Entusiasmo Brescia
C’è una forte spinta
anche dal pubblico

di Vincenzo Corbetta
La curva Nord del «Rigamonti» stracolma nell’ultima partita di campionato, il 27 dicembre contro la Ternana.Il nuovo corso del Brescia sta conquistando sempre più i tifosi. Nel girone di ritorno è attesa una conferma FOTOLIVE
La curva Nord del «Rigamonti» stracolma nell’ultima partita di campionato, il 27 dicembre contro la Ternana.Il nuovo corso del Brescia sta conquistando sempre più i tifosi. Nel girone di ritorno è attesa una conferma FOTOLIVE
La curva Nord del «Rigamonti» stracolma nell’ultima partita di campionato, il 27 dicembre contro la Ternana.Il nuovo corso del Brescia sta conquistando sempre più i tifosi. Nel girone di ritorno è attesa una conferma FOTOLIVE
La curva Nord del «Rigamonti» stracolma nell’ultima partita di campionato, il 27 dicembre contro la Ternana.Il nuovo corso del Brescia sta conquistando sempre più i tifosi. Nel girone di ritorno è attesa una conferma FOTOLIVE

La prima metà di stagione del Brescia è stata magica, ma il meglio deve ancora arrivare. Il girone d’andata lascia al girone di ritorno più d’una eredità da non dilapidare. I punti (35) e la posizione in classifica (quinto posto) in primis. Ma anche, soprattutto il ritrovato entusiasmo del pubblico, certificato dai numeri.

Anche in questo caso il Brescia è da zona play-off: in serie B, con 7.382 presenze a partita, è sesto. Il Bari è primo per distacco (20.611), davanti a Cagliari (12.369), Cesena (12.103), Salernitana (11.064) e Perugia (9.230). In coda Como (2.908),Lanciano (2.819) ed Entella (2.009).

DELLA SQUADRA nata dalla ceneri della retrocessione in Lega Pro, poi cancellata dal ripescaggio, piace tutto: il gioco e la fisionomia che le ha dato Roberto Boscaglia (la cosiddetta mano dell’allenatore), la qualità della manovra, la predisposizione al gioco d’attacco, lo spirito.

I primi segnali del 2016 sembrano positivi: «Ho visto un entusiasmo pazzesco del pubblico anche ai primi allenamenti di quest’anno - fa notare l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola -. E la squadra ne è contagiata, tanto che la partitella di sabato mattina a tratti è parsa una gara di campionato, con punti pesanti in palio. Vediamo di continuare così».

Boscaglia non ha assegnato voti al Brescia per la prima parte di stagione. Sagramola non si esime: «Alla squadra darei un 7 pieno complessivo, arrivo all’8 per lo spirito di abnegazione. Ma questi ragazzi non hanno ancora espresso per intero le loro potenzialità e hanno la seconda parte della stagione per metterle in mostra».

L’ULTIMA PARTITA del 2015 ha marcato definitivamente lo spartiacque tra il passato e il presente. Da anni non si stava in coda fermi in auto in via Triumplina a un’ora dall’inizio della partita; i botteghini non erano così presi d’assalto, con via dello Stadio bloccata per il fiume di gente alle biglietterie mobili. E la fatidica quota 10 mila è stata superata. Questa è la prima, vera vittoria della nuova proprietà, che però sta con i piedi per terra: «Sì, la risposta del pubblico è incoraggiante - dice Sagramola -, ma dobbiamo sempre tenere presente quale è il nostro obiettivo: mantenere la categoria. Senza la serie B non è possibile quell’opera di risanamento indispensabile per mettere in sicurezza la società per il futuro».

Ma il quinto posto in classifica, l’imbattibilità che dura da 7 giornate (4 vittorie, 3 pareggi), una squadra in crescita di condizione e di autostima non autorizzano sogni che in società, almeno pubblicamente, sono mostruosamente proibiti? E la serie A non accelererebbe il processo di risanamento avviato da Profida e Bonometti? «Prima salviamoci - la premessa di Sagramola -, se poi ci sarà la possibilità di fare qualcosa in più, non ci tiriamo indietro».

IL BRESCIA è poi nell’invidiabile condizione di non avere fretta nel rinforzare la squadra. L’innesto del difensore Calabresi è servito per colmare il vuoto lasciato dall’infortunato Somma. E H’Maidat, destinato alla Roma, sarà rimpiazzato da un centrocampista. Certo, in questi mesi il Brescia si sta trasformando in una succursale giallorossa: da Mazzitelli a Somma; dall’arrivo di Calabresi alla cessione di H’Maidat. E da qui a giugno ci sono da risolvere parecchi riscatti: «Intendiamoci: abbiamo fatto il mercato avendo a disposizione zero euro - ricorda Sagramola -. E dunque abbiamo agito con le idee, con la pianificazione, anche con i rapporti personali in qualche caso. Perchè tanti prestiti con diritti di riscatto? Perchè o incassiamo qualche soldino per la valorizzazione o ci prendiamo un giocatore giovane e di prospettiva che diventa nostro. E poi - aggiunge l’amministratore delegato biancazzurro -, nel Brescia giocano anche i talenti del settore giovanile: Minelli e Morosini, Coly e Lancini, buoni giocatori che quest’anno sono migliorati ulteriormente. Il Brescia non verrà mai meno alla sua missione storica: la cura del vivaio, prodursi i giocatori in casa è indispensabile per la sopravvivenza della squadra. Guai se non fosse così».

Alla fine resta quell’eredità da non dilapidare. Ma il meglio deve ancora arrivare.

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