Energia nuova Andreoli Made in Brescia in rampa per la missione Serie A

di Gian Paolo Laffranchi
L’ingresso in campo domenica contro il Cittadella AGENZIA FOTOLIVELorenzo Andreoli, 21 anni, centrocampista in forza al Brescia: playmaker o mezz’ala, si candida per un 2022 da protagonista AGENZIA FOTOLIVE
L’ingresso in campo domenica contro il Cittadella AGENZIA FOTOLIVELorenzo Andreoli, 21 anni, centrocampista in forza al Brescia: playmaker o mezz’ala, si candida per un 2022 da protagonista AGENZIA FOTOLIVE
L’ingresso in campo domenica contro il Cittadella AGENZIA FOTOLIVELorenzo Andreoli, 21 anni, centrocampista in forza al Brescia: playmaker o mezz’ala, si candida per un 2022 da protagonista AGENZIA FOTOLIVE
L’ingresso in campo domenica contro il Cittadella AGENZIA FOTOLIVELorenzo Andreoli, 21 anni, centrocampista in forza al Brescia: playmaker o mezz’ala, si candida per un 2022 da protagonista AGENZIA FOTOLIVE

Dicono che Massimo Cellino sia fra i suoi primi estimatori. Che sia stato contento di vederlo all’opera contro il Cittadella, anzi l’avrebbe visto volentieri in campo anche più a lungo. Anche dall’inizio. Lorenzo Andreoli è al centro del campo e delle strategie del Brescia, che spera - e crede - di avere in casa il playmaker che fin qui è mancato come l’aria, e che se non ci fosse andrebbe cercato attraverso l’imminente finestra di mercato invernale. Centromediano o mezz’ala all’occorrenza, al suo esordio in campionato questo gnaro cresciuto fra viale Venezia prima e Sant’Anna poi ha fatto intravedere le qualità affinate maturando esperienza durante i primi anni di gavetta, nelle stagioni in prestito al Franciacorta e alla Pergolettese di Luciano De Paola, che del Brescia è stato un pilastro negli anni ’90 (per poi diventare un tecnico delle sue giovanili) e che in Andreoli ha rivisto le potenzialità di un centrocampista all’altezza della V bianca. Ragazzo deciso anche se di poche parole, spirito battagliero, visione geometrica, buon passo e destro educato, Andreoli compirà 21 anni il 15 gennaio. Da bambino il suo idolo era Kakà, ma per caratteristiche deve ispirarsi a un altro tipo di calciatore: il conterraneo Pirlo lo storico modello inarrivabile, Brozovic, ma anche Locatelli e Fabinho gli esempi contemporanei da seguire. Contratto fino al 2024, due conferenze stampa finora nel curriculum e un procuratore, Alberto Quadri, che ha giocato nel suo ruolo e può trasmettergli i valori che l’hanno guidato durante la sua carriera, Andreoli ha chiarito di non aver vissuto come una mancanza di fiducia le annate di apprendistato nelle categorie inferiori: «Nella Pergolettese e nel Franciacorta ho imparato a rapportarmi a calciatori più esperti, a fare gruppo. Adesso sono nel Brescia e farne parte è già un traguardo: bellissimo giocare nella squadra del cuore. Sono pronto a tutto, centrocampo a due o a tre, playmaker o mezz’ala: ho fatto di tutto, non faccio distinzioni, mi adatto in un ruolo come nell’altro». In questo Brescia il regista non c’è. O meglio: finora l’ha fatto Tom van de Looi, che ha fisico e piede, ha il tiro e sa verticalizzare, ma non cambia passo, non dribbla creando superiorità e spesso scompare dietro al marcatore di turno. Una timidezza che ha indotto il tecnico Filippo Inzaghi a provare un interno di gamba come Dimitri Bisoli al suo posto. Il capitano nel cuore del centrocampo è adattato e non può liberare la sua corsa negli spazi; riportato al ruolo di mezz’ala raddoppia il rendimento. Soluzione plausibile, con Massimo Bertagnoli dall’altra parte, magari con un regista carico di entusiasmo come l’emergente Andreoli: lo si è visto domenica contro il Cittadella. Sarebbe il trionfo del made in Brescia, come 3 anni fa quando Sandro Tonali (che bresciano non è, ma nel Brescia è cresciuto) fu tra i protagonisti della cavalcata-promozione sotto la guida del tecnico bresciano (ex centrocampista biancazzurro) Eugenio Corini. Oggi come allora in difesa c’era Andrea Cistana: «Seguire le sue orme sarebbe il massimo», il sogno di Andreoli. «Andrea ha una storia simile alla mia. Anche lui ha fatto tanta gavetta in prestito da giovanissimo. Sarebbe bello fare ciò che ha fatto Cistana, magari un giorno diventare anche capitano del Brescia». Non sono traguardi alla portata di tutti, ma Andreoli ha i mezzi per puntare anche così in alto.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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