L'anno scorso è stata una, o forse la, partita spartiacque per eccellenza, quella che ha scosso il Brescia dalle fondamenta, lo ha riportato alla dura realtà e ne ha brutalizzato i sogni di gloria. Tre precedenti, due sconfitte e un pareggio che per inciso ancora oggi grida vendetta. Ma si doveva capire tutto dalle premesse. Già alla seconda giornata, nella prima trasferta dell'anno per il Brescia, il Cittadella ha fatto saltare la panchina di Gigi Delneri: 3-0 e titoli di coda su una storia finita ancora prima di nascere. Alla ventunesima invece ha battezzato l'avventura di Clotet, che da neo tecnico biancazzurro ha assistito dalla tribuna, da fido scudiero del presidente Cellino, a una sorta di thriller psico-arbitrale: da 3-0 a 3-3 con errori che voi umani… ma anche una netta, diffusa, inevitabile sensazione d'impotenza per una squadra in balia di una stagione nata storta e destinata a rimanere tale. Il catalano si è dovuto arrendere ancora una volta allo stesso avversario. (...)
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