Il Brescia va all’assalto della Cittadella stregata

di Vincenzo Corbetta
Florian Ayé, 24 anni: a Cittadella guiderà l’attacco del Brescia FOTOLIVEBirkir Bjarnason, 32 anni: in campionato 26 presenze e 6 reti
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Il Brescia ha centrato l’obiettivo minimo della stagione e adesso che nei play-off c’è arrivato di slancio, intende rimanerci a lungo. Ma per sfidare il Monza in semifinale, oggi (ore 18) bisogna battere il Cittadella, l’unica delle qualificate agli spareggi mai sconfitta in campionato. Al Tombolato, il 4 ottobre, fu 0-3 in una serata da tregenda: pioggia, vento, gli spalti vuoti in una notturna tristissima e non solo per il punteggio, con la seconda ondata della pandemia che stava per travolgere l’Italia. E fu la serata fatale alla panchina di Delneri. Al Rigamonti, il 6 febbraio, tra un allenatore esonerato (Dionigi) e l’altro in arrivo (Clotet), il Brescia ha affidato temporaneamente a Gastadello si portò sul 3-0 con una doppietta di Ayé inframezzata da una prodezza di Donnarumma. Nella ripresa l’incredibile rimonta veneta iniziata dall’ex Gargiulo, già in gol all’andata, proseguita da Annaloro, che non è l’autore del 3-2 ma il guardalinee sotto la tribuna che non vide un chilometrico fuorigioco di Frare inducendo all’errore l’arbitro Dionisi. Poi il 3-3 di Baldini e l’espulsione nel finale di Papetti. Al netto dei demeriti biancazzurri, la gara fu clamorosamente falsata da quella topica. Stavolta, per fortuna, c’è il Var che dovrebbe evitare simili abbagli. Oggi si azzera tutto, tranne la posizione di classifica: il Brescia (7°) non può fare altro che battere il Cittadella (6°) per andare avanti. In caso di parità al 90’ si andrà ai supplementari, ma se dopo 120 minuti non ci sarà un vincitore, la squadra di Clotet sarà eliminata. La fiducia in questo gruppo c’è sempre stata, anche quando dall’interno si ragionava di punti-salvezza per pareggi contro avversarie decotte nonostante la prima serie d’oro di marzo, con le 4 vittorie consecutive contro Cosenza, Venezia, Frosinone e Reggina che avevano allontanato sensibilmente i play-out e messo nel mirino i play-off. Le ultime 3 gare pre-sosta hanno portato la miseria di 2 punti. E nessuno può dire se il Brescia sarebbe arrivato tra le elette senza quella pausa fuori programma dell’ultima decade di aprile, decisa per completare i recuperi. Clotet l’ha sfruttata al meglio, intensificando il lavoro. I biancazzurri sono in invidiabile condizione fisica, giocano un calcio godibilissimo e redditizio: la produzione offensiva è notevole e con 61 reti il Brescia ha chiuso con il 3° attacco del campionato. Le 4 vittorie nelle ultime 4 giornate sono state una bella spallata alla mediocre classifica maturata dopo il ko di Empoli alla quint’ultima. Il Brescia si è ritrovato a giocare 4 finali e le ha vinte. Contro Spal, Vicenza, Pisa e Monza ha trovato le stesse condizioni di oggi a Cittadella: ha affrontato le partite con slancio ma le ha sempre lette nella maniera migliore, accelerando quando serviva, affrontando con il piglio giusto le difficoltà e mettendosi in attesa, compattandosi, quando non era il caso di rischiare. Ha giocato molto con la testa, ponendo una feroce attenzione in tutte le fasi. La Leonessa è diventata bella e spietata. E così dovrà essere anche nell’impegno odierno, contro un avversario che merita rispetto. Il Cittadella è un cliente abituale dei play-off. Li ha conquistati sempre negli ultimi 5 anni, nel 2018-19 è arrivato in finale perdendo il ritorno a Verona per 3-0 dopo aver vinto per 2-0 in casa. Il precedente negli spareggi sorride al Brescia: nella prima semifinale del 2010 al Tombolato Mareco di testa all’87’ regalò un successo rivelatosi decisivo per il passaggio alla finale. Il ko al Rigamonti (0-1) fu indolore per la miglior posizione in classifica e la doppia sfida con il Torino (0-0, 2-1) è storia. L’ultima ai play-off risale al 2012-13: in semifinale fuori con il Livorno con 2 pareggi per 1-1, con la classifica finale ancora determinante. Il Brescia a Cittadella non ha 2 risultati su 3, dovrà fare da sè. Ci si attende molto dal duo offensivo Ayé-Donnarumma, con Bjarnason a sostegno. Manca lo squalificato Ndoj, non lo spirito di battaglia, la consapevolezza che la Cittadella non può restare stregata in questa stagione. La qualificazione ai play-off era l’obiettivo minimo, le ambizioni di partenza - non va dimenticato - parlavano di Serie A diretta. Se sarà indiretta, il ritardo sarà ampiamente scusato. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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