serie b

La ripartenza di Clotet «Finalmente i tifosi»

Per la prima volta il tecnico al Rigamonti con il pubblico
Pep Clotet parla ai tifosi con il megafono dopo la vittoria di Monza del 10 maggio 2021 e la qualificazione ai play-off
Pep Clotet parla ai tifosi con il megafono dopo la vittoria di Monza del 10 maggio 2021 e la qualificazione ai play-off
Pep Clotet parla ai tifosi con il megafono dopo la vittoria di Monza del 10 maggio 2021 e la qualificazione ai play-off
Pep Clotet parla ai tifosi con il megafono dopo la vittoria di Monza del 10 maggio 2021 e la qualificazione ai play-off

Avanti, dunque. Si riparte da quel 10 maggio dello scorso anno quando il pullman del Brescia tornò dalla vittoriosa trasferta di Monza all’ultima giornata e la qualificazione ai play-off in tasca. Davanti al centro sportivo di Torbole Casaglia si erano radunati centinaia di aficionados, che non avevano potuto seguire la squadra in Brianza a causa della pandemia: «Sono rimasto colpito dall’accoglienza tornando da Monza - ricorda Pep Clotet alla vigilia del debutto in campionato con il Sudtirol -. Ho visto un coinvolgimento che ha reso grande la squadra. La squadra sentiva la passione della sua gente, che pure non era allo stadio». L’euforia svanì 3 giorni dopo con lo 0-1 di Cittadella nel turno preliminare. La fine dei sogni: «E mi viene da chiedere scusa per quella sconfitta - riconosce l’allenatore del Brescia -. Chi ci ha sostenuto avrebbe meritato quella vittoria. La squadra dava tutto, rispettava la maglia. Spero che i tifosi ci aiuteranno anche quest’anno, la rosa è giovane ma con una qualità che, ne sono certo, porterà benefici a tutti». È la prima volta che il Brescia di Clotet gioca al Rigamonti con il pubblico presente.

Il suo ruolino interno è quasi immacolato: 6 vittorie, un pareggio e una sconfitta in 8 partite. Anche in questo caso c’è una base solida per ripartire: «Sì, non ho mai fatto una partita ufficiale con il pubblico in casa - ricorda Clotet -. Alla gente chiedo di aiutarci, la squadra è giovane, con tanto entusiasmo ma ha bisogno di sostegno. Vogliamo mettere l’avversario in difficoltà, per ringraziare i tifosi possiamo lottare per la maglia. Mi piacerebbe che i tifosi combattessero con noi, soprattutto nei momenti difficili, come all’inizio a Pisa. Lottare tutti insieme, per andare a vincere. Se la squadra sente il calore del pubblico, può crescere ancora di più». La curiosità maggiore è per la formazione. Si parte da Bisoli, inizialmente escluso sabato scorso in Coppa Italia: «Pisa era una gara per capire se potevamo iniziare una gara andando a fare risultato - le parole di Clotet -. Volevo vedere Bertagnoli in quella posizione, volevo conoscerlo e capire le sue caratteristiche. Ho parlato con Bisoli, lui ha capito. A me piacciono entrambi». Dichiara recuperato Huard («È a disposizione»), chiarisce i compiti di Mangraviti, definito «un centrale che può aiutare a sinistra. Mi piace quando un giocatore è eclettico, ma per me Mangraviti è prima di tutto un centrale», vede Ndoj «nella posizione in cui sta giocando, mezzala di centrocampo».

E sul numero di giocatori in distinta, Clotet è in linea con il presidente Cellino: «A me non piace portare 23 giocatori e 5 cambi mi paiono troppi - sostiene -. Il calcio per la situazione Covid ha preso una strada che alla lunga si rivelerà sbagliata: ora i cambi sono 5, poi magari diventeranno 7 e le rose ridotte saranno di 30 giocatori, con lo stesso numero di gare». Clotet confessa di prediligere il calcio di un tempo, che definisce di strada: «Pochi giocatori, un gruppo unito. Mi piace una rosa corta, in cui tutti si sentano a disposizione mentalmente. Quando hai un eccesso di giocatori, c’è il rischio che alcuni vadano in tribuna: non mi piace». Ora è il momento di fare sul serio: «Ho preso una squadra che mi piace allenare, con cui amo passare il tempo. Il calciatore mi deve ripagare con il suo sforzo e gli sarò sempre molto grato. Tutti insieme possiamo arrivare lontano, soprattutto insieme ai nostri tifosi, più che ciascuno con la propria volontà. Il momento di difficoltà forgia la squadra. A Pisa siamo andati in svantaggio, e su un campo difficile, ma abbiamo reagito. In ogni allenamento alzo l’asticella, per capire se la squadra la possa oltrepassare, e ogni volta i ragazzi la passano». Avanti, dunque. •. Vin.Cor. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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