SERIE B

Brescia in missione alle 14: per risalire dal fondo ora servono i 3 punti

di Alessandro Maffessoli
Al Rigamonti la sfida con il Genoa: i biancazzurri a caccia del successo perduto. Si va verso la conferma del 4-3-2-1.
Florian Ayé in azione nella sfida di Marassi: il Brescia non vince e il francese non segna dal 27 novembre ONLY CREW
Florian Ayé in azione nella sfida di Marassi: il Brescia non vince e il francese non segna dal 27 novembre ONLY CREW
Florian Ayé in azione nella sfida di Marassi: il Brescia non vince e il francese non segna dal 27 novembre ONLY CREW
Florian Ayé in azione nella sfida di Marassi: il Brescia non vince e il francese non segna dal 27 novembre ONLY CREW

Vincere. Se non è un imperativo categorico assoluto, poco ci manca. Preso atto dei miglioramenti nel gioco e nella produttività, poi tradotti anche in risultati sul campo, ora è arrivato il momento giusto per accelerare. I tre pareggi consecutivi strappati contro Cittadella, Cagliari e Venezia fanno una prova e dimostrano che questo Brescia è ancora vivo. Ma ora serve di più. Oggi alle 14 il Rigamonti apre le porte al Genoa, la squadra più attrezzata della categoria che insegue l’immediato ritorno in Serie A. I biancazzurri non possono però fare sconti, o piegarsi a timori reverenziali legati a tradizione, titoli e nobiltà calcistica. Il Brescia deve combattere da leonessa, tirando fuori gli artigli per svegliarsi definitivamente da un brutto incubo. Prima che questo si possa trasformare in realtà. Serve un’impresa, da certificare al termine di una settimana particolare. Sul campo la squadra ha lavorato in serenità, consapevole di poter ottenere un grande risultato. E caricata da un tecnico, Daniele Gastaldello, che sente in maniera particolare questa partita. Come testimoniato anche dalla travolgente esultanza di Marassi lo scorso 29 ottobre in occasione del pareggio last-minute firmato da Cistana. L’altro lato della medaglia riguarda invece la posizione di Massimo Cellino agli occhi dei tifosi biancazzurri.

Un rapporto giunto ai minimi storici, e forse al capolinea. Giovedì sera un migliaio di sostenitori del Brescia si erano riversati in strada per protestare contro la sua gestione. Fischi, cori, inviti ad abbandonare la città. In campo la squadra deve dimostrare di essere più forte anche di tutto questo. La vittoria manca da ormai 15 turni, ma un colpo ottenuto in casa (sono attesi circa 6.500 spettatori oggi a Mompiano, mille dei quali di sponda rossoblù) e contro un avversario di qualità potrebbe riaccendere quella scintilla necessaria per affrontare anche i prossimi impegni contro Ascoli e Ternana. Due formazioni che, classifica alla mano, se la passano decisamente meglio rispetto ai biancazzurri. Ma che non stanno attraversando un grande momento di forma. E che di riflesso rischiano di essere risucchiate nel calderone. Il Genoa si presenta all’appuntamento forte di sei risultati utili consecutivi, ma con due soli punti conquistati negli ultimi tre viaggi (2-2 a Modena e 0-0 a Cagliari dopo il ko per 2-0 contro il Parma). Formazione. Gastaldello è orientato a confermare il 4-3-2-1 adottato sin dal suo arrivo.

Tra i pali c’è Andrenacci, protetto da una linea difensiva composta da Jallow e Huard sulle corsie laterali, in aggiunta alla cerniera centrale Papetti-Adorni. Il classe 2002 sostituisce Cistana, decisivo all’andata ma costretto ai box a causa di un problema di lombosciatalgia. In mediana è van de Looi a dirigere l’orchestra e a dettare i tempi di gioco, supportato da capitan Bisoli e da Björkengren. La buona prestazione a Venezia di Ndoj non è bastata per farlo tornare tra gli undici titolari, mentre sulla trequarti sarà la fantasia di Galazzi e Rodríguez ad accendere l’unica punta Ayé, desideroso di ritrovare quel gol che manca da novembre e che in Laguna ha soltato sfiorato.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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