Il Brescia sguazza nello Stretto e riparte sulla rotta dei grandi

di Vincenzo Corbetta
Pippo Inzaghi si complimenta con Florian Ayé: il Brescia chiuso l’andata alla grande SERVIZIO FOTOLIVE / Maurizio Laganà
Pippo Inzaghi si complimenta con Florian Ayé: il Brescia chiuso l’andata alla grande SERVIZIO FOTOLIVE / Maurizio Laganà
Pippo Inzaghi si complimenta con Florian Ayé: il Brescia chiuso l’andata alla grande SERVIZIO FOTOLIVE / Maurizio Laganà
Pippo Inzaghi si complimenta con Florian Ayé: il Brescia chiuso l’andata alla grande SERVIZIO FOTOLIVE / Maurizio Laganà

Nello Stretto il Brescia non solo ci sta benone, ci sguazza proprio. E ritrova la rotta dei grandi, le vecchie e buone abitudini dell’anno passato. Ogni viaggio non è una lotteria ma una gioia garantita. Con il 2-0 alla Reggina fanno 5 vittorie esterne consecutive, record storico eguagliato: il precedente con Alessandro Calori in panchina, nel 2011-12. Soprattutto è di nuovo secondo posto solitario, tenendo a distanza la Cremonese che non molla in una giornata segnata ancora dai rinvii (Cittadella-Crotone e Parma-Crotone ieri; Vicenza-Alessandria) e avvicinando la capolista Pisa, ora a un solo punto. Il Brescia, però, non rinvia la prima vittoria del 2022 e lo fa con il primo... acquisto invernale, Florian Ayé, che alla prima da titolare firma una splendida doppietta, lui che finora per l’operazione estiva al menisco era sceso in campo solo in 4 spezzoni per 70 minuti complessivi. Al Granillo ne gioca 69 e fa quello che gli riesce meglio: giocare guardando la porta ed esaltare le sue qualità di goleador. Inzaghi di Ayé, quando era in infermeria, disse che era l’attaccante con le qualità più da bomber. Si può mettere in dubbio la parola di un’autorità in materia? Il primo tempo del Brescia è un capolavoro di audacia, continuità, autorevolezza. E l’obiezione che la Reggina sia fiaccata dal focolaio natalizio di Covid, che ha colpito fino a 20 giocatori, regge fino a un certo punto. Vero che gli amaranto sono evidentemente giù di tono, ma se chi sta di fronte non è consapevole delle proprie qualità, non ha in sé la forza per imporsi, si possono trovare gli avversari più deboli di questo mondo, ma non si passa così in scioltezza, quasi sguazzando nello Stretto e nelle maglie larghe della difesa calabrese. Le occasioni fioccano fin dal fischio d’avvio di Santoro di Messina. Micai si erge a baluardo su un girata di Bisoli (9’) e su un’acrobazia di Jagiello, che però è solo come un eremita e riesce a centrare il portiere. Poco male perché Ayé trasforma le due occasioni a disposizione in altrettanti capolavori. Il secondo, alla mezz’ora, è di una bellezza più abbagliante, un destro a giro dal vertice dell’area che incastona l’incrocio opposto e rende vano il volo di Micai. Sull’1-0 il primo tocco d’artista è di van de Looi, che trova la verticale giusta per lanciare Ayé, bravissimo a scattare a tempo, a bruciare Stavropoulos, a difendere il pallone con il corpo prima di calciarlo in porta con il destro. Una prodezza meno scintillante ma che mostra di più le qualità di una punta e per questo a uno come Inzaghi devono essere spippiolate le pupille dalla gioia nel vedere il frutto dei suoi insegnamenti da vecchio bomber di razza. Il resto del primo tempo è ancora Brescia (altra paratona di Micai su Leris al 37’) e un paio di tentativi aerei della Reggina con Galabinov e Rivas. La ripresa è sana amministrazione del pallone, limitare i pericoli e portarne. Inzaghi fa entrare a sinistra Huard, che nella propria area sbriglia una delle rarissime situazioni intricate dalle parti di Joronen: è la prova generale della sfida contro la Ternana di sabato per sostituire lo squalificato Pajac. Si rivede pure Sabelli che dà il suo contributo di esperienza e intelligenza nel tenere il pallone e nel rigiocarlo sulla destra. Finisce che il viaggio più lungo di tutti è pure il più dolce. Per Ayé, il vero grande acquisto invernale; per il Brescia che nello Stretto ci sguazza e anche al vertice di questa Serie B non sta così male. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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