BRESCIA CALCIO

Al Rigamonti torna l’incubo porte chiuse

di Fabio Pettenò
Il riscaldamento di Brescia e Genoa del 27 giugno 2020, campionato di Serie A, prima partita a porte chiuse al Rigamonti dopo il lockdown: lo spettro delle gare senza pubblicO aleggia di nuovo tra le società del campionato cadetto FOTOLIVEL’esultanza di Florian Ayé dopo la tripletta in Brescia-Pisa del 7 maggio dello scorso anno: ultima gara a Mompiano giocata senza pubblico FOTOLIVE
Il riscaldamento di Brescia e Genoa del 27 giugno 2020, campionato di Serie A, prima partita a porte chiuse al Rigamonti dopo il lockdown: lo spettro delle gare senza pubblicO aleggia di nuovo tra le società del campionato cadetto FOTOLIVEL’esultanza di Florian Ayé dopo la tripletta in Brescia-Pisa del 7 maggio dello scorso anno: ultima gara a Mompiano giocata senza pubblico FOTOLIVE
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Capienze ridotte a 5000 posti in Serie A per le prossime due giornate di campionato, quelle del 16 e del 23 gennaio. E riduzione al 50 per cento per le sfide della massima serie del turno odierno e per la Supercoppa Italiana tra Inter e Juventus in programma mercoledì. Sono queste le scelte dell’assemblea straordinaria convocata ieri. Porte quasi chiuse in faccia ai tifosi e la Serie B trema. «Al momento non ci è stato comunicato nulla - specifica il direttore dell’area tecnica del Brescia Francesco Marroccu -. Siamo fermi alle precedenti disposizioni ma di norma i provvedimenti varati per la Serie A fanno da apripista».

E i tifosi? C’è chi preferisce attendere: «Aspettiamo di incontrarci con il direttivo per capire come agire», il pensiero della Curva Nord Brescia. Riduzione della capienza o porte chiuse, non cambia invece il pensiero del gruppo Brescia 1911: «Noi siamo sempre stati fuori e così faremo anche stavolta - le parole del leader Diego Piccinelli -. Finora entrare negli stadi è stata una concessione, non una conquista. Quel che fa specie è che ora siamo diventati importanti ma noi non ci facciamo usare dal sistema». La speranza del Brescia è di poter avere la possibilità di aprire i cancelli, senza limitazioni, in occasione della sfida del 22 gennaio con la Ternana considerando i tifosi una fonte di reddito ma allo stesso tempo una componente imprescindibile per questo sport. «Siamo preoccupati per il futuro del calcio - dichiara Marroccu -. Ci pare giusto e doveroso tutelare la salute dei tifosi ma per le società di Serie B la presenza del pubblico è indispensabile: si tratta di una delle primarie fonti di incasso». Al momento sembrano essere scongiurate restrizioni più severe tra le quali il ritorno alle gare a porte chiuse: «Quando abbiamo letto del possibile ritorno alle porte chiuse abbiamo accolto la notizia con tristezza e frustrazione. Per il momento non sembrano esserci i presupposti, speriamo sia così - la specifica di Marroccu -. Il calcio senza tifosi non è calcio!».

Il Brescia ha le idee chiare su cosa sarebbe giusto fare per il bene del calcio in tempi di pandemia: «Siamo convinti che si debba andare avanti», - l’osservazione del direttore dell’area tecnica del Brescia, che subito entra nello specifico: «Attraverso sacrifici, attenzione e rispetto delle regole si può convivere con il Covid. Noi, come altri in Serie B, siamo stati attenti alla gestione dei casi di positività. I nostri calciatori hanno inoltre rinviato le vacanze e non sono andati all’estero, molti hanno trascorso il Capodanno in famiglia oltre ad avere fatto numerosi test e in anticipo. Abbiamo dimostrato che una corretta gestione del virus può esistere». Intanto, sulla strada della ripresa, da Reggio Calabria giungono voci di altri calciatori negativi. Nella rosa della Reggina salgono così a 9 i casi di giocatori che hanno superato il Covid e quindi pronti a scendere in campo sabato prossimo con il Brescia alla ripresa del campionato: «Come club siamo sempre stati convinti di andare avanti - la chiosa di Marroccu-. Noi partiremo per Reggio Calabria convinti di giocare una partita e credo proprio che così sarà». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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