Fa bene Pippo Inzaghi a mettere in guardia il Brescia dal ritenere facile la sfida contro il Pordenone. Non potrebbe comportarsi diversamente. E a leggere i nomi che compongono la rosa della squadra friulana è sorprendente che sia all’ultimo posto, soprattutto che ci siano voluti 3 allenatori (Paci, Rastelli e Tedino, attualmente in carica) per avere 3 punti, 2 dei quali conquistati da Tedino nelle ultime 3 gare. Il rischio di sottovalutare la cenerentola del campionato non può esistere per una squadra che ha giocato come il Brescia a Benevento: con grandissima attenzione, rigore tattico, agonismo e tanta qualità. La vittoria è arrivata all’89’ e quindi, memore della fatica fatta per conquistare il successo nonostante la grande prestazione, a maggior ragione nemmeno nell’anticamera del cervello di alcun biancazzurro può passare il pensiero che oggi sarà facile. Però, l’occasione è ghiotta. E la prospettiva di balzare al comando della classifica, anche se potrebbe essere per una sola notte in attesa dell’impegno del Pisa domani sera contro il Cittadella, è un propellente non indifferente. Colpisce l’affermazione inzaghiana che «a Benevento abbiamo vinto sul pullman quando abbiamo visto quanti tifosi erano venuti a sostenerci». E chissà l’effetto del Rigamonti oggi, nella casa tornata dolcissima dopo il derby contro la Cremonese, vinto per 1-0, e il pari acciuffato in extremis contro il Lecce (1-1). Un punto il cui valore è cresciuto grazie al colpaccio di Benevento. Il clima, in apparenza, è più disteso. La società, giovedì, ha aperto le porte del centro sportivo di Torbole Casaglia agli operatori dell’informazione (giornalisti, fotografi, operatori): non capitava da tempo. Segnali di un’annata che si sta mettendo sui binari giusti e la vittoria di Benevento ha raddoppiato, triplicato, decuplicato l’entusiasmo intorno a questa squadra. Contro il Pordenone, Inzaghi effettuerà qualche cambiamento. Non in retroguardia, che sarà sempre la stessa: davanti a Joronen, la coppia centrale Cistana-Chancellor, con Mateju a destra e Pajac a sinistra. In mediana, dovrebbe tornare titolare van de Looi (lunedì è entrato dopo l’intervallo), che agirà in regia affiancato da Bertagnoli e Bisoli. Ma potrebbe trovare spazio dal primo minuto Leris Davanti si dovrebbe rivedere Tramoni, l’uomo del match lunedì al Ciro Vigorito, affiancato da Palacio e da Moreo, favorito su Bajic. Dopo Ayé e Labojko, l’infermeria biancazzurra ha un altro ospite: Jagiello. Ancora non convocato Ndoj, che procede nel recupero. E a proposito di Palacio, va detto che la sua presenza anche dal primo minuto dà un’altra impronta alla squadra. L’esperienza, la sapienza tattica, la tecnica nel difendere il pallone e nello smistarlo, l’abilità nello smarcarsi si conoscevano, ma avere il privilegio di vederlo tutte le settimane dal vivo è impagabile. E se ne giova l’economia del gioco. Palacio non è solo un riferimento in attacco, spesso immarcabile per difensori molto più giovani, ma dà l’esempio rientrando a sostegno della fase difensiva. E il Trenza sarà il primo a sostenere l’allenatore nel tenere alta l’attenzione contro il Pordenone. Andare alla sosta mantenendo il 2° posto, in zona promozione diretta, sarebbe l’ideale. Il massimo è andarci da capolista. Dunque, avanti con fiducia con la succosa prospettiva di essere re. Anche solo per una notte. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA