Brescia sopra tutti Assi senza tempo con il Collare d’Oro

di Angiolino Massolini
Ferruccio Manza, Renato Bongioni, Mino Denti, Antonio Tagliani premiati con il Collare d’Oro
Ferruccio Manza, Renato Bongioni, Mino Denti, Antonio Tagliani premiati con il Collare d’Oro
Ferruccio Manza, Renato Bongioni, Mino Denti, Antonio Tagliani premiati con il Collare d’Oro
Ferruccio Manza, Renato Bongioni, Mino Denti, Antonio Tagliani premiati con il Collare d’Oro

Giro d’onore del Coni all’Auditorium LeVerdi in Largo Mahler, a Milano, con 4 iridati di casa nostra premiati con il Collare d’Oro, massimo riconoscimento dell’Ente che sovrintende lo sport azzurro. Sul palcoscenico si sono avvicendati numerosi protagonisti dello sport italiano, tra i quali Renato Bongioni, Antonio Tagliani, Mino Denti e Ferruccio Manza, i quali si sono consacrati campioni del mondo dilettanti ai tempi in cui vestivano la maglia biancoverde del Pedale Bresciano, la giallonera dell’As Erbitter Gavardo, la gialla della Pejo Brescia e la biancoverde della Fenotti & Comini Nave. Con loro sono stati premiati con Medaglia d’Oro e Palma d’oro altri illustri protagonisti bresciani in altre discipline: i velisti Angelo Glisoni e Roberto Benamati; il tecnico dello sci alpino Alberto Ghidoni; il tecnico di pallacanestro Sergio Scariolo. Assente, invece, per impegno improcrastinabili il fiorettista Andrea Cassarà. Campioni del passato e del presente, che hanno fatto la storia dello sport azzurro, bresciano in particolare, sono stati a lungo applauditi per le loro imprese davanti a platea quantomai numerose nel rispetto peraltro del protocollo anti Covid-19. È stato un Giro d’Onore del Coni molto partecipato con un occhio di riguardo per i campioni del mondo di ciclismo: sono stati una cinquantina quelli che hanno ricevuto il Collare d’Oro 2020 davanti al presidente del Coni Giovanni Malagò, al sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali, al Prefetto di Milano Renato Saccone, al presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni e numerosi altri rappresentanti del mondo istituzionale, sportivo e imprenditoriale. Per quel che riguarda il quartetto di casa nostra premiato con la massima onorificenza, il primo a salire sul palco è stato l’airone di Bedizzole Antonio Tagliani, primo bresciano a centrare il prestigioso risultato nella cronometro a squadre di Roncadelle nel 1962. Il gigante dell’Erbitter guidato da Gino Riccardi e dal patron Leo De Luca, si affermò al termine di una fantastica galoppata condotta a 45,400 chilometri orari con Dino Zandegù, Mario Maino e Danilo Grassi. Poi è toccato a Renato Bongioni. Anch’egli come Tagliani si impose nella sua terra, a Salò, nel 1962, dopo aver messo a tacere il danese Ole Ritter e l’olandese Den Hartog. Il principino di Ome concluse la sua cavalcata a 39,510 chilometri orari. Poi è stato premiato Ferruccio Manza, di Nave, pure lui iridato nella 100 chilometri a squadre ad Albertville 1964, in Francia, insieme a Luciano Dalla Bona, Pietro Guerra e Severino Andreoli al termine di una gara condotta a 47,683 chilometri orari. È stato il turno di Mino Denti, cremonese di Soncino ma ciclisticamente bresciano a tutti gli effetti, cresciuto alla scuola di Gino Riccardi con Tagliani. Il nostro corridore si affermò nella cronometro a squadre a Lasarte 1965 (Spagna) con Giuseppe Soldi, Luciano Dalla Bona e Pietro Guerra. Su un percorso nervoso, la media dei vincitori fu di 42,838 chilometri orari. Anche Claudio Corti, bergamasco di Curno ma residente in Franciacorta, ha ricevuto il Collare d’Oro per il suo successo al Mondiale dilettanti di San Cristobal 1977. Da anni abita nel Bresciano e a lungo è stato presidente della Capriolo Ostilio. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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