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Brescia, un'estate magica E potrebbe non essere finita

di Vincenzo Corbetta
Vanessa Ferrari, Veronica Yoko Plebani, Marcell Jacobs, Sonny Colbrelli
Vanessa Ferrari, Veronica Yoko Plebani, Marcell Jacobs, Sonny Colbrelli
Vanessa Ferrari, Veronica Yoko Plebani, Marcell Jacobs, Sonny Colbrelli
Vanessa Ferrari, Veronica Yoko Plebani, Marcell Jacobs, Sonny Colbrelli

Innanzitutto grazie. Per l'attesa, per le emozioni, per averci dato la possibilità di vivere, anche se da lontano, simili emozioni che solo lo sport sa regalare, a tutti i livelli. Ci si inebria per un successo dei propri figli alla prima manifestazione, ci si esalta quando un bresciano conquista la ribalta planetaria.
L'autunno che sta per iniziare non porterà via un grammo di quel che abbiamo vissuto nell'ultimo mese e mezzo. A partire dal primo agosto, una domenica, giorno in cui Marcell Jacobs all'Olimpiade di Tokyo riscrive la storia dell'atletica, primo italiano a conquistare la finale dei 100 metri. Il desenzanese nato in Texas vince la medaglia d'oro in 9"80, ritoccando per l'ennesima volta il primato europeo e chissà: nel 2022 sarà record del mondo?
Il giorno dopo, poco prima di mezzogiorno, ecco Vanessa Ferrari, all'ennesimo tentativo, il 4°, di prendersi la medaglia olimpica a coronamento degli sforzi, della tenacia con cui combatte la malasorte, gli infortuni, l'età. La ginnastica artistica brucia la carta d'identità prima di ogni altra disciplina. Vanessa Ferrari no: i suoi tendini sono di cristallo, la sua volontà è più dura dell'acciaio bresciano. Nel corpo libero a 30 anni vince un fantasmagorico argento dopo le beffe di Pechino 2008, ma soprattutto di Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, quarti posti che avrebbero fatto desistere chiunque. Non lei, Vanessa, con il suo allenatore Enrico Casella, il presidente Folco Donati, mamma Galia, il fidanzato Simone che la sostengono da sempre.
La magia bresciana a Tokyo non finisce. Il 6 agosto, un venerdì, Marcell Jacobs concede il bis nella staffetta 4x100. Nella corsia 8 in finale parte Lorenzo Patta, che consegna il testimone al desenzanese in stato di grazia. Fausto Desalu mantiene l'Italia nelle prime posizioni e Filippo Tortu mette la firma in calce a un'impresa già negli annali, beffando gli inglesi che al 2° posto dietro gli azzurri hanno fatto il callo, dopo gli Europei di calcio.
Tokyo non termina con la cerimonia di chiusura dell'8 agosto. Ci sono le Paralimpiadi e il 28 agosto Veronica Yoko Plebani, una palazzolese nata a Gavardo, conquista il bronzo nel triathlon. Nel 2011, a 15 anni, Veronica è colpita da meningite fulminante batterica, cui sopravvive riportando la perdita delle falangi delle mani e delle dita dei piedi. Ma non si arrende e resta quel che è fin da bambina, da prima della malattia: una sportiva a tutto tondo. Canoa, snowboard. E da piccolina anche danza, ginnastica artistica, atletica. A Tokyo si cimenta nel triathlon e quel 3° posto riporta Brescia alla ribalta.
La magia continua anche dopo i Giochi. Il 4 settembre a Belgrado Anna Danesi conquista il titolo europeo con l'Italia femminile di pallavolo. Una sontuosa rivincita per le azzurre dopo la delusione ai Giochi. La finale vinta contro la Serbia è la vendetta consumata calda del quarto di finale di Tokyo, fatale ad Anna e alle sue compagne. La bresciana di Roncadelle, centrale del Monza, gioca un torneo incredibile, sempre tra le migliori. Il suo muro sulla serba Boskovic nel 2° set della finalissima è ormai virale, un'azione da far studiare a tutte le aspiranti pallavoliste.
Alla fine ecco Sonny Colbrelli. Anzi, c'è già all'inizio. Un giorno prima dell'estate, il 20 giugno, a Imola si laurea campione italiano. E domenica 12 settembre, a Trento, beffa l'asso belga Remco Evenepoel e porta a casa il titolo europeo. Domenica il Cobra sarà la punta dell'Italia al Mondiale di Lovanio, in Belgio. Colbrelli a Imola ha anticipato la magica estate bresciana. E se toccasse a lui l'appendice iridata? .

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