Inzaghi batte Grosso nel rammarico

di Vincenzo Corbetta
Fabio Grosso, tecnico del Frosinone ed ex allenatore del Brescia FOTOLIVEFilippo Inzaghi: un punto prezioso e qualche rimpianto a Frosinone dopo una gara di grande sofferenza FOTOLIVE
Fabio Grosso, tecnico del Frosinone ed ex allenatore del Brescia FOTOLIVEFilippo Inzaghi: un punto prezioso e qualche rimpianto a Frosinone dopo una gara di grande sofferenza FOTOLIVE
Fabio Grosso, tecnico del Frosinone ed ex allenatore del Brescia FOTOLIVEFilippo Inzaghi: un punto prezioso e qualche rimpianto a Frosinone dopo una gara di grande sofferenza FOTOLIVE
Fabio Grosso, tecnico del Frosinone ed ex allenatore del Brescia FOTOLIVEFilippo Inzaghi: un punto prezioso e qualche rimpianto a Frosinone dopo una gara di grande sofferenza FOTOLIVE

All’inizio la stretta di mano è più calorosa. Alla fine è quasi un dovere salutarsi. Ma Fabio Grosso è rammaricato per la vittoria sfumata al 90’, Pippo Inzaghi è furibondo con l’arbitro Dionisi per il rigore negato a Moreo nel recupero: «Sì, mi sono arrabbiato, bisognerebbe fare chiarezza - dice l’allenatore del Brescia nel dopogara -. Dalla panchina era rigore netto e va concesso. Non ci sono dubbi. Poi, se il Var chiarisce che il contatto non c’è, si toglie. Già l’anno scorso il Var mi ha fatto parecchi danni. E non dimentichiamo che venerdì, se si fosse utilizzata la tecnologia, il Crotone sarebbe rimasto in 10 nel primo tempo per il colpo ricevuto da Joronen». Alla fine Inzaghi rimedia pure l’ammonizione: «Mi spiace per la discussione che ho avuto con il direttore di gara , ma gli arbitri ci devono aiutare. Devono fare chiarezza: quando si ricorre al Var? E quando non si deve? Così si crea solo confusione». Alla fine Grosso e Inzaghi si prendono un punto a testa, diversamente protagonisti ieri sera come in Germania, i due campioni del mondo. SuperPippo nel 2006 lascia il segno giocando solo 20 minuti, nella terza partita del girone eliminatorio, contro la Repubblica Ceca; Grosso invece è una delle stelle: il rigore procurato contro l’Australia negli ottavio, il gol alla Germania al 199’ nella semifinale di Dortumund, il rigore decisivo nella finale contro la Francia: Barthez spiazzato, palla all’incrocio e il cielo è azzurro sopra Berlino. Da allenatore Grosso non ripete quelle notti magiche. Quando gli va bene, si ferma un passo dalla gloria come ieri sera. A Brescia dura un amen, in un contesto difficilissimo e non certa per colpa sua. Tre partite contro Torino, Roma e Atalanta, con un bilancio da zero punti, zero gol fatti e 10 subìti. La scoppola nel derby a Mompiano induce Cellino a richiamare Corini, cacciato dopo una sconfitta a Verona, nel giorno della ribellione di Balotelli contro i buuu razzisti. A Frosinone ecco il confronto in panchina: il saluto prima della partita in uno stadio discretamente pieno (oltre 6.000 persone), poi ognuno a guidare le proprie squadre. Grosso a Frosinone è arrivato la scorsa stagione in corsa al posto di Nesta, un altro di quei fantastici campioni del mondo 2006; Inzaghi, invece, a Brescia viene chiamato in giugno dopo la scelta di Clotet di non restare. E SuperPippo galvanizza immediatamente l’ambiente ed è il garante per certi giocatori, come Palacio, al momento di scegliere la squadra. «Dopo 5 partite perfetti non si può essere - è il commento post gara dell’allenatore del Brescia -. Però, finora abbiamo vinto 3 volte e pareggiato 2. Ma la nostra predisposizione sarà sempre di andare a far gol. Non possiamo difenderci perché qualcosa subiamo sempre». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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