Entusiasmo Brescia Campagna acquisti da 8 pieno in pagella

di Gian Paolo Laffranchi
Emanuele Ndoj, 24 anni: rimane agli ordini di Filippo Inzaghi FOTOLIVEDimitri Bisoli, 27 anni: il capitano  avrebbe lasciato il Brescia solo per la Serie A FOOTLIVE
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Dodici arrivi, 10 partenze, ma quello che importa non è tanto fare la conta. È un mercato da 8 in pagella. Semplicemente: il Brescia è più forte adesso che nel maggio scorso. E se nel maggio scorso si fermava al primo turno playoff... Ora può puntare in alto. Decisamente più in alto. Il campo dirà ciò che la carta da sola non può. Confermerà le indicazioni di questa estate di trattative oppure le contraddirà: questo nessuno può saperlo. Ma è certo che la rosa affidata alle cure di Filippo Inzaghi appaia più completa, dunque competitiva, rispetto a quella che sotto la guida di Pep Clotet andava a infrangersi di slancio sullo scoglio-Cittadella. Analizzando la situazione reparto per reparto, dopo un ultimo giorno di mercato filato via allo Sheraton di Milano senza stravolgimenti di sorta, è evidente come si sia trattato di una strategia di rafforzamento, non solo di una campagna-acquisti. Fra i pali c’era e rimane Joronen, che ha dimostrato di saper andare oltre maldipancia e ambizioni soffocate di altra categoria mettendosi al servizio della causa da professionista di ottimo livello qual è. Un portiere che in Serie B può fare la differenza e che in A potrà tornare, perché no?, con il Brescia. Riprendendosi qualcosa che ha perso nella terribile annata in cui è esplosa la pandemia da Coronavirus. In difesa non ci sono stati movimenti tellurici. Il vero acquisto è aver tenuto Andrea Cistana: «Il migliore che abbiamo», ha chiarito il giorno della presentazione del nuovo sponsor Rigamonti il presidente Massimo Cellino. Per il resto, niente più Martella a sinistra, è sfumato l’acquisto di un terzino all’ultimo secondo (ne riferiamo a fianco). Ma non ci sono troppi rimpianti. Sicuramente più ricco di soluzioni appare il centrocampo, nonostante la partenza di un big come Bjarnason. Ma gli arrivi compensano ampiamente le partenze, in un reparto che ha pochi eguali in questa Serie B. Van de Looi può brillare e verticalizzare sereno, con un tempo di gioco in più rispetto al torneo passato, se Bertagnoli si sobbarca il lavoro sporco e Leris manda in tilt le linee mediane avversarie con il suo moto perpetuo di qualità. Se Tramoni è già un uomo-ovunque, la vera sorpresa dell’avvio di stagione, e promette di diventare un calciatore da palcoscenici che contano. Tutto questo senza aver ancora visto all’opera Cavion, mezz’ala dall’inserimento facile che il Brescia aveva inseguito invano nelle precedenti sessioni di mercato. Nell’ultima annata sarebbe servito come il pane e sarebbe stato titolare fisso; in questo Brescia, che ha confermato anche Bisoli e Ndoj, se la deve giocare ed è un bene. Filippo Inzaghi è stato chiarissimo: la concorrenza interna gli piace, la vuole, del resto lo esaltava quando era bomber implacabile e faceva impazzire i tifosi anche entrando dalla panchina per risolvere partite e vincere trofei. La concorrenza c’è adesso, soprattutto, in un attacco rivoluzionato. Il Brescia del maggio scorso dipendeva davanti da Ayé, un esempio da seguire per chi ama il calcio e non solo: dalle stalle alle stelle, da indesiderato incapace di centrare la porta da un metro a bomber implacabile salvatore della patria. Passati pochi mesi, il francese è infortunato ma con tutto il rispetto se ne sta accorgendo nessuno, tanti e tali i rinforzi arrivati nel frattempo in biancazzurro. Bajic è il centravanti che in B tutti vorrebbero: fa la guerra, fa salire la squadra, vede la porta. Moreo vince i campionati (già tre) e sa disimpegnarsi in ogni ruolo offensivo. Palacio può anche avere un minutaggio relativo, ma ha esperienza e doti da Champions League. Una soluzione diversa dall’altra. Bocche di fuoco da corazzata per lanciare l’assalto al bottino dei sogni. Armi da Serie A.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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