Brescia, tempo di saluti: Sabelli va, Capoferri torna

di Gian Paolo Laffranchi
Stefano Sabelli, classe 1993: in partenzaDavide Dionigi, 47 anni compiuti il 10 gennaio, allenatore del Brescia: 11 punti in 8 sfide con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte AGENZIA FOTOLIVEMattia Capoferri, classe 2001: di ritorno
Stefano Sabelli, classe 1993: in partenzaDavide Dionigi, 47 anni compiuti il 10 gennaio, allenatore del Brescia: 11 punti in 8 sfide con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte AGENZIA FOTOLIVEMattia Capoferri, classe 2001: di ritorno
Stefano Sabelli, classe 1993: in partenzaDavide Dionigi, 47 anni compiuti il 10 gennaio, allenatore del Brescia: 11 punti in 8 sfide con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte AGENZIA FOTOLIVEMattia Capoferri, classe 2001: di ritorno
Stefano Sabelli, classe 1993: in partenzaDavide Dionigi, 47 anni compiuti il 10 gennaio, allenatore del Brescia: 11 punti in 8 sfide con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte AGENZIA FOTOLIVEMattia Capoferri, classe 2001: di ritorno

Di certo stavolta a Brescia le partenze eccellenti non mancano. Via un big, sta per andarsene anche un altro. Salutato Ernesto Torregrossa, già protagonista a suon di gol alla Sampdoria (non ha proprio perso tempo), è sull’uscio anche Stefano Sabelli, che da giorni ha la valigia in mano e sta scegliendo la sua prossima meta. In scadenza di contratto, il laterale destro romano è fra Empoli e Cagliari. Con la solita Samp sullo sfondo. L’impressione è che la questione sia destinata a risolversi in tempi brevi. Dopodiché serviranno i rinforzi. Al di là - molto al di là - dal modulo in sé, perché finora con Davide Dionigi come allenatore il Brescia è stato un ibrido (in fase di non possesso 4 difensori, in possesso 3 con un terzino avanzato all’altezza dei mediani) e perché il discorso nel 2021 è stucchevole: in un Inter-Juventus non contano certo i numeri degli schemi, semmai le idee differenti di calcio (da una parte la ricerca costante delle verticalizzazioni, dall’altra l’abitudine al fraseggio). TRA PARENTESI (ma non troppo): giocando a 4 il Brescia è retrocesso e ha avuto la difesa più battuta d’Europa. Era stato promosso, sempre a 4, ma di reti ne aveva subite parecchie: ne faceva di più. Non è il modulo a contare, ma il tipo di gioco che non può prescindere dalla qualità dei suoi interpreti. Il Brescia, nelle idee di Dionigi e anche per caratteristiche, è una squadra verticale, con assaltatori come Bisoli, Bjarnason e Martella, con una punta letale nei 16 metri come Donnarumma. Non ha più Tonali e aspetta Ndoj, quindi è difficile che detti legge in mezzo, ma se arriva sul fondo e crossa in certi frangenti della gara può trovare i centimetri di Fridjonsson, un centravanti svettante come gli consente il suo metro e 95 di statura. Occorre migliorare in difesa e sulle fasce, innanzitutto. Può essere utile dietro il ritorno di Mattia Capoferri, 2001 mancino originario di Esine e in prestito al Lecco dove sta giocando da terzo in difesa, cavandosela bene. Potrebbe fare lo stesso nel Brescia, liberando Martella dai compiti più strettamente difensivi. Il club biancazzurro cerca laterali sia in Italia che in Europa, dopo aver acquistato Fran Karacic, che dal canto suo può essere messo alla prova già dalla sfida con il Monza in programma lunedì prossimo allo stadio Rigamonti. JAROMIR Zmrhal (destinato alla Turchia, dove lo vuole l’Erzurum Büyüksehir) potrebbe non essere l’unico centrocampista ad andarsene. La rosa andrà sfoltita, ma con capitan Bisoli regolarmente al suo posto. E potrebbe aggiungersi al reparto un centrocampista che conosce a memoria i concetti di calcio di Dionigi come Michele Cavion, con lui fra i protagonisti della rimonta-salvezza dell’Ascoli pochi mesi fa. Cavion (per cui il Brescia in estate aveva offerto 600 mila euro) è in rotta con la società marchigiana e l’affare sarebbe fattibile. Mezz’ala capace di giostrare anche in una mediana a due, non avrebbe bisogno di tempo per entrare nei meccanismi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti