Brescia, tante frecce all’arco per centrare la vera svolta

di Gian Paolo Laffranchi
Tre risultati utili fra campionato e Coppa Italia prima della sosta per le nazionali:il Brescia vuole ripartire di slancio oggi pomeriggio contro il Venezia AGENZIA FOTOLIVE
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Tre risultati utili fra campionato e Coppa Italia prima della sosta per le nazionali:il Brescia vuole ripartire di slancio oggi pomeriggio contro il Venezia AGENZIA FOTOLIVE
Tre risultati utili fra campionato e Coppa Italia prima della sosta per le nazionali:il Brescia vuole ripartire di slancio oggi pomeriggio contro il Venezia AGENZIA FOTOLIVE

Lo studente che aveva saltato 4 compiti in classe su 4 si presentò, chiese di essere interrogato e prese 8. «Professore, la media quindi è 8, giusto?». No. La storiella (che diventò canzone: «Kappler», Offlaga Disco Pax, 2005) è una perfetta metafora della Serie B: conta la continuità, chi si ferma è perduto, chi scatta e cade non va lontano, chi resta in piedi e va avanti, forte o piano che sia, alla fine arriva. Due anni fa il Brescia ha vinto il campionato perdendo 5 partite su 36. Adesso è a 2 su 6 incontri disputati. Il salto di qualità che avvicina la zona A non è necessariamente un balzo altissimo, ma la conseguenza di un rendimento costante. Per questo, anche se all’ottava giornata è decisamente presto per sentenze e verdetti, è tanto importante riprendere il cammino conquistando un risultato positivo contro il Venezia. Possibilmente la vittoria, certo. Ma anche un pareggio con la terza forza del campionato non sarebbe un disastro. I VENETI sono lanciatissimi. Entusiasti, bene allenati da Zanetti, forti di un gioco mandato a memoria che ha in Forte un terminale offensivo temibile (già 4 gol all’attivo, realizzati nelle ultime 4 partite). Hanno espugnato Chiavari nell’ultima partita, salendo sul podio del campionato. Il Venezia corre, lotta, ha attaccanti di gamba, il vento in poppa. Classica squadra da B, classico avversario da prendere con le molle. Per questo rappresenta un banco di prova perfetto per il Brescia, che sta cercando la sua dimensione. Un po’ come 2 anni fa, quando David Suazo fu esonerato subito a beneficio di Eugenio Corini (ed è finita in trionfo). Stavolta è stato Gigi Delneri a salutare in un amen per fare posto al ritorno di Diego Lopez, ma ci sono le tossine di una retrocessione da smaltire. Meglio evitare strappi, procedere per gradi. E allora sarebbe un bell’esame di maturità superato battere il Venezia, allungando la serie positiva avviata dopo la sconfitta di Verona con il Chievo: vittoria e qualificazione in Coppa Italia contro il Perugia, pareggio con l’Entella, successo a Cosenza. DA QUANDO è rientrato Bisoli il Brescia è imbattuto. Prezioso il ritorno del capitano, utile la sosta per le Nazionali che ha consentito a Lopez di recuperare tutti gli attaccanti (tranne l’oggetto misterioso Fridjonsson). Tante le frecce al suo arco: ci sono 3 trequartisti (Spalek, Ragusa, Jagiello, volendo il redivivo Zmrhal) per una maglia, 3 punte (Donnarumma, Torregrossa, Ayé) per 2 posti. Neanche convocato Skrabb. Probabile che l’allenatore uruguaiano sciolga i dubbi puntando sul sempre presente Ayé, chiamato ad agire ora in posizione più avanzata (4-3-1-2), ora più esterno (4-3-2-1), con Donnarumma a cercare il pallone giusto nei 16 metri e Spalek a cucire i reparti con la sua generosità. Tridente plausibile, anche se rispetto allo slovacco Jagiello ha più tocco e visione, Ragusa colpi più incisivi. E senza Torregrossa attaccare la profondità diventa un obbligo più che una scelta: solo ET11 sa difendere palla e far salire la squadra come si deve. Dovrebbe partire dalla panchina, ma in ogni caso c’è. Non è poco. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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