, magari sulla trequarti). Ma se non ci saranno altre partenze eccellenti la priorità sul mercato sarà dare a Dionigi nuove frecce per volare sulle fasce. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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