«Una botta, ora serve la forza di andare oltre»

di Gian Paolo Laffranchi
Mauro FerrariAlessandro AltobelliTerremoto sul presidente del Brescia:  la squadra saprà concentrarsi sul campo in un momento così difficile?
Mauro FerrariAlessandro AltobelliTerremoto sul presidente del Brescia: la squadra saprà concentrarsi sul campo in un momento così difficile?
Mauro FerrariAlessandro AltobelliTerremoto sul presidente del Brescia:  la squadra saprà concentrarsi sul campo in un momento così difficile?
Mauro FerrariAlessandro AltobelliTerremoto sul presidente del Brescia: la squadra saprà concentrarsi sul campo in un momento così difficile?

Chi lo conosce bene è convinto che tutto potrà chiarirsi e che la sua buona fede sarà acclarata. Massimo Cellino in questi anni bresciani ha trovato il modo di farsi apprezzare da figure importanti del mondo dello sport e dell’imprenditoria, personalità che faticano a capacitarsi di quanto è accaduto: un maxi sequestro per 55 milioni di euro (59 considerando la sua villa a Padenghe) per presunti reati fiscali. Suo amico è l’azionista di maggioranza della Germani Brescia, Mauro Ferrari che ieri sera presentava il vecchio-nuovo acquisto della Leonessa dei canestri: Amedeo Della Valle, il capocannoniere dell’ultima stagione in Serie A. «Mi spiace molto - dice Ferrari -. A livello umano, innanzitutto. Per Massimo provo stima e affetto. Io non conosco bene la vicenda giudiziaria. Quello che mi auguro sinceramente è che il suo operato venga presto chiarito, che si possa verificare che tutto è stato ben fatto». Ferrari parla per vicinanza umana, ma anche da imprenditore e da dirigente sportivo. Sa quanto è difficile portare avanti un progetto di club ad alti livelli. Ha assistito all’arrivo di Cellino, quando il Brescia dopo il salvataggio effettuato da Marco Bonometti aveva bisogno di un presidente che investisse sulla società calcistica della città. Cellino aveva Cagliari e Leeds nel curriculum, una lunga esperienza con buoni risultati sul campo e bilanci regolarmente in ordine. Ha scelto per il Brescia per un piano a lungo termine e in cinque anni finora ha collezionato una promozione, una retrocessione e 3 stagioni senza esito in B (una salvezza, 2 play-off). Un’avventura sulla quale non si possono tirare le somme, visto che adesso una nuova stagione è alle porte e la squadra sta ripartendo con punti fermi chiari, il ritorno di Pep Clotet in panchina e di Giorgio Perinetti direttore sportivo, colonne come il capitano Dimitri Bisoli a centrocampo e Stefano Moreo in attacco. «Cellino - riprende Ferrari - merita rispetto per tutto quello che ha fatto in questi anni, qui a Brescia. Merita considerazione per come ha condotto il club». A questo punto bisogna capire se il patron biancazzurro troverà la forza per andare oltre una vicenda del genere. Non è solo questione di patrimonio, ma anche di morale sotto i tacchi: la botta è stata forte, Cellino ha una battaglia legale ancora da combattere per dimostrare la sua innocenza (ha sempre giurato di aver pagato regolarmente le tasse e che i suoi comportamenti sono stati tutti improntati all’onestà). Alessandro Altobelli, il campione del mondo di Spagna ’82 che nel Brescia ha iniziato e chiuso la sua carriera di bomber e che in questa città è stato anche assessore allo Sport, si dice «dispiaciuto: quando si verificano problemi del genere, e coinvolgono il presidente di un club, il sentimento è questo. Conosco bene Cellino - dice Spillo - e immagino quanto possa essere difficile fare calcio ora. Spero possa andare oltre. Magari dovrà stare attento anche a quanto spenderà sul mercato, servirà prudenza. Non sono un giudice o un avvocato, non entro nel merito, dico solo che ho sempre il Brescia nel cuore. E riprenderò anche a vedere le partite al Rigamonti. Quando tornerò, spero di ritrovare il calcio allo stadio come l’avevo lasciato tanti anni fa».•.

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