LA PARTITA

Il Brescia gioca d’anticipo per la quaterna da vertice

di Vincenzo Corbetta

Abituarsi troppo bene? E perché? Dopo anni di vacche magre e il lungo periodo di pandemia, ben venga la nuova aria che si respira intorno al Brescia. Potere delle 3 vittorie consecutive iniziali e del primato a punteggio pieno. Soprattutto è la sensazione di un progetto serio, nato dall'ingaggio di Filippo Inzaghi in panchina, e di una campagna acquisti che ha dotato la rosa di ricambi all'altezza.Stasera il Brescia gioca d'anticipo. Al Rigamonti (ore 20.30) arriva il Crotone, già incontrato in Coppa Italia giusto un mese fa. Era il 16 agosto e allo Scida i biancazzurri fecero intravedere i segnali di quel bel calcio che sta portando frutti copiosi. La sconfitta ai rigori, dopo il 2-2 ai tempi regolamentari e supplementari, non scalfì affatto la percezione di ciò che stava nascendo: una squadra con un'identità, un gioco propositivo e non era ancora arrivato il fiore all'occhiello Palacio.Finora il Brescia ha incontrato 2 neopromosse (Ternana, Alessandria) e una squadra ripescata pochi giorni fa (Cosenza), ancora in pieno divenire. Un tris facile? Una grande squadra rende semplici le partite che lo sono sulla carta. Semmai l'unica fortuna è aver incontrato subito 2 matricole: l'entusiasmo della promozione non basta a colmare il gap d'esperienza, di furbizia, di malizia. Ternana e Alessandria hanno avuto le occasioni per passare in vantaggio, semplicemente non le hanno sfruttate; il Brescia, al contrario, sì.Il Crotone, reduce dalla retrocessione, non ha ancora vinto in campionato: 2 pareggi e un ko. Ha dato un taglio netto al passato. Tra i superstiti del gruppo che ha ballato tra Serie A e B nell'ultimo quinquennio c'è l'ex di turno Benali, capitano e bandiera dei rossoblù, 78 presenze e 13 reti in biancazzurro tra il 2012 al 2015 e da 5 stagioni in Calabria dove curiosamente ha un ruolino pressochè identico (13 gol in 79 partite). Un avversario comunque di tutto rispetto, il più esperto della categoria rispetto ai 3 incontrati finora.La domanda è: considerati gli impegni ravvicinati, entrambi in trasferta (lunedì 20 l'anticipo serale con il Frosinone, sabato 25 ad Ascoli Piceno), come si comporterà Inzaghi? Il suo storico, a Benevento, parla di un cambio nella prima partita, di una rivoluzione nella seconda e nella terza, 6 e 3 variazioni. Significa che il tecnico ha piena fiducia in tutta la rosa. E non potrebbe essere altrimenti. Ad Alessandria sono subentrati nell'ordine Bisoli, Palacio, Moreo e Cavion: da quanto il Brescia non aveva ricambi di simile qualità? Ma i titolari contro Ternana e Cosenza avevano risolto la pratica già prima dell'intervallo. L'abbondanza è un bel problema, l'importante è scegliere bene al momento giusto. Azzeccare la formazione? Ci si prova, anche se conta che la indovini il tecnico: la difesa è quasi invariata (Mateju e Pajac terzini, Cistana centrale a protezione di Joronen: il dubbio è Papetti o Mangraviti); a centrocampo, inamovibili van de Looi in regia e Leris, nell'altro ruolo di interno potrebbe esserci il debutto da titolare di Bisoli al posto di Bertagnoli. Davanti Inzaghi potrebbe puntare ancora su Bajic sostenuto da Jagiello e Tramoni. Ma anche Moreo e Palacio sono pronti.L'obiettivo è il poker sinonimo di primato solitario, sicuro con il pari, anche se per una notte. Ma sarebbe un grande segnale. E l'aria intorno al Brescia diventerebbe ancor più inebriante. . © RIPRODUZIONE RISERVATA

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