Olzer e Bertagnoli, le chiavi tattiche: «Noi pronti a tutto»

di Gian Paolo Laffranchi
Giacomo Olzer e Massimo Bertagnoli nella sala-stampa di Torbole Casaglia
Giacomo Olzer e Massimo Bertagnoli nella sala-stampa di Torbole Casaglia
Giacomo Olzer e Massimo Bertagnoli nella sala-stampa di Torbole Casaglia
Giacomo Olzer e Massimo Bertagnoli nella sala-stampa di Torbole Casaglia

Sono due giovani di belle speranze. Saranno due chiavi tattiche. Giacomo Olzer e Massimo Bertagnoli, rispettivamente del 2001 e del 1999, incarnano il nuovo che avanza in casa Brescia: vogliosi e versatili, dinamici e disposti a mettersi in discussione anche in ruoli differenti. Olzer ha imparato a cavarsela in più parti del campo nelle giovanili del Milan, punta mezz’ala infine trequartista, crescendo con idoli quali il suo attuale allenatore Filippo Inzaghi: «Beniamini che diventano tuoi maestri dopo che sei stato un loro tifoso, ma sul campo pensi solo a fare quello che ti dicono. Io nei miei 6 anni rossoneri ho imparato che non è tanto importante il ruolo, quando il concetto di occupazione dello spazio». Per Olzer il Brescia «è la prima esperienza tra i grandi. Arrivare a Brescia è stata la scelta migliore per poter crescere; già a giugno, quando era nata la possibilità, l’avevo subito vista di buon occhio perché conosco la storia del club. Siamo partiti bene e siamo una squadra forte, come noi ce ne sono altre che si sono attrezzate per salire in A ma noi siamo fiduciosi». E dopo il debutto nel finale del 5-1 rifilato in campionato al Cosenza e l’ottima prova nell’amichevole vinta 4-0 contro il Venezia Olzer non vede l’ora di rendersi utile nel cammino che può condurre alla promozione in Serie A: «Ero fuori per un fastidio che abbiamo scoperto essere la conseguenza di una piccola ernia inguinale. Temevamo fosse pubalgia, per fortuna non è così. Adesso spero di poter dare il massimo quanto prima per il Brescia, sfruttando le opportunità che mi concederà l’allenatore». Centrocampista fondamentale con il suo lavoro oscuro nelle prime due vittoriose uscite in campionato, Bertagnoli è stato provato terzino destro contro il Venezia: «Un ruolo che ho già ricoperto in passato. Essere duttile, poter contribuire alla causa in modi diversi è qualcosa che mi piace, può essere un’arma in più anche per il nostro tecnico». Una nuova avventura, per Bertagnoli, dopo una vita nel Chievo: «Quattordici anni. Salutare Verona non è stato facile e il giorno del fallimento ho avuto anche pensieri tristi. Non stavo bene, ero infortunato e disoccupato. Un momento buio. Poi ho firmato con il Brescia ed è cambiato tutto. Sono felice di questa scelta, metterò tutta la mia personalità in campo per fare. Spero di trovare continuità: è questo l’obiettivo».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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