CALCIO

Filippo Inzaghi pronto per la panchina del Brescia. Trattativa al traguardo

di Fabio Pettenò
Il 47enne ha sciolto le riserve ed è pronto a diventare biancazzurro. Promosso due volte ha uno staff di fiducia. "Martello" negli allenamenti, è attento all'alimentazione
Filippo Inzaghi è nato a Piacenza il 9 agosto 1973. È 5° nella classifica all-time dei gol nelle competizioni UefaGli inizi da allenatore sono stati nel settore giovanile del Milan
Filippo Inzaghi è nato a Piacenza il 9 agosto 1973. È 5° nella classifica all-time dei gol nelle competizioni UefaGli inizi da allenatore sono stati nel settore giovanile del Milan
Filippo Inzaghi è nato a Piacenza il 9 agosto 1973. È 5° nella classifica all-time dei gol nelle competizioni UefaGli inizi da allenatore sono stati nel settore giovanile del Milan
Filippo Inzaghi è nato a Piacenza il 9 agosto 1973. È 5° nella classifica all-time dei gol nelle competizioni UefaGli inizi da allenatore sono stati nel settore giovanile del Milan

Filippo Inzaghi è pronto a legarsi al Brescia. Il quarantasettenne allenatore di Piacenza ha sciolto le riserve ed è pronto a diventare biancazzurro: la trattativa con il presidente Massimo Cellino è vicina alla conclusione, la panchina lasciata vacante da Pep Clotet sta per trovare un nuovo padrone. SuperPippo è stato uno degli attaccanti italiani più forti di sempre. Metodico e professionale, dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha intrapreso la carriera di allenatore.

Prima nelle giovanili del Milan, quindi nel professionismo proprio con i rossoneri; 197 le panchine in carriera tra Milan e poi Venezia, Bologna e Benevento, di cui 80 in Serie B (43 vittorie, 24 pareggi e 13 sconfitte per una media punti di 1,91 a gara). Nel suo curriculum vanta due promozioni ed una coppa Italia di Serie C. A Brescia Inzaghi dovrebbe portare con sé l'intero staff tecnico. L'allenatore piacentino è molto legato ai suoi collaboratori. Con lui sono in arrivo il vice Maurizio D'Angelo (ex centrale del Chievo Verona, allenatore della fase difensiva), il preparatore atletico Luca Alimonta (con Inzaghi dal Venezia), il match analyst Simone Baggio (più di 100 gare con Inzaghi) e il preparatore dei portieri Gaetano Petrelli (78 partite con la gestione Inzaghi).

Da capire se ci sarà posto anche per il collaboratore tecnico Simone Bonomi (ex giocatore, dal 2019 al Benevento), il secondo preparatore atletico Daniele Cenci (insieme da Bologna) e il tecnico di ripresa Francesco Varrella. Il loro arrivo dovrebbe portare all'addio dei preparatori Paolo Artico, Marco Barbieri e Alessandro Vitrani. Ha già salutato la compagnia il match analyst Komatsuzaki Hiroshi. Grosso punto di domanda sul futuro di Daniele Gastaldello. L'ex capitano rischia il taglio. Ma come giocherà il Brescia di Inzaghi? Nelle due stagioni a Benevento Pippo ha utilizzato più moduli. Nella cavalcata da record in Serie B (86 punti, eguagliato il Palermo 2013/14) ha utilizzato maggiormente il 4-4-2, trasformandolo all'occorrenza in un 4-3-3; i 2 attaccanti esterni, a seconda delle circostanze, si posizionavano più larghi oppure più stretti, diventando trequartisti. Nell'ultima parte di stagione in Serie A Inzaghi si è affidato ad un più coperto 3-5-2, ma difficilmente alla corte di Cellino questo modulo verrà riproposto. Nella sua carriera Inzaghi ha dimostrato di utilizzare al massimo la rosa a disposizione conoscendo a memoria le caratteristiche di ogni suo giocatore così come quelle degli avversari.

Durante gli allenamenti è un martello, i calciatori vengono guidati anche fuori dal campo specialmente per quanto riguarda la buona alimentazione. Nelle sue squadre ha sempre voluto una o due alternative per ruolo. L’undici di partenza è spesso variato, specialmente nel reparto avanzato dove il tecnico predilige un tridente frizzante con un finalizzatore e due fantasisti. Amante della costruzione dal basso, filosofia coltivata sin dai suoi esordi nelle giovanili del Milan, Inzaghi sviluppa il gioco prevalentemente in due modi: lo smarcamento per il cross dalle fasce o la verticalizzazione sulle punte. Il gioco predispone i giocatori ad un sacrificio in fase di non possesso per recuperare quanto prima palla. Parola d’ordine, smarcamento. Negli spazi lasciati liberi dagli attaccanti devono inserirsi terzini e centrocampisti per creare superiorità.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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