Brignone, un bronzo gigante
«È un’emozione immensa»

Federica Brignone, 27 anni: prima medaglia olimpica in carriera
Federica Brignone, 27 anni: prima medaglia olimpica in carriera
Federica Brignone, 27 anni: prima medaglia olimpica in carriera
Federica Brignone, 27 anni: prima medaglia olimpica in carriera

Brignone e il dramma sportivo di Manuela Moelgg. Il gigante femminile regala una valanga di emozioni: la milanese sale sul podio conquistando il bronzo e la prima medaglia in carriera ai Giochi, mentre è amarissima la pista di Yongpyong per la bolzanina che chiude ottava dopo aver illuso tutti con il miglior tempo fatto segnare nella prima manche. A dettar legge è così Mikaela Shiffrin: seconda nella prima manche, la campionessa statunitense senza dar l’impressione di forzare più di tanto si è presa la medaglia d’oro davanti alla norvegese Ragnhild Mowinckel, argento a 39 centesimi. E ora la fuoriclasse di Vail punta dritto all’accoppiata delle discipline tecniche gigante-slalom, impresa che manca dai Giochi del 2002 firmata dalla croata Janica Kostelic. QUINDI FEDERICA, che dopo la delusione dell’anno scorso ai Mondiali di Saint Moritz conquista la sua seconda medaglia, a sette anni di distanza dall’argento nel gigante del Mondiale di Garmisch. Una emozione in parte attenuta dalla delusione per il mancato podio della compagna di squadra Moelgg: «Sono molto emozionata adesso. Io mi sono commossa come mai nella vita, ma mi spiace tantissimo per Manuela. Sapevo di non aver fatto una manche perfetta ma ci tenevo molto, saremmo potute essere in due sul podio». Alla fine a spuntarla è stata la figlia d’arte: «Da una parte sarei stata contenta per me e triste per lei e idem se lei avesse fatto la medaglia sarei stata contenta per lei e triste per me. Speravo facessimo lo stesso tempo a un certo punto, però non è andata così... alla fine rimane uno sport individuale, io sono contentissima di essere qua e mi spiace per lei». Oltre a Moelgg e Brignone l’Italia ha piazzato nella top 10 anche Marta Bassino, che ha impressionato soprattutto nella parte bassa della seconda manche, piazzandosi al quinto posto. Non male per la ragazza piemontese, al debutto alle Olimpiadi. «È chiaro che qui quello che conta sono le medaglie, ma io non posso buttare via la mia gara, anzi mi dà tanta fiducia e sono contenta delle due manche - ha raccontato l’azzurra - Siamo forti come squadra. Manuela? Mi dispiace, speravo riuscisse a raggiungere una medaglia». LA PRENDE con filosofia invece Sofia Goggia, undicesima in una gara che per lei ha avuto la funzione di “rompighiaccio“. «Le mie carte me le gioco nelle prossime gare», ha sottolineato la bergamasca, pronta a scaldare i motori in vista del supergigante e della discesa: «Non sono riuscita a essere fluida e sugli appoggi come nella prima manche. Magari potevo fare qualcosa in più, non dico che ero da medaglia ma potevo fare meglio». Infine un complimento alla compagna di squadra per la medaglia conquistata. «Brava la Fede che oggi ha salvato la patria - il commento di Goggia - Avevo detto che ce l’avrebbe fatta, l’avevo vista in palla nei giorni scorsi, molto sul pezzo, attenta ai dettagli, si è costruita bene questa medaglia». •

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