Brescia, quante armi per la A L’attacco è un poker d’assi

di Gian Paolo Laffranchi
Riad Bajic esulta con i suoi nuovi compagni: per il numero 11 del Brescia già 3 gol in 3 partite fra Coppa Italia e campionato SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliRodrigo Palacio:  l’entusiasmo di chi nel calcio ha giocato ai massimi livelli ed è felice di ripartire dal Brescia
Riad Bajic esulta con i suoi nuovi compagni: per il numero 11 del Brescia già 3 gol in 3 partite fra Coppa Italia e campionato SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliRodrigo Palacio: l’entusiasmo di chi nel calcio ha giocato ai massimi livelli ed è felice di ripartire dal Brescia
Riad Bajic esulta con i suoi nuovi compagni: per il numero 11 del Brescia già 3 gol in 3 partite fra Coppa Italia e campionato SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliRodrigo Palacio:  l’entusiasmo di chi nel calcio ha giocato ai massimi livelli ed è felice di ripartire dal Brescia
Riad Bajic esulta con i suoi nuovi compagni: per il numero 11 del Brescia già 3 gol in 3 partite fra Coppa Italia e campionato SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Giuseppe ZanardelliRodrigo Palacio: l’entusiasmo di chi nel calcio ha giocato ai massimi livelli ed è felice di ripartire dal Brescia

Pare passato un secolo. Eppure. Era maggio, non di più, quando il Brescia di Pep Clotet in attacco non aveva certo l’imbarazzo della scelta. Semplicemente, doveva sperare che Florian Ayé non pigliasse neanche un raffreddore. Altrimenti gol in doppia cifra chi ne avrebbe fatti? Solo lui. Solo Ayé, l’ex brocco diventato bomber. Illuminante in tal senso la rilettura dei marcatori stagionali: a quota 16 il francese, a 7 la versione ombrosa di Alfredo Donnarumma, a 6 i centrocampisti dal buon fiuto Birkir Bjarnason e Filip Jagiello. Stop. Tanto è vero che quando al primo ostacolo playoff, il Cittadella, Ayé si è bloccato, il Brescia è uscito di scena. Adesso, tre mesi dopo ma pare trascorsa una vita, Filippo Inzaghi quell’imbarazzo se l’è cucito addosso ben volentieri. Può sfogliare il margherita e volendo quasi quasi potrebbe estrarre il petalo a sorte, sapendo di pescarne comunque uno giusto. Adesso che Ayé il raffreddore l’ha preso, sotto forma di un infortunio al menisco che l’ha tolto di scena a partire dalla Coppa Italia, se ne accorge nessuno perché i nuovi acquisti hanno portato un potenziale inedito, potenza di fuoco che si traduce in esperienza e forza insieme. Il centravanti primo arrivato, il primo acquisto che ha messo radici al centro dell’area ed è subito diventato il punto di riferimento della manovra offensiva di Inzaghi, è Riad Bajic. Che l’anno scorso ha contribuito in maniera determinante alla salvezza dell’Ascoli, a suon di gol e di prestazioni di sostanza, e che nel Brescia ha impiegato un amen per dimostrare di cosa è capace. Gol in Coppa Italia a Crotone, doppietta all’esordio in campionato a Terni, spirito combattivo e senso tattico, buona tecnica e sponde per gli inserimenti dei centrocampisti. Il centravanti ideale per il gioco offensivo voluto dal tecnico ex Benevento, uno che in B è abituato a vincere e convincere. Poi c’è lo specialista. Stefano Moreo. Che bomber lo è stato poche volte, nel corso della sua già lunga carriera, eppure ha saputo conquistarsi la fiducia di un allenatore che da calciatore gonfiava le reti ogni tre-per-due. Moreo che ha vinto campionati con l’Entella, con il Venezia di Inzaghi e con l’Empoli. Empoli che non l’ha tenuto con sé in A, Inzaghi che l’ha rivoluto con sé per dare l’assalto insieme a lui e al Brescia alla categoria perduta. Un obiettivo da inseguire con decisione e un pizzico di rabbia; possibilmente segnando, come ha già fatto Moreo al debutto casalingo subentrando contro il Cosenza. Finita? Nient’affatto. A poter occupare la posizione della punta centrale, in uno schieramento col doppio trequartista, c’è pure un big come Rodrigo Palacio, assistman alla prima apparizione a Mompiano. Palacio che si è stancato delle domande sull’età (dategli torto! Ha il fisico di un ragazzino e ha sempre giocato con continuità) ed è pronto a dimostrare quanto vale. Di sicuro quanto basta ad essere uno dei quattro assi dell’attacco di Inzaghi con Bajic, Moreo e Ayé. Un attacco da A.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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