SERIE B

Il Brescia si spegne dopo una fiammata: addio sogni di gloria

di Vincenzo Corbetta
Finisce nella semifinale play-off con il Monza la stagione dei biancazzurri. Parte all'arrembaggio e dopo 7' va in vantaggio con il gol di Tramoni ma con il passare dei minuti la spinta si esaurisce
La delusione dei biancazzurri: addio alle speranze di promozione SERVIZIO FOTOLIVE / Filippo Venezia, Giuseppe ZanardelliIl saluto dei giocatori ai tifosi alla fine della sfortunata gara con il MonzaA Stefano Moreo non basta un’annata in doppia cifra per far festa FOTOLIVE
La delusione dei biancazzurri: addio alle speranze di promozione SERVIZIO FOTOLIVE / Filippo Venezia, Giuseppe ZanardelliIl saluto dei giocatori ai tifosi alla fine della sfortunata gara con il MonzaA Stefano Moreo non basta un’annata in doppia cifra per far festa FOTOLIVE
L'esultanza iniziale, le speranze e la delusione dei biancazzurri: addio alle speranze di promozione

I play-off restano stregati, il Monza ancor di più. Ben 5 eliminazioni su 6 agli spareggi-promozione, 3 sconfitte e un pareggio nei 4 confronti stagionali con i biancorossi che in finale sfideranno il Pisa. Per il Brescia sarà ancora Serie B e la delusione è troppo fresca per pensare, con dolore misto a rabbia, a un progetto che ricomincerà daccapo. Nella triste serata in Brianza, ci si era illusi che il Brescia potesse farcela a vincere con 2 reti di scarto. La fiammata iniziale è accecante: doppio miracolo di Di Gregorio su Tramoni e Bertagnoli e, sul corner, stangatona vincente di Tramoni.

Non basta ancora ma stavolta davvero chi ben incomincia, è a metà dell’opera. Serve un altro gol e c’è tutto il tempo, c’è l’inerzia della partita. Ma dopo la fiammata, il Brescia inizia a spegnersi. Combatte, è vivo ma non incide più. Il Monza, fino a quel momento in trincea, minuto dopo minuto, azione dopo azione sprigiona tutta la sua tecnica, la classe, la panchina lunghissima da cui Stroppa può attingere tranquillamente. E a spegnere definitivamente la fiammata diventata via via sempre più flebile, è un nuovo entrato, Mancuso, al primo pallone toccato.

A completare l’opera un altro panchinaro, D’Alessandro, quando la stagione biancazzurra è ai titoli di coda. Al di là dell’epilogo della semifinale, l’amaro in bocca rimane per cosa si è buttato via prima, in campionato. Questa squadra aveva tutto per centrare la promozione diretta ma ha perso troppi punti in casa, non ha saputo essere incisiva nei momenti chiave. Non è la doppia semifinale con il Monza il maggior motivo di rimpianto. Se in 4 confronti stagionali mai si è vinto e anzi si è perso 3 volte, qualcosa vorrà pur dire e la differenza, più che il misero punticino in campionato a favore dei brianzoli, la fanno gli investimenti massicci di Silvio Berlusconi, e la giornata di ieri per l’ex premier è stata calcisticamente trionfale tra il suo Monza in finale e lo scudetto del Milan di poche ore prima.

Ma questo interessa poco, per non dire nulla al popolo bresciano. Ora interessa sapere i contorni dell’ennesima rivoluzione estiva. Il direttore dell’area tecnica Francesco Marroccu oggi è atteso a Verona dalla sua nuova squadra, l’Hellas. E poi: che fine farà Corini? E se non resterà chi sarà il nuovo allenatore? Liverani? Javorcic, fresco di promozione in B con il Sudtirol e con lui arriverebbe come direttore sportivo il bresciano Bravo? Pecchia, appena dimessosi dalla Cremonese dopo averla portata in A?

L’ultima partita della stagione è presto raccontata. Il Brescia inizia benissimo, passa dopo 7 minuti con Tramoni ma per tutto il resto della gara non fa a sufficienza per mettere in bilico l’esito della doppia semifinale, pesantemente indirizzato dall’1-2 dell’andata al Rigamonti. Il Monza attinge dalla panchina e ribalta il punteggio con Mancuso e D’Alessandro. Stavolta Palacio non si vede (ma pervché togliere Tramoni?), i cambi di Corini non cambiano alcunché, i minuti finali diventano disperazione, un consegnarsi al contropiede dei biancorossi che, al 94’, vincono pure la partita e volano in finale. I play-off restano stregati, il Monza di più. La palla passa a Cellino. Da oggi si riparte per ricostruire. Nel 2022-2023 per il Brescia sarà ancora Serie B. La casa per niente dolce. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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