Sprofondo Brescia: tre schiaffi pesanti che avvicinano la C

di Alessandro Maffessoli
Dimitri Bisoli contro Milan Badelj: sfida tra capitani al Rigamonti ONLY CREWBrescia in caduta libera tra lo spettro della Serie C e la contestazione Ph/ONLY CREW/Simone Venezia-Giuseppe Zanardelli
Dimitri Bisoli contro Milan Badelj: sfida tra capitani al Rigamonti ONLY CREWBrescia in caduta libera tra lo spettro della Serie C e la contestazione Ph/ONLY CREW/Simone Venezia-Giuseppe Zanardelli
Dimitri Bisoli contro Milan Badelj: sfida tra capitani al Rigamonti ONLY CREWBrescia in caduta libera tra lo spettro della Serie C e la contestazione Ph/ONLY CREW/Simone Venezia-Giuseppe Zanardelli
Dimitri Bisoli contro Milan Badelj: sfida tra capitani al Rigamonti ONLY CREWBrescia in caduta libera tra lo spettro della Serie C e la contestazione Ph/ONLY CREW/Simone Venezia-Giuseppe Zanardelli

Tre schiaffi dolorosi, una classifica sempre più spaventosa e un clima surreale. Con queste condizioni raggiungere la salvezza diventa molto complicato, per usare un eufemismo. Sconfitto e contestato, il Brescia cade al Rigamonti sotto i colpi di un Genoa che ottiene il massimo con il minimo sforzo. Attendendo i biancazzurri e colpendo al momento giusto. Il 3-0 finale, pur essendo troppo punitivo per quanto mostrato in campo dal Brescia, è purtroppo significativo. E rende perfettamente l’idea della differenza tecnica che passa tra le due squadre. Un esempio? I rossoblù perdono Puscas per infortunio nel riscaldamento: nessuno problema, è pronto Salcedo. Così come le staffette a gara in corso che hanno visto protagonisti Criscito e Sturaro. Qui c’è da sperare invece che non venga un raffreddore ai titolari. La classifica è lì da vedere. Brescia desolatamente ultimo con 28 punti in compagnia della Spal, con un margine da recuperare sulle dirette rivali che si allarga a vista d’occhio. Colpa del Cosenza, che nel testacoda esterno con il Frosinone conquista tre punti difficilmente pronosticabili, ma anche dei colpi esterni fatti registrare da Perugia e Venezia, rispettivamente contro Cittadella e Ascoli. La situazione? Il quart’ultimo posto, il primo valido per giocarsi la salvezza quantomeno ai play-out, dista ora 4 lunghezze, mentre il gap per la salvezza diretta passa da 2 a 5. Un’infinità per una squadra che non vince da 16 turni: è il nuovo record negativo della storia biancazzurra. Un numero che infrange persino le 15 sconfitte consecutive collezionate nell’annata maledetta 1994/95. Ma allora si parlava di Serie A. E che Serie A. In campo il Brescia fa quel che può. Ma la generosità viene spazzata dalla maggior qualità dei genoani. Le occasioni faticano ad arrivare, nonostante la manovra inizialmente apprezzabile. Il Genoa, ben imbrigliato, fatica a trovare spazi per rendersi pericoloso. Così le uniche conclusioni arrivano, senza successo, dalla distanza. È sufficiente una disattenzione nell’unico minuto di recupero concesso per andare sotto. Gudmundsson trova lo spazio dal fondo per anticipare Huard e lasciar partire un traversone sul quale Andrenacci pasticcia: la palla resta a centro area per la correzione di Salcedo. Il Genoa è avanti. Nella ripresa Ndoj prova ad accendere la luce. Prima con una conclusione terminata di poco fuori, poi con un assist sul quale Ayé perde però il tempo per battere a rete. Un pallone perso dal centrocampista biancazzurro lancia il contropiede che porta il Genoa a raddoppiare: Ekuban lancia Gudmundsson che fredda Andrenacci in uscita. Un tentativo dalla distanza dello stesso Ndoj, sventato in corner da Martinez, e un assist per l’incornata potente di Adryan (palla di poco a lato) non bastano. I tifosi srotolano gli striscioni e iniziano ad abbandonare lo stadio. Sul versante opposto un altro pasticcio difensivo regala a Gudmundsson il terzo gol. Scoppia la contestazione verso Cellino.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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