Guerra diventa «centenario» E la Feralpisalò può sognare

di Sergio Zanca
L’attaccante Simone Guerra, 32 anni, è il giocatore più prolifico della storia della Feralpisalò in campionato: con 56 reti all’attivo ha staccato l’ex capitano Andrea Bracaletti, che si è fermato a 44
L’attaccante Simone Guerra, 32 anni, è il giocatore più prolifico della storia della Feralpisalò in campionato: con 56 reti all’attivo ha staccato l’ex capitano Andrea Bracaletti, che si è fermato a 44
L’attaccante Simone Guerra, 32 anni, è il giocatore più prolifico della storia della Feralpisalò in campionato: con 56 reti all’attivo ha staccato l’ex capitano Andrea Bracaletti, che si è fermato a 44
L’attaccante Simone Guerra, 32 anni, è il giocatore più prolifico della storia della Feralpisalò in campionato: con 56 reti all’attivo ha staccato l’ex capitano Andrea Bracaletti, che si è fermato a 44

Cin cin, 100. Con la doppietta rifilata in extremis alla Pergolettese, Simone Guerra, attaccante della Feralpisalò, ha tagliato un traguardo importante, raggiungendo quota 100 gol in carriera, così distribuiti: 56 per la società del presidente Giuseppe Pasini (leader nella graduatoria storica dei verdeblù, davanti ad Andrea Bracaletti, arrivato a 44), 15 con la Virtus Entella di Antonio Gozzi, altro imprenditore siderurgico, 12 col Vicenza, 11 col Piacenza, 5 col Venezia e uno con il Benevento. «Festeggerò con gli amici», assicura Guerra dopo aver tagliato questo prestigioso traguardo della sua carriera. Curioso che il ballo di Simone sia iniziato a spese del suo allenatore dell’anno prima: Stefano Pioli. Il 21 novembre 2009, allo stadio «Braglia» di Modena, ha infatti segnato su assist di Moscardelli, e consentito al Piacenza (la squadra della sua provincia, visto che è nato a San Nicolò, dove abita tuttora, con la moglie Martina e la figlioletta Camilla) di battere il Sassuolo allora guidato dall’attuale condottiero del Milan. Il tecnico che Guerra aveva avuto nel campionato precedente. Michele Serena è stato il suo mentore. Lo ha portato allo Spezia (promozione dalla C1 alla B conquistata nel 2012, con l’aggiunta di coppa Italia e supercoppa), e, successivamente, lo ha voluto sia a Venezia che sul lago di Garda. Abituato a giostrare da seconda punta, o da esterno chiamato a recuperare palloni sulla trequarti, è andato per la prima volta in doppia cifra nel 2012/13. E il 10 settembre, con la maglia della Virtus Entella di Luca Prina (l’allenatore che incontrerà sabato, alla guida della Pro Patria), ha realizzato quella che è rimasta la sua prodezza più bella fino a poco tempo fa, contro il Treviso (4-1), ancora visibile su YouTube: col destro, sombrero sulla testa di un difensore, pallone raccolto appena fuori dell’area, e sventola di sinistro all’incrocio dei pali. Guerra ha il diploma di ragioniere (confessa che, se non fosse diventato un calciatore, avrebbe probabilmente lavorato in banca), adora la carbonara, si carica ascoltando Ligabue, si ispira a Ronaldo, tifa per la Lazio, e, a dispetto della scaramanzia, ama il 17, numero che porta anche sulla maglia. Il sogno nel cassetto? Debuttare in A. Dal lontano 1 giugno 2008, giorno in cui Mario Somma lo ha fatto esordire in B (Piacenza-Mantova 3-3), di strada ne ha percorsa tanta, Simone, però senza mai essere salito sul palcoscenico della massima serie. «Qualche infortunio, inoltre, mi ha impedito di segnare di più - ha ricordato -. In alcune circostanze mi è mancato un pizzico di fortuna, ma bisogna sempre guardare avanti, e cercare di fare il meglio possibile. Spero di sfruttare il massimo delle occasioni che avrò». Con la Feralpisalò il primo anno Guerra ha giocato poco, a causa di un guaio muscolare. In seguito si è ampiamente riscattato. Queste le perle da non dimenticare. Innanzitutto la tripletta - l’unica della sua carriera in campionato - del 23 aprile ’17, contro la Reggiana (4-4): primo gol su lancio di Settembrini, gli altri su assist di Ferretti e Luche, abili a liberarlo alla conclusione da distanza ravvicinata. A casa, come soprammobile, conserva ancora il pallone di quel giorno. Poi, nella stagione successiva, la bellezza di 21 centri, che lo hanno issato sul trono di capocannoniere dell’intera Lega Pro: con la sconfitta di Catania nei playoff, è mancata solo la ciliegina finale. Da ultimo ecco il guizzo senza tempo, che rimarrà a lungo nella memoria di quanti hanno assistito alla partita. Lo scorso 26 settembre, sul punteggio di 1-0 per la Juventus U23, si è esibito in una fantastica rovesciata, su lungo lancio di Carraro. »Ci ho provato, ed è andata bene. Sicuramente la rete più bella della mia carriera. Per un attimo ho ripensato alle prodezze di Van Basten», ha esclamato Guerra. Un’invenzione piena di magia, che ha consentito alla Feralpisalò di cambiare marcia, dopo un avvio balbettante. «Il successo non viene soltanto con la vittoria - ha postato l’attaccante gardesano sulla sua pagina di Facebook dopo la doppietta alla Pergolettese -, ma anche dal desiderio di vincere. Avanti così, Leoni».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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