Iseppi spinge l’Italia alla finale nel 4 di coppia. «Risultato straordinario»

di Sergio Zanca
Valentina Iseppi (a sinistra) nel corso della gara di recupero che l’ha qualificata alla finale olimpica con l’equipaggio del 4 di coppiaValentina Iseppi (a sinistra) soddisfatta al termine della prova
Valentina Iseppi (a sinistra) nel corso della gara di recupero che l’ha qualificata alla finale olimpica con l’equipaggio del 4 di coppiaValentina Iseppi (a sinistra) soddisfatta al termine della prova
Valentina Iseppi (a sinistra) nel corso della gara di recupero che l’ha qualificata alla finale olimpica con l’equipaggio del 4 di coppiaValentina Iseppi (a sinistra) soddisfatta al termine della prova
Valentina Iseppi (a sinistra) nel corso della gara di recupero che l’ha qualificata alla finale olimpica con l’equipaggio del 4 di coppiaValentina Iseppi (a sinistra) soddisfatta al termine della prova

Alle Olimpiadi di Tokyo è finale per il 4 di coppia femminile, guidato da Valentina Iseppi, 24 anni, di Gardone Riviera, che mercoledì mattna alle ore 3.50, lotterà per un buon piazzamento, se non per il bronzo. L’Italia avrà un compito terribile: dovrà infatti affrontare Olanda, Polonia, Australia e le imbattibili Cina e Germania. Ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Le compagne di Valentina sono Alessandra Montesano, 23, cremonese di Casalmaggiore (Fiamme Gialle-Eridanea), Veronica Lisi, 23 (Padova), e Stefania Gobbi, 26 (Carabinieri), entrambe padovane. Le gare di canottaggio si disputano sulla distanza di 2.000 metri, nel bacino del Sea Forest Waterway. Nelle batterie si erano qualificate Cina, Germania, Olanda e Polonia. Ieri il recupero. Ai 500 in testa l’Australia (Ria Thompson, Rowena Meredith, Harriet Hudson, Caitlin Cronin), col tempo di 1’37”26, davanti a Gran Bretagna (Hannah Scott, Mathilda Hodkins-Byrne, Charlotte Hodkins-Byrne, Lucy Glover) in 1’37”27, Nuova Zelanda (Georgia Nugent-O’Leary, Ruby Tew, Eve Macfarlane, Olivia Loe) in 1’38”25, Italia (1’38”34), Francia (1’38”98) e Usa (1’39”14). A questo punto le azzurre hanno schiacciato il piede sull’acceleratore, e ai 1.000 metri hanno superato la Nuova Zelanda. Producendo lo sforzo maggiore al ritmo di 36 colpi al minuto, nel tratto successivo hanno preso il sopravvento, transitando in testa ai 1.500, e limitandosi nell’ultimo settore a controllare, visto che sarebbero passati i 2 equipaggi migliori. L’Australia è riemersa allo sprint, chiudendo al comando in 6’36”67, di un soffio sull’Italia (6’37”44). Eliminate Nuova Zelanda (6’39”91), Gran Bretagna, crollata dopo il buon avvio (6’42”97), Francia (6’47”41) e Usa (6’50”74). Al termine di una prova condotta in maniera perfetta, il 4 di coppia è quindi entrato nella finale, a 37 anni dalla precedente partecipazione (Los Angeles 1984): un’impresa che riveste enorme valore. Ha detto Valentina Iseppi: «Tenevamo sotto controllo soprattutto Gran Bretagna e Nuova Zelanda. Non ci aspettavamo che l’Australia potesse andare così forte. Noi abbiamo fatto la differenza con lucidità e compattezza. Al 4 di coppia siamo legate in maniera particolare. Il risultato è straordinario. Era una gara decisiva, da dentro o fuori, mentre la prima gara, venerdì, era servita a rompere il ghiaccio. Abbiamo gestito bene sia la tensione che la regata. È andata molto bene, e ora non vediamo l’ora di scendere in acqua per l’ultimo atto. Rispetto al caldo insostenibile della batteria, stavolta c’era un po’ di ventilazione. Avere ossigeno in più è stato importante», conclude la gardesana. «Volevamo mettere una pietra nella storia di questa specialità, che per noi 4 ha costituito il battesimo in campo internazionale da Junior - le parole di Stefania Gobbi, una delle compagne di squadra della bresciana -. Ci credevamo. Siamo state brave a gestire la tensione. Godiamoci il momento, poi penseremo a cosa ci attende». Già in finale anche il 4 di coppia maschile (Venier, Panizza, Rambaldi, Gentili) e il 4 senza (Castaldo, Rosetti, Lodo, Vicino). Devono ancora disputare la semifinale, tra i maschi, il singolo (Di Mauro), il 2 senza (Abagnale, Di Costanzo), il 2 di coppia pesi leggeri (Ruta, Oppo), e, tra le donne, sia il 2 senza (Tontodonati, Rocek) che il 2 di coppia p.l. (Rodini, Cesarini). •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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